Riparte la corsa dell'Europa alla conquista dello spazio

Riparte la corsa dell'Europa alla conquista dello spazio Vertice all'Aia per trovare un compromesso sui progra.ni ni **■■*■»»»»»-■—— «—»«■■««■■ I 11 ■ I—■«........«■..—..».——■ I ■ ■ || l| II».Il Riparte la corsa dell'Europa alla conquista dello spazio Parigi: «Facciamo senza gli Usa» - Italia, Germania e Gran Bretagna: «Non siamo pronti» L'Europa ha due giorni per decidere se vuole restare la terza potenza spaziale del mondo oppure se preferisce ritirarsi dalla corsa e lasciare ad Usa e Urss il dominio del settore, riservandosi semplicemente un ruolo di comprlmaria. Questo, ridotto all'osso, 11 dilemma che 1 ministri dei 14 Paesi dell'A!■ -nzla spaziale auropea, l'Esa, devono risolvere tra lunedi e martedì In un vertice convocato all'Aia. L'Italia sarà rappresentata dal ministro della Ricerca scientifica. Ru berti. il vertice di Roma, gennaio '85, aveva sancito la volontà unanime del vecchio continente di ritagliarsi una propria presenza nelle attività spaziali, ormai diventate Industria vera e propria, e aveva dato 11 via alla progettazione del super-razzo Ariane 5, del modulo abitabile Columbus e della navetta spaziale Hermes. Oggi tutti questi progetti (costo complessivo dall'88 al 2000 circa 40 mila miliardi, di cui 7-8 mila a carico dell'Italia) sono pronti per essere tradotti in realta nel giro di 5-6 anni, ma una serie di ostacoli, più politici che economici, rischia di bloccarli. Ariane 5, capace di portare in orbita una navetta spaziale, è maturo per passare alla fase di costruzione (alcuni elementi fondamentali saranno forniti da aziende del gruppo Fiat); quanto a Columbus, un grosso cllin dro destinato ad essere la casa-laboratorio degli astronauti, l'Aeritalla, che lo monterà nel suo stabilimen to di Torino, si dice disponibile a passare subito alla fase produttiva. A Roma furono avviati numerosi altri progetti di carattere scientifico, 11 principale dei quali è la piattaforma polare, una sorta di mega-satellite orbitante intorno alla terra e passante per 1 poUgdestlnato allo stu_ dio jSejh^uperflcie del ho^ stro^K&W alla ricercéF'dl minerali, al controllo dell'a gricoltura, dell'lnquinamen to, ecc.; di essa è responsabi le la Gran Bretagna. Per Ariane 5 non vi sono questioni, tutti sono d'accordo che va costruito, se non altro per aumentare la capacità dell'Europa di mettere in orbita satelliti commerciali (per la tv, le telecomu nicazioni, la navigazione marittima e aerea). I problemi cominciano con gli altri progetti. A Roma si era deciso, su precisa richiesta di Reagan, che Columbus fosse Inizialmente impiegato come parte della grande stazione spaziale abitata che 11 presidente americano aveva progettato di lanciare a partire dal 1992, cinquecentesimo anniversario della scoperta dell'America (la data, però, è ormai slittata al '94 e forse slitterà ancora a causa del blocco degli shuttle, che terminerà soltanto nell'estate prossima, se tutto andrà bene). Solo in una seconda fase, una volta acquisite le conoscenze necessarie attraverso la collaborazione con gli Usa, gli europei avrebbero dovuto passare a una stazione propria. Ma 11 governo Usa, in particolare il Pentagono, pretende di usare la stazione spaziale per esperimenti militari e l'Esa non ci sta. Hermes, dopo l'aggiunta della cabina di salvataggio, ha dovuto essere in parte riprogettato per contenerne 11 peso nelle 17 tonnellate, che 6 la portata massima di Ariane 5, ma 1 francesi, che ne sono strenui sostenitori (l'idea iniziale è stata loro) assicurano che può recuperare 11 tempo perduto. Quella che è bloccata è la piattaforma polare britannica: la signora Thatcher, Infatti, con una decisone tanto imprevista quanto tipica, ha rifiutato di aumentare lo stanziamento da 120 a 200 milioni di sterline (questo non significa, tuttavìa, che Londra si sia ritirata dal progetto). Le difficoltà hanno favorito fughe in avanti, ripensamenti, invidie, manovre di disturbo. Cosi è venuta fuori la proposta, sostenuta principalmente da Parigi, di partire subito con una stazione spaziale abitata tutta europea. Questa dovrebbe essere formata da un modulo Columbus, da un modulo per 1 servizi (energia, impianto di condizionamento, ecc.) e dalla piattaforma polare Inglese. A parte l'enorme costo, 1 tecnici dicono che in Europa non esiste ancora la capacità tecnologica necessaria; è la posizione che all'Ala dovrebbero sostenere Italia, Gran Bretagna e Germania. A ciò si aggiungono le ri- valita incrociate: Londra vorrebbe sostituire Hermes con 11 suo Hotol, un veicolo spaziale che avrebbe 11 vantaggio di poter decollare da un normale aeroporto ma la cui progettazione è ancora molto più indietro della navetta francese, mentre Bonn ha proposto un anno fa 11 proprio progetto Saenger. La Germania, poi, non nasconde una certa irritazione per il ruolo dell'I tali a nel Columbus, un progetto nel quale vorrebbe contare di più. Il risultato più soddisfacente e anche più realistico del vertice dell'Aia, dicono 1 fautori di un compromesso (e sembrano essere la maggioranza), sarebbe un si globale e unanime per tutti e quattro i progetti fondamentali, con l'indicazione di precise priorità per alcuni in base alle risorse disponibili e allo stato più o meno avanzato del progetti (In pratica prima Ariane 5 e Columbus). Nel frattempo dovrebbe essere rilanciato 11 negoziato con gli Usa che, si fa notare, dopo l'uscita di Welnberger dal Pentagono potrebbe risultare più facile. Vittorio Ravizza

Persone citate: Reagan, Saenger, Thatcher, Vittorio Ravizza