Attesa e mistero dentro i paesaggi di Silvano Gilardi

Attesa e mistero dentro i paesaggi di Silvano Gilardi Attesa e mistero dentro i paesaggi di Silvano Gilardi E9 stato definito il pittore del nostro continente, ovvero del cielo perché, come si può ancora una volta constatare nelle sue opere (nature morte e paesaggi) esposte, fino al S novembre, alla galleria Salamon, il cielo ha un ruolo predominante e appare come una cupola misteriosa e trasparente. L'artista è Silvano Gilardi nato nel 1933 a Torino, dove ha vissuto e operato fino a pochi anni fa, quando si è trasferito a Mendrisio, in Canton Ticino, terra di origine dei Gilardi, una famiglia di restauratori e di pittori attivi dal XVI secolo. Nei saloni della nuova galleria, sede della Salamon, in via Cosseria 6, una bella villa precollinare circondata da un giardino rigoglioso, una trentina di oli e acquerelli, tutti recenti, realizzati con la sbalorditiva tecnica cui Silvano ci ha abituati Le atmosfere che Gilardi sa creare nei suoi quadri sono spesso sfarzose e curate nei particolari, figurativa quasi da rasentare, specie in qualche paesaggio, il rigore fotografico. Ma il sogno è sempre presente e quasto artista, che non disdegna un atteggiamento ironico, mette in rap¬ porto quella che é la posizione umana di fronte al mistero del divino. Dai tempi in cui faceva parte del gruppo torinese di Surfanta (STJRrealismo-FANTAsia), con Alessandri, Camerini, Colombotto Rosso, Macciotta Molinari e Pontecorvo, Silvano Gilardi (allora aveva adottato lo pseudonimo di Abacuc) ha mantenuto un certo gusto del magico. I suoi paesaggi, ad esempio, sono dominati da scorci montuosi, da anfratti dove le acque dei laghi o del mare raggiungono una purezza inverosimile. Non compare nessun essere umano, la natura è la vera protagonista. Sullo sfondo dei cieli le nuvole assumono forme fantastiche, di aria e di luce. Sono una discendenza diretta di quei personaggi, i «Volatari», che Gilardi, ai tempi di Surfanta, dipingeva come perennemente in volo. Le nature morte appaiono sospese in un elemento che sta tra lo stato liquido e quello gassoso. Alcune, in particolare, sono cariche di ogni sorta di frutti, pere panciute, mele, limoni, prugne, pesche dai colori aurorali e non prive di richiami sessuali. Anche • Fino all'8 novembre nella sala mostre del Museo Garda di Ivrea è in corso l'esposizione «Marcia fendale: le 53 stazioni della via EdoKyoto». Attraverso 56 silografie policrome, realizzate da tredici artisti giapponesi tra il 1882 s il 1864, viene ricostruito l'intero percorso della via Tokaido, la più importante via del periodo Edo (1603-1887), che collegava la capitale feudale Edo (l'odierna Tokyo) con la capitale imperiale Kyoto. L'antica via Tokaido si snodava attraverso 53 stazioni di posta, dotate di alberghi e posti di ristoro, nonché di un servizio di corrieri a cavallo, che assicurava 1 collegamenti postali all'interno del Paese. I cortei feudali e i traffici commerciali si sviluppavano lungo le strade che collegavano le diverse stazioni, creando, soprattutto nel caso dei primi, spettacoli di alto grado coreografico per il numero del partecipanti, che giungeva ad alcune centinaia, l'imponenza degli apparati di viaggio (portantine, carriaggi, ecc.) e la ricchezza delle divise. Orario: tutti 1 giorni dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19. chiuso il lunedi. E' consigliabile la prenotazione per le scuole e per i gruppi telefonando allo 0125-48.189. (a. ro.) e La Galleria degli Orti di Cuneo (via XX settembre 5; tel. 0171-3177) ha ordinato una mostra di grafiche e multpli di Fernand Léger e «Il cavallo nero» di Fernand Léger Kees van Dongen. Pino al 6 novembre. • Nella vecchia fornace Carena presso Cambiano (via Camporelle 50), due operatori dell'arte (Cesario Carena e Franco Franchini) " _ CONCESSIONARY - 111 • (R» APOIlt.^^ CARIGNANO : ■ m^^^ll MU%\^J Tel. 011 969.7279 H Wm PRESENTA UN NUOVO TALENTO PEUGEOT 405 propongono le loro opere. Orario feriali 9-19 fino al 10 dicembre. • Fino al 2 novembre La Bussola (via Po 9) presenta una mostra collettiva di •bei nomi», per lo più italiani. Si va da Balla a Rauchenberg, passando per Morlotti. Schifano, Tancredi, Se verini e molti altri. C'è anche un raro Fontana, il primo della serie «buchi + pietre», una tela non grande, tutta rossa e arancione, del 1956. Di particolare fascino un Campigli del 1934: •Signore al balcone» del 1934. Orario 10-12,30 e 1619,30 (domenica e lunedi chiuso). • Fino al 7 novembre rimane aperta la mostra di pastelli di Ennio Morlotti alla galleria Biasutti (via Juvarra 18, orario 16-20, domenica chiuso). • Fino al 27 ottobre è alle stila nel Palazzo Reale (appartamento di Madama Felicita) la mostra «Nunzia tella: una Scuola nella storia». Tutta dedicata alla celebre scuola militare napo¬

Luoghi citati: Canton Ticino, Ivrea, Tokyo, Torino