Sulle tribune Rai decide il pretore
Sulle tribune Rai decide il pretore Ricorso del Mille a Roma Sulle tribune Rai decide il pretore Il pr: i referendum potrebbero saltare ROMA — Oggi, 0 al massimo domani, il pretore di Roma Luigi Macioce si pronuncerà sul ricorso presentato in via d'urgenza dal Mille (un'associazione politica moderata, di matrice cattolica ma aperta al laici), che l'ha presentato per ottenere dalla Rai tribune televisive per propagandare l'astensionismo nei cinque referendum dell'8 novembre. Con una separata istanza, che sarà presentata in giornata, il Mille chiederà allo stesso magistrato della prima sezione civile di sospendere la consultazione popolare fissata per domenica e lunedi in tutta Italia, perché non sarebbe stata garantita la possibilità di propaganda in modo adeguato a tutte le posizioni nate sul quesiti referendari. In relazione a quest'ultima iniziativa, il segretario radicale Giovanni Negri ha già chiesto al Csm di intervenire subito contro il giudice romano per tutelare la credibilità della magistratura. Negri critica il magistrato per aver ammesso il ricorso del Mille (che ha chiesto alla Rai la ripartizione delle tribune referendarie in tre parti uguali da assegnare ai sostenitori del .si», del -no. e de gli astensionisti). .11 pretore Macioce — afferma Negri — non solo ha convocato i presidenti di Camera e Rimata ma.por. trebbe ^addirittura nuncirfsl strila feospensii ne del referendum di domenica prossima». E' uno del tanti problemi della contrastata campagna referendaria. Infatti a pochi giorni dalla consultazione popolare, nessuno sa ancora rispondere con precisione a questo delicato interrogativo: quali saranno gli effetti dell'eventuale vittoria dei «si» nel tre referendum sulla responsabilità del giudice, sulla commissione Inquirente e sulla partecipazione dell'Enel alla realizzazione e alla gestione di impianti elettronucleari? I giuristi danno almeno tre risposte altrettanto valide, per quanto riguarda la responsabilità del giudice: 1) c'è chi dice che 11 referendum eliminerebbe qualsiasi forma di responsabilità civile per i magistrati, cioè farebbe cadere anche quelle attualmente previste in caso di dolo, frode o concussione da parte del giudice; 2) vi sono quelli che sostengono che dovrebbe essere applicabile la disciplina prevista per tutti gli impiegati civili dello Stato. Ma in tal caso si dovrebbe risolvere un altro delicato problema, perché la Corte Costituzionale ha già affermato che, data la peculiare posizione costituzionale del magistrato, non sarebbe legittima una normativa che regolasse allo stesso modo la responsabilità dei magistrati e quella degli altri funzionari dello Stato; 3) non manca infine chi sostiene che si dovrebbe applicare la clausola contenuta nell'articolo 2043 del codice civile: «Qualunque fatto doloso o colposo che causa ad altri danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno*. Si tratta della norma generale di responsabilità civile. Con riferimento Invece all'eventuale abrogazione della commissione Inquirente, va ricordato che oggetto del referendum sono solo 1 primi otto articoli della legge 170 del '78. Di conseguenza resterebbe in vigore l'articolo 9, che ha cancellato i primi 16 artixoiidejla vecchia legge del.. I ■•62 istitutiva'dea'Iniuiren-*! te, che sarebbe cosi «decapitata». Risultato: dal 9 marzo '88. se nel frattempo il Parlamento non approverà una nuova legge in materia, nessun ministro potrà più essere messo sotto accusa. Infine l'eventuale vittoria del «si» sul referendum riguardante le centrali elettro-nucleari (scheda arancione) non potrebbe eliminare l'obbligo dell'Italia, che fa parte dell'Euratom, a rispettare gli accordi internazionali già presi con altri Paesi. Secondo il costituzionalista Manlio Mazziotti di Celso, l'abrogazione di queste norme potrebbe essere ritenuta in contrasto con la Carta repubblicana. Pierluigi Franz i
Persone citate: Giovanni Negri, Manlio Mazziotti, Negri, Pierluigi Franz
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