Otto magie di Cragg fatte con niente
Otto magie dì Cragg fatte con niente Otto magie dì Cragg fatte con niente E9 un perìodo in cui va di moda la quantità e siamo bombardati da megamostre, da grandi rassegne che hanno spesso la pretesa di esaurire un determinato argomento o di fare il punto su un certo periodo artistico: ben venga allora una piccola e bella personale come quella di Tony Cragg, in corso da fine settembre nella galleria di Antonio Tucci Russo. Lo scultore, un trentottenne nativo di Liverpool che però abito e lavora in Germania, è già conosciuto dal pubblico torinese perché ha esposto tre anni fa nello stesso spazio. Ritorna oggi a Torino reduce dal successo ottenuto nell'ultima edizione di Documenta a Kassel. Otto pezzi in tutto, presentati in un allestimento essenziale e volutamente «povero» nei due stanzoni bianchi della galleria. L'itinerario indicatomi dallo stesso Tucci Russo, che mi ha fatto da cicerone in questa visita, parte dal terzo piano dove sono esposte tre opere di media dimensione, ben distanziate tra loro perché hanno bisogno di molto spazio. n primo impatto con i lavori di Cragg lascia interdetti: strane forme di gesso su cui sono appoggiati dei grossi rami d'albero tagliati e lasciati seccare, due enormi reni e un'arteria sempre di gesso posati sopra un tavo¬ SE sommassimo le ore che in tutta la vita una persona passa nei musei a guardare le opere d'arte otterremmo una cifra irrisoria, mentre assai di più sono le ore che mediamente ciascuno di noi dedica a guardare e gustare sui libri le riproduzioni a colori dei quadri II museo che abbiamo in testa è un museo di carta, di ricordi di libri sfogliati, non di opere originali. Se siamo d'accordo su questo, l'importanza di una libreria d'arte ben fornita e ben gestita risulta evidente. Ogni grande città ne ha una, e Torino, almeno e senz'altro, ha la Oolp. Questo negozio, non grande, di via Principe Amedeo 29, di fronte al Palazzo d'Azeglio, compie proprio in questi giorni i dieci anni di vita. Lo conduce Giovanna Sartori, nata e cresciuta a Gros¬ seto, torinese da 15 anni Bionda, sorridente, rasserenante, sembra uscire da una tavola del Bronzino. E soprattutto paziente nell'accogliere le richieste dei libri introvabili «Il nome Oolp sta per Out of London Press, e la specializzazione in arte è dovuta anche al piccolo spazio a disposizione. Mi è sembrato che fosse meglio avere tutto di un settore piuttosto che poco di tutti. Comunque, il mio amore per l'arte è di vecchia data, poi ho una vera passione per l'archeologia e ho anche partecipato, anni fa, a delle vere missioni archeologiche all'estero», cosi Giovanna soddisfa le nostre prime curiosità Facendo il bilancio di questi anni, è contenta? «Molto. Il pubblico torinese ha risposto bene all'idea, adesso sa che qui può trovare lino, ampolle e bottiglie di vetro erose ordinate con precisione su una struttura metallica stilizzata. Poi, a poco a poco, questi oggetti che paiono senza tempo diventano meno ostili, anzi addirittura seducenti; viene voglia di toccarli, di saggiarne la consistenza. Come fossili appena ritrovati, raccontano una storia, portano i segni di qualcosa di organico. Scendo al piano inferiore, dove lo spazio è più ampio, e m'imbatto in tre colonne formate da ingranaggi di macchinari, pezzi metallici, pneumatici usati «Guglie» è il titolo di quest'opera, che guardata da lontano possiede qualcosa di fiabesco, sembra una cattedrale gotica, mentre da vicino fa pensare ai materiali di scarto della civiltà industriale: Cragg adopera spesso questi reperti assemblandoli con spirito ironico o poetico, a seconda dei casi Il pezzo che più mi ha colpito della sua personale è «Ombre», un lavoro a muro di grande dimensione, realizzato con resti di materie plastiche. Si tratta di una sagoma costruita incollando sulla parete una serie eterogenea di oggetti: osservata da una decina di metri di distanza, fa l'effetto di un uomo con la testa inclinata da un lato, vestito da Arlecchino. Avvicinandosi, invece, ogni elemento di questa specie di bassorilievo (paletta, rastrel- Giovanna Sartori (foto o di Bruna Marnino) una scelta molto ampia di quello che si pubblica in campo artistico, e che in questi anni con la moda delle grandi mostre e del relativi cataloghi è veramente una montagna di roba. I miei clienti qui possono guardare e scegliere, sfogliare con calma e portarsi a casa soltanto il libro che li ha veramente convinti Non tutti 1 libri d'arte, infatti sono fatti a regola d'arte...» Ma quali sono gli artisti più richiesti su carta patinata? «Fra gli stranieri Klee, Kandinsky e tutti i capi delle avanguardie storiche, mentre Van Gogh ha un suo pubblico fedele; tra gli italiani nella mia libreria vanno molto gli artisti dell'arte povera, specialmente quelli torinesi Fra i maestri antichi sono i fiarmminghi a suscitare le maggiori brame fra gli amatori di libri d'arte. Comunque posso
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