Protagonista, il cappello

Protagonista, il cappello Protagonista, il cappello Le nuove creazioni | fintate Volpi coment! tascabile (da 41 mila lire), portachiavi (da 36 mila lire), portafogli (92 mila lire) sono solo alcune tra le mille proposte del negozio Soldi via Marco Polo 15. • Il nuovo tracco di Yves Saint Laurent è l'alternativa più raffinata che la cosmesi d'oggi possa offrire per una serata speciale: tutto giocato su toni rosati e sfumature lillà va dal rossetto (24 mila lire) al fard (35 mila lire) all'ombretto (35 mila lire) fino allo smalto (22 mila lire). Tutto rigorosamente in tinta per un trucco d'eccezione. Questi prodotti si trovano alla profumeria Gatto via San Donato 6. Scarpe con fantasia • Le scarpe-moda di quest'inverno, destinate ad essere calzate con gioia da giovanissimi sono le Vans. In pelle scamosciata e colori aggiornatissimi sono in vendita a 185 mila lire da L'Esploratore Azzurro via Roma 305. • Per concludere più piacevolmente la doccia o il bagno, basta infilarsi in un morbido accappatoio Missoni dai colori dell'arcobaleno. Realizzato in morbida spugna dalle fantasie più diverse, costa 135 mila lire e si trova da Josée Corredi in corso Racconlgi 15 A. . • n ritomo ad un trucco naturale ha rinnovato l'uso della cipria. Una delle più classiche è la Poudre Peau Fine de Caron prodotta da Orlane. Un mélange armonioso di prodotti minerali e puri oggi disponibili in nuove versioni che vanno dalla gamma Les Ocres Roses a quella detta Les Effects Speciaux, più indicata per un trucco serale, importante. Si trova a 16 mila lire alla profumerìa Silva di via Cibrario 43. • I bijou più preziosi sono quelli griffati Christian Dior: belli come gioielli veri, ma «dichiaratamente bijoux» appariscenti e grandiosi presentano anche modelli di note. ole semplicità adatti ad essere indossati fin dal mattino. Orecchini dorati a forma di foglia (da 80 mila lire) bracciali dalla linea essenziale (180 mila lire) e colliers di gran gusto (98 mila lire) sono tra le proposte autunno-inverno 87-88 della linea Christian Dior bijoux che potrete trovare da De Wan via Roma 334. • E' finita l'epoca dei vecchi spazzolini da denti. Per una perfetta e pratica igiene orale, meglio affidarsi ad apparecchiature specializzate come ridropulsore Dentalcenter MH-30.1 della Rowenta. Completo di spazzolino a sistema cordiess con le sue ampie e frequenti oscillazioni garantisce un'accurata pulizia dei denti anche nei punti più difficilmente raggiungibili da un normale spazzolino. Costa 116 mila lire ed è in vendita da Gallenca via S. Donato 44/F. • Felpe scozzasi curiose e multicolori, griffate Penny Rlanck sono le compagne ideali per la stagione fredda delle giovanissime. Costano intorno alle 78 mila lire e si trovano da Lina Routique in via Cibrario 46. • E' finalmente arrivato il divano bello-intelligente: è lo Stregatto prodotto dal Gruppo Industriale Rusnelli. Hanno cuscini imbottiti di piuma, ma dotati di un'anima portante in poliuretano, sono quindi molto comodi e morbidi, ma nello stesso tempo sostengono bene il corpo evitando l'effetto affondamento. E' sfoderabile ed è disponibile anche nella versione letto, n modello più semplice costa un milione e 600 mila lire. Si trova insieme con un vasto assortimento della linea Rusnelli da Arredamenti Russolino via Di Nanni 113. MARIA Volpi era una minuta e scattante signora dal gusto sicuro e dalle mani straordinarie. Creava cappelli con il rigore e la felicità dell'artista: le sue cloches senza peso erano di una misura inarrivabile, i suoi feltri incantarono Paolo Stoppa che non ne portò mai altri, i suoi berrettoni in pelliccia destavano l'interesse dei registi del teatro e un piccolo basco bianco a spicchi rossi, impertinente e allegrissimo, fu afferrato a volo da un mago della pubblicità come Armando Testa per una famosa campagna pubblicitaria. Quando tutto il mondo decretò il successo degli stilisti del iliade in Italy, Maria Volpi corredò di cappelli le collezioni di Mita Schòn, Versare, Galitzine, Tivioli, Sanlorenzo e le sue creazioni apparvero sulle copertine delle più importanti riviste di moda. Maria Volpi è scomparsa dieci anni or sono, nel pieno d'un lavoro ormai di risonanza internazionale e seguitissimo in città Non ha fatto in tempo a vedere il desiderato ritorno, anche nelle ragazze, del cappello, mentre la sua ditta, nel piccolo atelier-negozio di via Carlo Alberto 1, compie i cinquant'anni di vita e continua ad essere un crocevia di stilismo, da Milano al Giappone e insieme l'indirizzo preferito delle signore torinesi e delle Gioielli di favola Anche a Torino c'è chi, in fatto di moda, gioca d'azzardo. Marco Ferro, giovane titolare del negozio d'abbigliamento di tendenza in Piazza Vittorio Veneto 5, non si accontenta di proporre bluse dagli spacchi asimmetrici e tailleur in fantasia optical firmati da Etienne Brunel, ma è intenzionato a lanciare i capi di uno tra i più interessanti creatori di moda dell'avanguardia internazionale: Dries Van Noten. Allineato con i cosiddetti nuovi fiamminghi che operano nell'area di Anversa, lo stilista belga segue la corrente più oltranzista dei postmoderni, quella cioè che si colloca al di là di grandi nomi del trend mondiale come Gaultier e Yamamoto. Per l'inverno prossimo Van loro figlie. Ora a condurre la poliedrica attività della ditta, c'è Marisa Volpi, la nuora di Maria. •Maria era già molto malata ma si tormentava per il lavoro, le consegne, le collezioni del prèt-à-porter ormai prossime. Vedendola disperata in clinica, mi offersi di sostituirla in quel che potevo. Tutto cominciò cosi, proprio di settembre, dieci anni fa» dice Marisa Volpi. Al principio le sembrava un lavoro misterioso, inafferrabile, anche se Maria aveva una capacità singolare di far capire come si traduce in cappello uno schizzo, quando è equilibrato, perfetto. Poi ad un tratto è scattato qualcosa, Marisa imparava guardando, facendo, ascoltando i discorsi tecnici delle lavoranti. «Ero affascinata dai materiali. E' finita che ho gettato alle ortiche le pandette, per dirla con il Petrarca, l'Insegnamento del diritto, e mi sono votata ai cappelli». Racconta Marisa Volpi, non ancora quarant'anni, volontà di ferro e tratto dolce, si è impadronita d'un mestiere che come ogni atticità artigianale può contare ormai su un'assai scarsa maestranza, con poche speranze di ricambio. Mentre gli stessi materiali, a causa del loro altissimo prezzo se prodotti con la qualità e la cura d'un tempo, si trasformano, aggiungono difficoltà alla ricerca come all'esecuzione del lavoro. La paglia che arriva nastriforme in gomitolo, durissima da cucire per farne calotta e ala del cappello; il feltro che occorre tingere in laboratorio perché la gradazione necessaria non esiste in fabbrica; la seta che va sempre lavorata in sbieco e non è più cedevole come una volta, negli Anni 60, quando turbanti e cloches impunturati della casa Volpi invasero l'Italia. -E' una lotta, ma gli incontri sono avvincenti. Piccole aziende testarde, che producono ancora meraviglie. Sorprese di tessuti di ieri, dimenticati in un cassetto, pochi metri, per cappelli unici. Oggi il cappello è di nuovo importante, ha forme infinite adatte ad ogni età ad ogni ora del giorno; si porta al pranzo di prestigio; le spose lo preferiscono al velo, lo si è visto nei grandi matrimoni dell'estate». Per la stagione a cavallo fra '87 e '88 Marisa Volpi ha pronte magiostrine di feltro per i completi abiti, giacca corta; Borsalino in renna, prevalentemente marron, con il sotto al a di castoro; piccole bustine vagamente militari, la calotta in feltro, il bordo in visone. Maestosi o pungenti, in una folta varietà di forme, dal colbacco, al berretto, al tocco, i cappelli tutta pelliccia. In volpe, castoro, visone, scuri, sontuosi, caldi. 1. s.

Luoghi citati: Anversa, Giappone, Italia, Milano, Orlane, Torino