Volcker: la crisi si affronta così

Volcken la crisi si affronta così Prima intervista all'ex presidente della Federai Reserve dopo il lunedì nero Volcken la crisi si affronta così . ■ ' 1 essere pronti a fornire liquidità a chi ne ha bisogno» - «Occhio all'inflazione» - «Se facciamo le cose giuste possiamo controllare gli eventi» n telefono di Paul Volcker continua a squillare. Tutti chiamano per sapere là sua opinione o almeno per captare . le sue . sensazioni su quanto sia grave la situazione che si è determinata con 11 calo di Wall Street/Anche in strada Volcker non riesce a sfuggire alle domande. Del resto, alto com'è, quasi un metro e novanta, per lui è difficile nascondersi È cosi la gente lo ferma per chiedergli: • Ci stiamo rimettendo in carreggiata?, o per dirgli: .Abbiamo bisogno che tu torni a Washington: L'uomo considerato da tutti come 11 più influente degli Stati Uniti dopo il presidente Reagan, nel corso dei suol otto anni di permanenza alla guida della Federai Reserve, resta infatti ancora la personalità, più autorevole. del mondo sul plano finanziario, soprattutto dopo 11 lunedi nero di Wall Street, quando l'indice Dow Jones è crollato di 508 punti, la peggior cadu ta dèlia sua storia. Pochi giorni fa Volcker è stato invitato con molte insistenze dalla comunità finanziaria di New York a partecipare ad un pranzo in onore del direttore del Fondo monetario internazionale, Michel Camdessus. L'occasione cadeva quattro giorni dopo 11 grande crollo della Borsa e si faceva sempre pili insistente la voce che il presidente Reagan stesse pensando a far rientrare Volcker a Washington come nuovo segretario al Tesoro. Negli ambienti finanziari sono in molti a pensare che una scelta del genere, ovvero 11 rientro di un personaggio di questo calibro alla guida dell'economia Usa, potrebbe rappresentare un buon segnale per una Wall Street scossa e per 11 mondo intero. •/ mercati hanno una fiducia incredibile in Paul», dice William N. Origgs, direttore della -Origgs & S&ntow, una società di consulenza finanziaria. .Gli investitori hanno visto in lui l'unico con là competenza, il carattere e l'abilità necessarie per fermare l'inflazione e assicurare la stabilità del sistema. Lui valeva miliardi e miliardi di dollari per l'amministrazione e per l mercati.. La Borsa vive di fiducia, in particolare di fiducia verso i responsabili della politica economica e quando la fiducia svanisce la Borsa scende, Inoltre, diversi economisti vanno ripetendo che una del le ragioni dell'ansia crescente di fronte a una possibile catastrofe economica, che si manifestata dopo la discesa mondiale dei mercati, sta proprio nella decisione di agosto di Reagan di non trattenere Volcker dalle sue dimissioni e di nominare al suo posto Alan Oreenspan, meno esperto e meno conosciuto (un democratico neutrale come Volcker, inoltre, è un fiero difensore dell'interesse pubblico mentre Oreenspan, un economista privato che poteva vantare come esperienza pubblica la carica di consigliere economico di Gerald Ford, viene considerato un repubblicano fedele alle ragioni di partito). Se il mondo finanziario stato colto dallo sconforto per l'abbandono di Volcker, lo stesso ex presidente della Fed non ha avuto un impatto del tutto felice nel suo ritorno all'attività privata. Sembra un bisbetico leone d'inverno, ingabbiato in un ufficio affittato sull'East Side di Manhattan, sempre attivissimo ma non sicuro, come dice lui stesso, di sapere mche cosa voglio fare per il resto delia vita: Con una punta di ironia e di amarezza volle cominciare cosi la sua prima intervista dopo l'uscita dalla Fed: 'Paul Volcker, modestamente, è famoso per saper dar fiducia ai risparmiatori del mondo intero'. L'intervista venne concessa 11 2 ottobre, due settimane e mezzo prima del lunedi nero. Quattro giorni dopo il crack lui ha voluto concedere una seconda intervista. L'approccio di" Volcker ai problemi è molto concreto. Secondo lui il compitò delle autorità è di non farsi trascinare dagli eventi o sbilanciarsi in previsioni arrischiate ma di mantenere i nervi saldi e gli eventi sotto controllo, senza farsi cogliere in contropiede per emotività o ansie demagogiche. E' un pragmatico senza alcun cedimento a teorie o credi economici. Chi deve prendere le decisioni deve andare avanti .con giudizio» e fare appello al suo buon senso per cogliere stati d'animo e sensazioni di panico sui mercati. Volcker però si innervosisce quando la gente gli chiede se, secondo lui, il problema più grave del momento sia la deflazione o l'Inflazione. .Io credo che noi non possiamo sederci qui, sema speranze, in mezzo a tutte queste speculazioni intellettuali oppure lasciare che le parole stesse acquistino una forza e un significato sinistro per il mercato. Noi possiamo controllare gli eventi, se noi facciamo le cose giuste. Non sto dicendo che noi dobbiamo adattarci all'emergenza attuale. In questo modo noi rischiamo di trovare una situazione cosi inedita e insidiosa da non permettere scelte politiche giuste. Non credo che sia la soluzione giusta. Penso che noi abbiamo avuto un'avvisaglia d'allarme. non una catastrofe: Un'avvisaglia? • Un inatteso e improvviso allarme — si corregge da solo —. Afa non credo che lo si possa paragonare al 29». E aggiunge che nel '29 non esistevano nè i programmi di acquisto nè 1 piani di investimento assicurativi Orarie ai programmi di acquisto vengono negoziati blocchi di azioni enormi con l'ausilio del computer con lo scopo, per gli investitori, di trarre profitto dagli arbitraggi tra gli Ìndici di opzioni e premi e i prezzi attuali fissati dal listino. Quando 11 mercato precipita 1 gestori che maneggiano 1 fondi pensione o i portafogli delle compagnie assicurative mettono in movimento una sorta- di intervento di copertura vendendo premi sul mercato dei futures. Se l'indice continua a scendere gli operatori possono controbilanciare le perdite subite sui mercati primari. • Sono certo che questo genere di manovre — continua Volcker — ha provocato un moto d'accelerazione dei fenomeni di ribasso nel breve periodo, n mercato è salito del 30% quest'anno ed è tornato indietro di un 30% al punto in cui si trovava all'inizio dell'anno. Capisco, non è molto difficile rum prendersela con il mercato dei futures anche se io non credo che questi aspetti tecnici abbiano aggiunto molte conseguenze alle iniziative umane. E la crescita e lo stretto collegamento di tutte le piazze finanziarie internazionali hanno aggiunto forza e velocità alle reazioni. Ma le possibilità delle teleco- municazianl e dei computers hanno senz'altro accelerato la volubilità e la sensibilità dei mercati. Non viviamo certo in condizioni di stabilità.. Volcker insiste però sul fatto che questo è il momento per trovare un accordo sui problemi chi. minacciano l'America e l'economia mondiale. 'La depressione passata era un fenomeno internazionale — spiega —. Ci fu un lungo intervallo di tempo tra il crollo dell'economia negli Anni Trenta e i fatti borsistici del 29. Ci furono gravi fenomeni un po' su tutti i mercati finanziari, tipo il collasso della Credit-Anstalt: •Ecco perché noi ci vantiamo — aggiunge con un tocco d'amarezza — di avere la fortuna di protezioni per il sistema bancario oggi: Un com- mento amaro se si pensa che proprio la battaglia di Volcker per il controllo del sistema bancario è stata una delle cause più gravi di conflitto tra lui e diversi grandi banchieri oltre che con l'amministrazione Reagan. .£' divertente — sottolinea — come ora proprio coloro che hanno tentato in tutti i modi di liberarsi delle regole e di rimuovere ogni ostacolo alla libertà dei mercati ora le esaltino come le vere barriere che ci proteggeranno dai rischi del '29: n 31 maggio, il giorno prima che fossero annunciate le dimissioni di Volcker, un alto rappresentante dell'amministrazione disse, in privato, che con l'economia in buona forma, 11 dollaro stabile e il mercato azionario in rialzo era il momento migliore per sostituire Volcker alla Fed. n governo aveva dei timori a lasciare il controllo della politica monetarla al duro e indipendente Volcker nell'anno delle elezioni Una recessione nell'88 avrebbe significato la perdita della presidenza per 1 repubblicani L'audace politica monetaria di Volcker nel "79, si sottolineava, diretta a bloccare l'inflazione a due cifre e a soccorrere il dollaro in ribasso, aveva contribuito alla recessione e alla perdita della Casa Bianca da parte di Jlmmy Carter e del democratici nell'80. Sebbene l'amministrazione Reagan abbia tratto vantaggio dal blocco dell'inflazione, in seguito rimproverò Volcker per la recessione delTSl-82. Tutto questo. Inutile dirlo, assume un senso ironico se riferito agli eventi seguiti al 19 ottobre. Ma anche prima che il mercato crollasse Volcker temeva per gli •evidenti squilibri, e si diceva'sorpreso •che alcuni di questi punti deboli non fossero venuti al pettine prima: Oli squilibri che continuano ad allarmarlo sono li deficit del bilancio in Usa, insieme al deficit della bilancia commerciale in America e ai surplus all'estero, specie in Giappone e In Germania. Pericolosa è anche la bassa percentuale di risparmio negli Stati Uniti (e l'alto tasso in Paesi come il Giappone) che ha reso gli Usa fortemente dipendenti da un'enorme importazione di capitali Nel tempo il dollaro, la moneta chiave del mondo, si è indebolito e gli Stati Uniti un tempo creditori si sono trasformati nel più grande debitore del mondo. Oggi secondo Volcker, le due cose più importanti che devono fare gli Stati Uniti sono trovare un modus vivendi con 11 deficit di bilancio e evitare uno scoppio di protezionismo. Un anno dopo il crack del '29 11 Congresso approvò lo Smoot-Hawley Act, fortemente protezionista, che costrinse gli altri Paesi a reagire con politiche monetarie eccessivamente rigide per proteggere i tassi di cambio delle loro monete. Queste misure deflazionistiche causarono la caduta del prezzi il tracollo dell'economia e una crescente disoccupazione, commercio affondò e sopravvenne la depressione. Nel 1933 un americano su quattro era disoccupato. Parlando di ciò che la Fed può fare Volcker. facilmente . scivola nel familiare linguaggio ufficiale. Data l'instabilità dei mercati dice, •bisogna essere, da un lato, preparati fornire liquidità, (cioè ad au mentore le riserve di cassa delle banche per metterle in condizione di finanziare i clienti in difficoltà) «e in grado di affrontare le punte di tensione., cosa che gli operatori chiedono quando si sentono in difficoltà Ma bisogna anche tenere d'occhio il rischio di riaccendere l'inflazione. Incapace di spogliarsi delle responsabilità pubbliche anche nella vita privata, si è sussurrato che Volcker avrebbe dato 11 proprio aiuto al suo successore alla Federai Reserve, Alan Oreenspan. Volcker conosce anche troppo bene le tremende difficoltà del lavoro di Oreenspan. «Penso che Alan sia un tipo di economista molto attento e prudente, dice. «Gii riconosco un grande rispetto per le istituzioni. Non è uno che agisca a vanvera e in questo senso è quello che ci vuole per la Federai Reserve.. Volcker è immune dall'entusiasmo di Oreenspan per la filosofia antlgovematlva e della libertà dell'impresa di Ayn Rand, l'ultimo romanziere e sceneggiatore. Dice, per spiegarsi che .Alan è un po' schizofrenico, come lo tono molti quando il proprio personale modo di vedere viene portato ad estremi dottrinari. Ma quando gli ti dà la responsabilità di qualcosa — la Commissione della sicurezza sociale ola Federai Reserve — è una pragmatica e sensata persona.. n primo incarico formale accettato da Volcker dopo aver lasciato la Fed è stato quello di consigliere alla Banca Mondiale offertogli dal suo presidente Barber B. Conable. •Sono stato molto incerto, se lo vuol sapere., dice. •Evidentemente io desidero collaborare con Barber Conable e con i suoi ma gli ho detto che non dovevano pagarmi per questo. Lui ha detto che desiderava un rapporto un po' più formale. Questo non dovrebbe implicare che io dedichi una più larga parte del mio tempo in questo lavoro. La durata è ancora da fissare, e da questo dipende in parte ciò che farò.. La riluttanza di Volcker ad assumere un maggiore impegno con la Banca Mondiale nasce dalla sua volontà di non compromettere la sua indipendenza. La stessa considerazione riguarda 11 suo lavoro per istituzioni finanziarie private. «Quasi certamente non lo farò; probabilmente non entrerò in una grande agenzia di investimenti, o qualcosa di simile, per guadagnare di più.. In un'intervista dopo il lunedi nero, alla domanda se sarebbe tornato a Washington come segretario al Tesoro, ha risposto con voce tonante: «Nooool». A un party di banchieri internazionali alla Salomon Brothers alla fine di settembre Volcker disse che egli era forse il solo. In quella sala, che poteva dire di guadagnare meno di quando era neU'amministrazione. I lunghi anni come pubblico amministratore lo hanno lasciato con pochi risparmi Ma mentre insiste nel dire che uno del motivi per cui ha lasciato la Fed è stato il desiderio di migliorare la sua situazione finanziarla, il timore che guadagnare in un modo che possa apparire in conflitto con il pubblico interesse chiaramente lo disturba, .Mia moglie dirà — e io penso che abbia ragione — "Perché dovresti respingere un milione di dollari per il fatto che qualcuno dice che non è fine? A me non sembra illegale".. Nel frattempo, gli chiedono, bisogna restare dentro o fuori dalla Borsa? .Non darò una risposta a questa domanda per evidenti ragioni — dice —. La prima di tutte è che non penso di poter dare una risposta intelligente. E se dessi una risposta chiara sarebbe quasi per definizione una risposta non intelligente dato che non penso che la situazione sia chiara.. Io penso, continua, •che abbiamo una peculiare mistura di ineguagliabili opportunità e di grosso rischio nello stesso tempo. Siamo usciti dall'inflazione, abbiamo avuto una grossa recessione, grosse difficoltà, ma con l'economia in buone condioni, in crescita da almeno cinque anni. Non vi è ragione che non continui.. Léonard Silk Copyright «N. Y. Times Magazine» e per l'Italia «La Stampa*