Blitz al vertice Sai

Blitz al vertice Sai I "pacchetti" di P igrestl 0,45 i^fcnte 10 Msdlobwtca «*—• nXSiB ttaJceroent! 2 5,14 6,57 | Montedison 4-1 —► taJmoblBate nil 5,57 5 1,08 1 Migrate} <+- Pifeli Spa 0,88 liPP 0,64 I 4,36 Mitt* General -4-1 ,CoM*rtsp. ► Clr Fausto Rapisarda ha gettato poi altra acqua sul fuoco, commentando: «£' una decisione presa di comune accordo che non contiene nulla di traumatico o stravagante. Si è preferito tornare a poteri collegiali ed evitare poteri unilaterali. Ita nella gestione Pianta resta con tutti i poteri di prima. Non esiste alcuna censura. Smentisco ogni voce di cessione, e confermo che il 39% di Prema/in è legato a patto sinda¬ cale con il 22% di Interbarosm. Ieri Pianta è risultato introvabile, dunque si ignora cosa pensi di tutto questo, e quali siano i suoi piani Chi lo conosce perù esclude che egli possa rimanere nel gruppo Ligresti dopo quanto è avvenuto. Del resto, dopo un accordo durato anni ed anni erano noti nell'ambiente assicurativo 1 dissapori che recentemente erano sorti tra lui e il suo azlo- Ligresti rimuove Pianta da amministratore delegato . — . ! , Blitz al vertice Sai n manager resta direttore generale - La gestione del gruppo a un comitato esecutivo «Nessuna cessione in vista» nista di controlla Salvatore Ligresti Si sapeva, ad esemplo, che Ligresti nel primi mesi dell'anno si era opposto alla vendita della Ata Hotel catena alberghiera controllata dalla Sai e che non andava bene. Negli ultimi mesi, Inoltre, il dissidio si era allargato in seguito alla resistenza opposta da Pianta ad Intervenire come Sai in alcune partecipazioni del gruppo. L'origine dello scontro, secondo quanto affermano fonti del settore che di solito sono bene informate, sarebbe proprio in alcune Interferenze che Pianta non avrebbe accettato e nelle quali avrebbe visto la fine di quell'autonomia che, fino allo scorso anno, Ligresti aveva rispettato. E infatti quando Ligresti era subentrato nel 1979 nel controllo della Sai a Raffaele Ursini, aveva trovato Pianta già direttore generale da quattro anni (1975) e amministratore delegato da due (1977), Pianta era approdato alla Sai dopo due anni alla finanza Ifl come condirettore, nel 1975, quando la compagnia era ancora nell'orbita Fiat Nominato subito direttore generale, era rimasto al suo posto quando, un anno dopa la compagnia era stata ceduta dall'in al padrone della Liquigas, Ursini. In tutti questi anni Pianta è sempre riuscito a mantenere la Sai autonoma, ristrutturandola e rafforzandola. Nonostante venisse da una formazione finanziaria, in Sai aveva subito compreso anche le esigenze particolari della finanza assicurativa, e a lui si deve non solo il risanamento della Sai ma il successo e il rafforzamento patrimoniale. Il bilancio, a fine 1988. presenta va, ,-un. tosso di crescita degli utile del 36% che, rapportato al 1981, vede una moltiplicazione per dieci, 1 premi ammontavano a 1323 miliardi mentre 11 patrimonio sfiorava i 2740 miliardi Forse oggi o nei prossimi giorni si conosceranno meglio i contorni di questo Imbarazzante blitz. Una cosa 6 certa: se Pianta decide di andarsene, non avrà che l'imbarazzo della scelta. v. s. MILANO—Nel mondo assicurativo Enrico Pianta, fino a ieri amministratore delegato e direttore generale della Sai gode di grande stima, viene riconosciuto come l'artefice del successo della compagnia torinese. Eppure 11 consiglio di amministrazione della Sai ha deciso di togliergli dopo dieci anni la carica di amministratore delegato per lasciargli solo quella di direttore generale. Un comunicato della Sai spiega che «ai fini di un assetto organizzativo meglio rispondente aite attuali esigerne della società» è stata revocata la delibera del 14 giugno 1985, nella parte che istituiva appunto la carica di amministratore delegato con i relativi poteri. La nota aggiunge che Pianta rimarrà consigliere e direttore generale, affiancato dai due condirettori, mentre la responsabilità della gestione verrà assunta dal comitato esecutivo di cui Pianta fa parte insieme al presidente Carmelo Caruso, al vicepresidente Antonino La Russa e Fausto Rapisarda, ad Antonino Ligresti e Antonio Talarico. Nulla viene detto in merito alle cariche che Pianta ricopre nei consigli di amministrazione di società partecipate come Clr, Montedison, Agricola Finanziaria, Autostrada To-Ml e controllate del gruppo Ligresti come Grassetto e Richard G inori

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