«Sono la balia di Adriano »

«Sono la balia di Adriano » Gambarotta, diventato il «comico» del caffè, racconta Fantastico «Sono la balia di Adriano » E' uno. degli autori dello show, specialmente addetto al conduttore - «Sto con lui più di sua moglie, ci vogliamo bene» - Viene da esperienze tv serissime: buttato in scena da Celentano, ora è quasi un divo TORINO — Celentano lo chiama «la mia ombra», lui si definisce «una specie di balia: sto sempre con Adriano, ormai pia di sua moglie, io seguo ovunque, veglio sul suo sonno in camerino. CI vogliamo bene». Bruno Gambarotta, torinese, 60 anni, austero realizzatore di rigorose trasmissioni scientifiche, uno degli autori di Fantastico, gettato allo sbaraglio in palcoscenico è diventato immediatamente 11 popolare protagonista del siparietto pubblicitario dedicato al caffè. •Ho collaborato con Sinigaglia per "Vent'anni al Duemila" su Rai tre, ho lavorato con Regge, ho girato un programma sulla storia dell'Einaudi, di cui vado fierissimo, che non ha lasciato segno: sono diventato famoso spiegando come ti appiccica il tagliando della prova d'acquisto». E Gambarotta scuote la testa canuta, con aria sapientemente sconsolata. La vena comica è una sorpresa? 'Alle elementari facevo ridere gli altri bambini, per non sentirmi emarginato, un po' come Alien e gli ebrei americani che si sono dati al cinema per integrarsi: Parla col tono tranquillo adatto all'abito grigio che ha sostituito l'orrenda camicia rossa di sabato scorso: • Una trovata di Celentano. Mi ha detto "come ti ho creato ti distruggo" e io cerco di essere come lui, naturalmente in ritardo di una settimana, indossando l suoi abiti smessi: Una trovata destinata a durare? -C/iissa. La prossima settimana forse dovrei vestirmi da droghiere e Celentano farà la massaia che viene a comprare il caffè. Ma con lui Bruno Gambarotta, con Celentarutto é possibile. Ha l'idea fissa della sorpresa: Dipendente Rai da trentanni, .due milioni al mese, forse mi daranno un premio alla fine di "Fantastico"; Gambarotta è arrivato a Celentano da Stiffelius, la videostriscia di Baitre. •Fantastico era un transatlantico difficilmente governabile, in più il timone era stato affidato a quella mina vagante di Celentano, con un equipaggio di sconsiderati: che cosa avremmo potuto fare? Smontare il meccanismo, trasformarlo in una situatlon comedy in 14 puntate, la storia di un gruppo di artisti alle prese con qualcosa più grande di loro. L'idea è cambiata, ma il programma è stato rivoluzionato comunque: ta, poi, improvvisamente, com'è suo sistema, alla prima puntata Celentano mi ha chiamato: "Tu stai He se sbaglio a spiegare correggimi". Un atteggiamento coraggioso che ha funzionato. Così dalla volta successiva Adriano ha voluto che comparissi di persona: Per il consenso del pubblico? 'Soprattutto perché il gioco Splendici è piaciuto a Rosita, la figlia attrice, che vede sempre il programma col fidanzato Paride Orfeiepoi telefona le sue impressioni». E gli sponsor come l'hanno presa? 'Sembrava che avessimo osato scherzare sulla Santissima Trinità. Ora però lo sketch ha conquistato gli addetti ai lavori, che si studiano le registrazioni. Come con Grillo, che si è inventato un modo tutto suo di fare pubblicità e poi gli altri hanno cercato di capire perché funzionava». Bruno Gambarotta si è costruito un personaggio che gli calza alla perfezione: l'aria professorale di uno che potrebbe spiegare la teoria della relatività e invece dà delucidazioni sul pacco di caffè. •Gioco a fare quello che ha aspettato tutta la vita la sua grande occasione e ora gli arriva da un regolamento di concorso, il funzionario con 30 anni di Rai che si trova in mezzo a una banda di matti. Avrei voluto dire: "Ai tempi di Bernabei questo non sarebbe successo", ma credo che ci sarebbe stata la fucilazione». E dopo Fantastico? «Torno alle cose serie, un programma sulla simmetria con Tullio Regge e Piero Bianucci». Alessandra Pieracci ta, con Celentano e la Parisi, durante la quinta puntata di «Fantastico», sabato sera • Celentano — continua Gambarotta — ci spiazza tutti. Noi che ci rifacciamo a modelli celebri, abbiamo un background culturale, io che mi sono visto l film di Groucho Marx per ispirarmi, ci troviamo di fronte uno che dice "facciamo uno sketch di calci nel sedere". E per di più funziona: Fin da luglio, la divisione dei compiti tra gli autori Io ha visto affiancato al conduttore, «un po' il suo trainer. Ci siamo intesi subito e ora mi occupo di tutto: entrate e uscite, presentazione degli ospiti. Tranne i monologhi, segreti fino all'ultimo». E l'idea di questa pubblicità fuori degli schemi? «finivamo intorno a un tavolo, noi autori e Celentano, e io gli spiegavo seriamente il meccanismo del gioco. Adriano, che ha un talento comico istintivo e una capacità innata di cogliere le contraddizioni del linguaggio, ha cominciato a farmi domande a sproposito. Gli altri si scompisciavano e qualcuno ha detto: perché non lo fate in trasmissione? L'idea sembrava accantona¬

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