Il rock demenziale targato Skiantos

n rock demenziale targato Skiantos n rock demenziale targato Skiantos Gli Skiantos Gli Skiantos mercoledì 4 al «Big». Ovvero, guarda chi si rivede: 11 rock demenziale. Negli Anni Settanta in Italia — finalmente un fenomeno rock nostrano, non scimmiottato dall'estero — ci fu la fioritura, breve e affascinante, di una musica ribelle ad ogni regola di buon senso, dove musicisti che proclamavano di non saper suonare urlavano canzonacce dai testi folli: erano complessi con nomi «cattivi e cretini», come Skiantos. Skiantos. ecco. Guidati da un sedicente artista bolognese, il famigerato Roberto Antoni, meglio noto come «Preak Antoni», gli Skiantos furono i portabandiera e i profeti del demenzial-rock. E di quella non-musica la loro canzone Mi piaccica le sbarbine fu manifesto e programma. Breve stagione: nel giro di qualche mese, il rock demenziale esaurì la propria carica oltraggiosa, lece harakiri e scomparve. Ma la follia covava sotto le ceneri: è bastata una trasmissione tv fortunata e intelligente come Lupo solitario per far scoprire che in verità 11 rock demenziale è ancora tra noi. Complessi dalle improbabili etichette (Elio e le Storie Tese, Little Tonno Ss La Corrente del Golfo, L'Invasione degli Uomini di Paprika, gruppo guidato dal figlio di Dario Fo, Jacopo) hanno rilanciato 11 verbo della musica demente. Com'era logico e giusto il gran maestro della demenzialità, Freak Antoni, ha richiamato sotto le sue bandiere gli Skiantos, per una nuova avventura. Con gli anni, si dice, forse hanno anche imparato a suonare. Per scoprirlo, appuntamento mercoledì 4 novembre al «Big» di corso Brescia 28 (ore 22): gli Skiantos saranno il piatto forte di un demenzial-party che si avvarrà anche dei dischi scelti dal dj Marco Stevanato e della musica live di un altro gruppo, torinese stavolta: sono gli impareggiabili Troni Broder», eroi di un irritante, splendido ellepl come Ttealla e protagonisti trucidi e irriverenti della nuova demenzialità. Una non stop con 11 Jan torinese, venerdì 30 ottobre (ore 21,30) al Teatro Valdocco di via Salerno 12. 81 chiude cosi il primo mese di concerti organizzati dall'associazione OllJPe riuniti nell'ampio cartellone di Jan per Torino. Di scena al «Valdocco» cinque gruppi di buona fama: il Combo Jais, la Barberi* Family (1 leader sono due fratelli, il pianista Paolo Barberis e il batterista Marco), il trio del pianista Mamimo Artiglia, il gruppo del clarinettista Gigi Csvicchioli, valido esponente della tradizione jazz, e li trio del chitarrista Lutti Tessarollo. E' inóltre annunciata la partecipazione di numerosi «ospiti d'onore». L'appuntamento è una specie di prova generale in vista dell'imminente pubblicazione di «Top Ten n. 2», un 33 giri curato dalla OH JP che intende presentare alcune fra le più significative realtà del jazz piemontese, e che segue a un primo album, di contenuto analogo, uscito un paio d'anni fa. Anch'essi inseriti nel programma di «Jazz per Torino», proseguono i concerti del lunedi sera alla «Contea» di corso Sella 132 curati dalla Crac (Cooperativa musica creativa). Il 2 novembre (ore 22) si esibirà il Progressive Steps Quinte», con Francesco Areni Vigone (sax). Mino LocateUI (clarino). Luigi Righini (piano), Enrico Fasto (basso) e Claudio Saveriano (batteria). Al «Capolinea n. 8» di via delle Maddalene 42 bis venerdì 30 si esibisce, con un solista ospite, il trio formato dal pianista Gianni Negro, dal bassista Enrico Clampinl e dal batterista Giuliano Pescaglini. f g. ter.

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