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De e pei contro Cren» Si divide il fronte dei «sì» alla vigilia del referendum De e pei contro Cren» I due partiti criticano il presunto accenno a un. «controllo» sulla magistratura lì segretario socialista: non volevo dire questo - La Malfa querela i radicali rivela la frase, che parla di 'Controllo* ma senza riferimento diretto ai giudici, e tuttavia a evitare equivoci, è stata cassata dal testo definitivo dell'appello messo in onda ieri sera. Detto esplicitamente o no, è questo concetto a provocare le riserve dei due partiti maggiori. Per la de, come spiega il presidente della commissione Giustizia della Camera, Giuseppe Oargani, l'idea di «una messa sotto controllo è la conclusione logica che si ricava dallo slogan "una giustizia più giusta" con il quale è cominciata da oltre un anno la campagna referendaria: La democrazia cristiana non si riconosce in questo slogan, propone ai suoi elettori «un si non strumentale»; e, a marcare una presa di distanza dal toni più accesi della campagna in tv non ha mandato nessuno dei suol leader, né De Mita né uno del due vicesegretari. A registrare l'appello è andata Silvia Costa. Più o meno uguale è l'atteggiamento del pel nel con¬ ROMA — Psi da una parte, de e pel dall'altra: alla viglila del voto sul referendum 11 «fronte del si. è spaccato. Per giustizia e nucleare tutti e tre 1 maggiori partiti propongono l'abrogazione delle norme sottoposte al giudizio degli elettori. Ma sulla soluzione da dare al problema della responsabilità civile dei magistrati le distanze si allungano e lasciano prevedere dopo i risultati una difficile gestazione della nuova legge e altre polemiche all'Interno della maggioranza Ieri Craxi ha chiarito (con una lettera che pubblichiamo nell'Interno) che non è sua intenzione mettere 1 magistrati sotto controllo politico, ma chiamarli ma rispondere degli errori nel modo piU diretto e incisivo possibile.. Una voce In questo senso era nata giovedì: Craxi in Rai aveva registrato due volte il messaggio tv agli elettori. Dalla prima alla seconda versione l'accenno al «confrollo» era sparito, come a voler cancellare un lapsus. Nella sua lettera invece il segretario socialista fronti del psi. «£' sbagliato, come propone Craxi, che il magistrato debba pagare in modo diretto», sostiene il presidente dei deputati comunisti Renato Zangheri, e • meschina, l'affermazione di Martelli che «i referendum hanno creato divisioni interne sia nel pei che nella de». E' evidente il disagio di un partito che ha visto crescere al suo Interno la formazione più consistente del «fronte dei no> e che avrebbe volentieri preferito evitare i referendum. In questo clima sarà difficile dopo il risultato la ricerca di un'intesa per arrivare a una nuova legge. Le difficoltà emergeranno già la prossima settimana esaurita l'analisi dei dati, quando i partiti riprenderanno a consultarsi sulle soluzioni da dare ai problemi aperti dal referendum, e Goria si augura che non abbiano conseguenze sul governo. Ma per ora Craxi preferisce non rispondere alle polemiche. Aspettandosi una vittoria dei «si»! si è presentato Ieri come il leader di questo largo schieramento in cui 1 grandi partiti hanno un ruolo 'importante: ma rivelano •incertezze e difficoltà al loro interno* e restano in sostanza dei comprimari. Per le stesse ragioni il segretario repubblicano La Malfa ha difeso fino all'ultimo 11 suo posto alla guida del fronte del «no»; è salito sul palco insieme ai «professori» della Sinistra indipendente e agli Illustri dissidenti del «comitato del no»; ha negato di aver detto che è mafioso chi vota «si», «ma certo i mafiosi votano si». Al radicali, che In un volantino lo chiamavano a rispondere su un elenco di presunti mafiosi repubblicani, ha reagito sporgendo querela («Bene — hanno risposto 1 radicali — cosi documenteremo in aula di giustizia le nostre accuse»). Cosi, confidando nella consueta inattendibilità di tutte le previsioni preelettorali. La Malfa spera nella vittoria. Ma al dunque, pure una sconfitta ai punti per lui sarebbe accettabile. Marcello Sorgi