Arrestata l'ex segretaria di Gelli
Arrestala l'ex segretaria di Getti Per reticenza e falsa testimonianza durante l'udienza per la strage di Bologna Arrestala l'ex segretaria di Getti Processata per direttìssima ha ottenuto la libertà provvisoria - Carla Venturi si era contraddetta con quanto dichiarato alla commissione parlamentare - La donna riscuoteva i versamenti degli affiliati alla P2 «ma non ricordo alcun nome» BOLOGNA — Giornata giudiziaria molto travagliata, quella di ieri al processo per la strage di Bologna, per Carla Venturi, 43 anni, che é stata segretaria di Lido Gelli nella ditta di abbigliamento «Gioie» di Arezzo, di cui il •venerabile maestro» era un alto dirigente. La donna è stata arrestata in mattinata a^aj poi, nel pwsedggio, dopo un nuovo arresto, processata con rito direttissimo per falsa testimonianza; a tarda sera, infine, ha ottenuto la libertà provvisoria. Dapprima sentita come testimone, Carla Venturi è poi diventata Imputata al processo per la strage. il dibattimento a suo carico, nel quale era accusata di «aver affermato il falso, negato il vero, taciuto ciò che sapeva», è durato pochi minuti, tutti gli atti sono stati inviati alla Procura. Durante la deposizione, il presidente Mario Antonaccl aveva più volte ammonito la donna invitandola a «dire la verità» contestandole i suol troppi «non ricordo» e le versioni fornite in aula che contrastano con quanto aveva dichiarato davanti alla Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia P2 e al giudice istruttore Turane. Nella tarda mattinata il presidente ha disposto quindi l'arresto provvisorio della Venturi. Dopo tre ore, nel l'udienza pomeridiana, 11 provvedimento è stato revocato, ma altri contrasti emersi sulle versioni relative alla vicenda di una lettera da lei recapitata personalmente a Gelli, all'Hotel Excelslor di Roma, hanno portato alla sua nuova incri¬ minazione e al processo per direttissima. Al centro delle contestazioni dei giudici e dell'avvocato di parte civile, Fausto Tarsitano, la vicenda della lettera e una visita compiuta dalla donna assieme alla figlia del «venerabile», Maria Grazia, all'allora avvocato difensore del capo della P2, Maurizio PI Pie topàblp» ^subito prima di testimoniare davanti alla Commissione parlamentare. In particolare, sulla lettera, Carla Venturi ha fornito versioni diverse, come già aveva fatto davanti alla Commissione P2 tenendo un atteggiamento che anche allora le costò richiami e ammonizioni. La reticenza ri¬ guarda soprattutto 11 contenuto della missiva e il destinatario. In aula, ieri mattina, la donna ha detto che la lettera non era stata scritta da lei e di averla prelevata dalla cassaforte, mentre di fronte alla Commissione P2 sostenne che le era stata dettata personalmente da Gelli, pur [.non .ricordandone il conte-; nuto. Dall'avvocato Di Pietropaolo ha detto di essersi recata, pur avendo come dlfensoie suo cognato, «per cercare conforto». Ma davanti alla Ce mmissione P2 negò di esserci andata. •Perché menti?», le ha chiesto il presidente Antonaccl. La contestazione dell'avvocato di parte civile si è poi per l'arresto provvisorio. In precedenza la Venturi aveva detto ai giudici che il «maestro venerabile» la teneva all'oscuro delle sue attività pregandola addirittura di uscire dall'ufficio quando faceva o riceveva telefonate. La segretaria però aveva il compito di rilasciare le ricevute delle quote per le ^rizjontajla logglaW grdl tavia di non ricordare alcun nome, né di aver mai saputo cosa contenesse la valigia chiusa a chiave che Gelli lasciava e prendeva dall'ufficio e dentro la quale al momento del sequestro furono trovate le famose liste. Marisa Ostolani incentrata anche su un altro elemento: un appunto (il cui testo è stato ricavato dal nastro della macchina per scrivere usata dalla Venturi) con il nome del gran maestro Ennio Battelli e l'indicazione di un numero di conto corrente in una banca svizzera di Montecarlo. La donna, ha ripetuto di non sa- tor Cell{,sgr\peva a macchi-: na da solo» si è limitata' a dire. L'avvocato Tarsitano ha quindi chiesto provvedimenti contro la testimone «per non farla uscire indenne la terza volta dopo le ammonizioni in aula, quelle della Commissione P2 e del giudice Turane». Anche il pm Mancuso si è pronunciato
Luoghi citati: Arezzo, Bologna, Montecarlo, Roma
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