«Devo la libertà ad un frate»

«Devo la libertà ad un frate» Rilasciata la segretaria comunale rapita nel Nuorese «Devo la libertà ad un frate» Il religioso è ancora ostaggio dei sequestratori - Doveva consegnare altri 400 milioni del riscatto - La donna: «Sono a casa dopo 119 giorni di prigionia, ma non posso gioire» CAGLIARI — .E' stata un'esperienza terribile e adesso che sono in libertà non posso gioire perché so che c'è un altro al mio posto», dice Piera Demurtas Comida, la segretaria comunale di Pattada (Sassari), liberata lunedi notte, verso le 22 nelle campagne di Fonnl, nel Nuorese (la famiglia avrebbe già pagato una parte del riscatto, circa 600 milioni). La donna è tornata verso le due di Ieri a villa «Le Grazie», la sua abitazione di Ozieri. I sequestratori tergono ancora prigioniero Giuseppe Sollnas, 36 anni, U frate francescano del convento di San Salvatore di Bonorva (Sassari), che si era consegnato al rapitori venerdì scorso. Dalle prime indiscrezioni pare che la liberazione del sacerdote sia Imminente. Il frate doveva portare ai sequestratori la seconda parte del riscatto (pare 400 milioni). Evidentemente i malviventi intendono raggiungere un nascondiglio sicura La donno, che é in buone condizioni fisiche nonostante 1119 giorni di prigionia (appariva però molto stanca e provata), ha riabbracciato il marito Gigi, allevatore, e i figli Antonietta, di sei anni, e Paolo, di quattro, L'incontro di Piera Demurtas con 1 familiari è stato — come ha riferito questa mattina un fratello della donna. Salvatore — commovente, ma breve. Al momento della liberazione la donna indossava abiti maschili «che è meglio non descrivere — ha detto Salvatore Demurtas — tanto erano laceri e sporchi: Comunque, secondo quanto na riferito al familiari, la Demurtas non è stata trattata male dai rapitori, ha avuto cibi sempre abbondanti e qualche volta caldi. Poco dopo le 11 Piera Demurtas Comida, riposata e sorridente, ha accettato di ricevere amici e conoscenti. Parlando dei quattro mesi trascorsi con i rapitori, Piera Demurtas ha detto di essere stata trattata bene (■•Sono stati educati e corretti*) e di aver trascorso la maggior parte deUa prigionia bendata. -Mi facevano dormire in anfratti rocciosi o in grotte. Potevo ascoltare la radio e leggere i quotidiani che mi portavano i rapitori*, ha detto la donna. «E' sfata comunque — ha ammesso — un'esperienza terribile. Mi facevano sempre portare una maschera, che mi toglievano soltanto per mangiare: r. cri.

Persone citate: Comida, Demurtas, Piera Demurtas, Piera Demurtas Comida, Salvatore Demurtas

Luoghi citati: Bonorva, Cagliari, Ozieri, Pattada, San Salvatore, Sassari