Treno del cobalto, ore di paura

Treno del cobalto, ore di paura Diretto a Belgrado, via Torino-Trieste, era deragliato in Francia Treno del cobalto, ore di paura Il ministero dell'Interno blocca il convoglio a Modane: ripetuti i controlli eseguiti subito dopo l'incidente - Intatto il contenitore, nessuna radiazione - Nella notte il transito a Porta Susa - Il materiale è destinato a una clinica jugoslava dal nostro inviato MODANE — Una notte di allarme e di tensione, scandita dalla «caccia alle radiazioni nucleari» che si temeva potessero uscire da un contenitore di cobalto 60 trasportato da un treno spedale diretto a Belgrado, via Torino-Trieste, n contenitore viaggiava su un vagone uscito dai binari in territorio francese: ecco perché l'allarme. Una squadra di tecnici dell'Ente nazionale per l'energia atomica e di vigili del fuoco ha tenuto sotto osservazione il contenitore «carico» di cobalto in grado di sviluppare 65.330 curie, una potenza micidiale. E soltanto alle 19,12 di ieri ha dato 11 via libera: il contenitore era Ìntegro, nessuna radiazione aveva contaminato il convoglio. L'allarme a Modane era scattato lunedi pomeriggio: un fonogramma inviato dalla sala operativa del ministero dell'Interno al dirigente della Polizia di frontiera di Bardonecchia avvertiva: fermate e controllate accuratamente il treno 6598/b, annunciato in arrivo all'i,50 di notte a Modane. Provenienza: Paris-Le-Chapelle. Era un convoglio del quale i telegiornali francesi di la nedi avevano parlato a più riprese: il solo vagone carico, proprio quello che trasportava il carico di cobalto 60 dalla Oris Industries di Oif-sur-Yvette all'istituto di ricerca medica «Boris Ki dric» di Vlncza (Belgrado), aveva avuto domenica mattina un incidente ad Amberieu (non lontano da Aix-lesBains), a circa 160 chilometri dal confine italiano. ' Il vagone era uscito dai binari, provocando, per 11 contraccolpo, l'Inclinazione del l'ogiva porta-cobalto. Allarme, nervosismo, embargo su ogni informazione: ma la gendarmeria e squadre di tecnici dell'ente nucleare francese-^ avevano "fatto sgómoerarT li stàztorie*'ea Lm animai 1-1 ' alcune case adiacenti. Quindi minuziosi controlli, durati 24 ore. Infine il carro è stato nuovamente piazzato sulle rotale, ed 11 carico riposizionato. Lunedi mattina la notizia, lanciata dalla Fra.ru» Presse, accompagnata da categoriche assicurazioni: «Non c'é pericolo». Al ministero dell'Interno italiano alle 9 di lunedi è arrivata sul tavolo di un funzionario una nota del ministero del Trasporti francese, insieme al dispaccio di agenzia. Immediata la reazione: '-Quer freno Sc*a^t*<rditìP •MM!iuì£ '■ aaaffl la 1 % tare in Italia prima di accurati controlli*. Nel tardo pomeriggio venivano avvertiti i vigili del fuoco di Torino e 1 tecnici dell'Enea. La squadra speciale «antlradiazioni» dei vigili del fuoco di Torino si è mossa verso le 23 dalla caserma di corso Regina Margherita. Alle 0,30 è arrivata alla stazione di Bardonecchia dove c'è stato un breve colloquio con ferrovieri e funzionari di polizia italiani. Poi la mini-colonna composta da una vettura, un furgoo*. ed una Campagnola haTatravétsato il traforo autostradale del Fréjus. All'i,55 è giunta allo scalo merci di Modane. H convoglio era appena arrivato: una ventina di portacontainer vuoti (destinati a fare da «cuscinetto»), con al centro un carro a sponde basse che trasportava un'ogiva metallica alta circa 1 metro e 30. il vagone, lungo 14 metri, è stato trasferito su di un binarlo morto. I sette vigili del fuoco torinesi, al comando del dott. Luongo, hanno preparato i contatori Geiger ed l radiametri. Ognuna di portava una partìcoìare Pia¬ strina blu, in grado di stabilire con assoluta precisione la radioattività eventualmente assorbita dal corpo. Poi avevano un radiometro ottico, capace di indicare l'eventuale intensità di emissione. Lentamente è Iniziata l'ispezione. La Gendarmeria francese sorvegliava l'operazione, anche se la notte fonda e la temperatura gelida bastavano da sole a tener lontani 1 curiosi. I ferrovieri italiani hanno seguito l'operazione lontano: •Carichi rottivi? Passano abbastan¬ za spesso, ma quasi sempre sono sbarre esauste, di ridotta pericolosità: I sette vigili hanno lavorato con grande rapidità e precisione: prima hanno controllato le strutture del vagone, poi 1 tiranti che bloccavano l'involucro: il quale ha l'aspetto di un grosso proiettile da obice. Poi si è arrivati al contenitore: .Cerchiamo qualsiasi crepa, anche piccolissima* si è raccomandato 11 comandante. L'ago dei sensibilissimi apparecchi si è mosso: c'era radioattività ma era a livello di pochi millesimi di rad. •£' normale, è normale» hanno ripetuto fra di loro gli uomini avvolti nelle tute arancione. Dopo un palo d'ore la squadra al è allontanata dal vagone ed è tornata In «zona di sicurezza». I volti distesi, la tensione è passata. «C'erano parecchi rischi — ha confidato un tecnico — perché quel cobalto è davvero terribile: ha un'emissione potenziale di 65330 curie. Un'enormità, A10 metri è capace, senea protestane, di arrostire un uomo in pochi secondi: C'è stata quindi la conferma che 11 livello di emissione era nel limiti accettabili: «Siamo nella norma per trasporti di questa tipo. Si tratta di radioattività lievissima, accertabile solo dagli strumenti: All'alba di ieri è terminata la relazione tecnica. Poi è stata trasmessa a Roma e ricontrollata dal tecnici dell'Enea. Dal ministero dell'Interno è arrivato nel pomeriggio 11 via alla partenza del convoglio, che in serata i ferrovieri della stazione italiana di Modane hanno ricomposto e messo in linea per Bardonecchia. Nella notte il treno ha attraversato la Pianura Padana (a Torino-Porta Susa è passato alle 21,03), stamane alle 9 è atteso al valico italo-jugoslavo di Villa Opicina, per poi raggiungere Belgrado. -.,.,-r.o Angelo ©tot*"

Persone citate: Boris Ki, Chapelle, Francia Treno, Geiger, Luongo