In Umbria uccisi tre lupi

In Umbria uccisi tre lupi Protestano gli ambientalisti per la caccia agli ultimi esemplari In Umbria uccisi tre lupi Un veterinario: «Spinti dalla fame, avevano abbandonato i rifugi appenninici avvicinandosi alle colline» - «Qualcuno si era appostato, sono animali troppo intelligenti per farsi sorprendere» * PERrpG«*^^*8JUll>tjHJ^ cisl tutti a fucilate: tré dall'inizio dell'anno. Uno in gennaio a Stroncone, in provincia di Terni, freddato con panettoni destinati ai cinghiali. Una coppia giorni fa, tra le colline di Gubbio, a Nord di Perugia. In Umbria i lupi tornano ad essere perseguitati, braccati, abbattuti. E proprio quando naturalisti e scienziati ormai avevano perso ogni speranza di trovare qualche esemplare in giro per i boschi della regione. Il fucile in mano ad irresponsabili è tornato a colpire, contro una specie rarissima, vicina all'estinzione. A Dubbio, due giorni fa, hanno trovato due lupi ai bordi di una proprietà agricola, a 4 chilometri dalla citta. «Morti dissanguati a seguito di ferite d'arma da caccia-, sentenzia la dottoressa Crivellini, veterinaria dell'Istituto Zooprofilattico di Perugia, dove ora i due esemplari sono custoditi, avvolti in grigie buste di plastica in uno scomparto delle grandi celle frigorifere. Sono un maschio di 33 chili e una femmina, meno massiccia, di 24, incinta di poche settimane. «Con molta probabilità si erano spostati dai loro rifugi appenninici verso le colline Il spinti dalla fame — fa osservare Renzo Patrizi, un veterinario eugubino, tra 1 primi ad aver stabilito con esattezza la razza degli animali uccisi — oppure si possono fare anche altre ipotesi: Quali? mChe qualcuno ha voluto organizzare una vera e propria battuto al lupo, un animale intelligente, che difficilmente si fa scoprire: Una caccia organizzata, magari proprio tra i monti, frutto di lunghi appostamenti, per poi lasciare le carcasse in un posto meno sospetto e magari prendersi anche gli elogi degli allevatori? «Forse — continua Patrizi —, ma è solo un'ipotesi. Da queste parti il lupo non è amato da sempre. Gli vengono attribuite stragi di pecore e razzie nelle stalle, ma in- giustamente. Ilpiù' delle volte sono i cani randagi i veri responsabili delle aggressioni. Ne abbiamo individuati più di mille tra le cottine nella nostra zona. E c'è da precisare che una coppia di questi cani può provocare danni dieci volte superiori a quelli di due lupU. Ma far cambiare idea alla gente è difficile da queste parti. E mentre in Italia già da diversi anni operano associazioni a favore della salvaguardia del lupo, contro la sua estinzione e ci sono leggi precise che ne tutelano la specie, qualcuno si ispira ancora a prìncipi medioevali, anzi, fa di peggio. Nel libro quinto di un antico statuto eugubino, datato 1328. il Comune di Gubbio offriva un fiorino per l'uccisione di un lupo maschio. Non avrebbe avuto il premio invece chiunque avesse abbattuto una femmina gravida o mentre questa allattava i lupacchiotti. Sette secoli dopo, c'è chi non ha rispettato nemmeno questi codici: la «lupa» uccisa con armi più moderne e sofisticate era in attesa di avere una cucciolata. E forse era San Francesco, che proprio a Gubbio, secondo i racconti, ammansiva i lupi con le parole, a non averci capito nulla. Italo Carmignani

Persone citate: Crivellini, Italo Carmignani, Patrizi, Renzo Patrizi

Luoghi citati: Comune Di Gubbio, Dubbio, Gubbio, Italia, Perugia, Stroncone, Umbria