Tognazzi per Avati com'è cattivo il calcio

Tognazzi per Avati com'è cattivo il calcio Tognazzi per Avati com'è cattivo il calcio All'ultimo minuto Regista Pupi Avati con Ugo Tognazzi, Diego Abatantuono, Lino Capolicchio, Nick Novecento. Un'occasione per rivedere al cinema Nick Novecento, l'attore morto d'infarto a 23 anni All'ultimo minuto, film sui retroscena del mondo calcistico raccontati dall'animo dolente, disincantato e dolce di Avati. è la storia di Walter Perroni (Tognazzi), un general manager che ha speso trent'anni della sua vita per una squadra sempre in bilico tra salvezza e promozione, e che per questo suo irrefrenabile amore ha sacrificato' tutto. Ma, all'improvviso, è costretto a dimettersi dal nuovo giovane presidente, Lino Capolicchio. E a quel punto Ferroni-Tognazzi si accorge che al di là della squadra non gli è rimasto proprio nulla, né amori, né amicizie, né interessi (Capito!, via S. Dalmazzo 24). La casa dei giochi (House of Games) Regista David Mamet con Lindsay Crouse. Questo primo film da regista di Mamet autore teatrale (Glengarry Glen Ross) e sceneggiatore (Gii intoccabili per De Palma, a esempio) sta nel genere nero-brillante, è ricco di osservazioni agrodolci sulla società e sui rapporti umani, che non si devono mai prendere troppo sul serio. Una giovane psicologa conosce per lavoro un giocatore professionista e ne resta affascinata. Vuol scrivere un libro sull'arte del bluff e delle fregature, lo prega di collaborare. Ma lui fa il suo mestiere, e la imbroglia. E lei poi farà il suo, una volta resasi conto della presa in giro colossale: sempre pericolose, le persone per bene. H film, presentato a Venezia, ha ottenuto quattro premi: il .Ciak d'oro» (assegnato dal pubblico) per il miglior film; i premio del Sindacato giornalisti cinematografici e del sindacato nazionale critici cinematografici, sempre per il miglior film; r.Osella d'argento» per la miglior sceneggiatura (Eliseo Rosso, piazza Sabotino; Gioiello, via Cristoforo Colombo 31). Ricercati: ufficialmente morti Regista Walter Hill con Nick Nolte e Powers Boothe. Due amici d'infanzia a muso duro: un ranger del Texas e un trafficante di droga. Innamorati della stessa donna. Una banca, sospettata di riciclare denaro sporco, subisce una rapina da parte di un'organizzazione paramilitare. Scontro finale a tre per un bel film d'azione (Vittoria, via Roma 336). Full metal jacket Regista Stanley Kubrick con Matthew Modine, Adam Baldwin, Vincent D'Onofrio, Lee Ermey. n Vietnam è un simbolo: la vera guerra che comincia dentro di noi, che segue l'uomo come un'ombra malvagia, Incurante del progresso e dei cambiamenti sociali, quella non ci abbandona mai. Implacabile e fedele come tutte le Grandi Cose immutabili della vita, l'Amore, la Morte, il Dolore. E questa guerra dei cuori e dei corpi Kubrick racconta raccontando 11 Vietnam. Perché ancora Vietnam, dopo 20 anni? Perché la sconfitta continua a dolere come una piaga infetta nel cuore dell'America, gigante ammalato di contraddizione. Perché l'America resta uno snodo fondamentale nella società contemporanea, e raccontare che cosa capitò ai suoi ragazzi di vent'anni fa, in un tremendo campo d'addestramento reclute prima, al fronte poi, è capire i meccanismi sociali e umani di oggi. E poi: perché chiedersi troppi perché? Parla il film, con le sue immagini, le sue grandezze tecniche, i suoi protagonisti sconosciuti e staordinari, 1 suoi «episodi». E la colonna sonora: è semplicemente meravigliosa, la scelta dei brani che accompagnano il racconto sono un coacervo di sensazioni, sentimenti, fatti che, da soli, valgono un film «normale». E se Coppola in Apocalypse Novo faceva muovere i suoi soldati alle grandiose note di Wagner, qui la marcia finale, tra rovine fumanti e speranze di vita nonostante, è accompagnata dalla canzone di Topolino. Una scelta da brivido (Romano, Galleria Subalpina; Grand'Eliseo, piazza Sabotino; Adua 200, corso Giulio Cesare 67). naso arriva nella casa del mito, ad oggi, dove una troupe di giapponesi lo circonda preparando un filmato su di lui. E Fellini ripercorre alcune tappe della sua autobiografia immaginaria: lui che vede il Grande regista di allora e la Diva del regime, lui che ha i primi approcci con l'indolenza, lo spirito e l'aggressività dei set romani. Poi, l'incontro contemporaneo con Mastroianni vestito da Mandrake per uno spot pubblicitario, la visita ad Anita Ekberg, le immagini della Dolce vita sullo schermo di casa. Dolcezza, sentimento del tempo. Infine le prove del film futuro, Amerika, da Kafka, la ricerca della luce giusta, gli ultimi bagliori del crepuscolo. Cè un'atmosfera da West. E infatti Gli indiani scendono al galoppo dalle colline, le antenru della televisione puntate come lance. Grande cinema. Un finale di ottimismo. La parola a Fellini: «Mi hanno sempre chiesto un raggio di speranza nei miei film. Proviamo a girarlo. Luci!» (Centrale, via Carlo Alberto). Beverly Hills Cop II Regista Tony Scott con Eddie Murphy, Brigitte Nlelsen, Judge Reinhold. Anche in questa seconda puntata delle avventure interpretate dal ricchissimo Murphy, il poliziotto abbandona la sua Detroit per andare in California. Lo scatenato «cop» deve di nuovo aiutare i suoi vecchi amici a risolvere un caso complicato. Naturalmente il suo intervento non è ben visto dai colleghi poliziotti di Beverly Hills. E nemmeno dalla bellissima criminale Karla, che è Brigitte Nielsen, l'ormai lanciata ex signora Stallone (Lux, Galleria San Federico). Od Clornie Regista Nitrita Michalkov con Marcello Mastroianni, Silvana Mangano, Elena Sofonova. Un film di bandiera italiana con l'anima russa e l'ispirazione felliniana. Mastroianni in forma smagliante e Michalkov (Schiava d'amore, Oblomov, Partitura incompiuto per pianola meccanica) attento ai tempi, essenziali e calibrati, e al paesaggio. La storia di Romano che sposa senza amarla una donna ricca (la Mangano): le sue fortune decadono, lui si Imbarca come cameriere su una nave da crociera. Incontra un russo e gli racconta di un suo amore, russo appunto (Elena Sofonova), conosciuto, ritrovato, e infine definitivamente perduto. Per mancanza di illusioni, per pigrizia o distrazione. La Mangano è tornata al cinema dopo 12 anni (Dorla, via Gramsci 9). La piccola bottega degli orrori Regista Frank Oz con Rick Morali is, Vincent Gardenia, Steve Martin, Ellen Greene. E' il rifacimento di Little Shop Of Orrors, diretto da Roger Corman. padre del cinema «sovversivo» di serie B: quello fu un film che, realizzato con pochissimi mezzi e in poco più di tre giorni, divenne un cultmovie degli Anni Sessanta. Fu poi trasformato in musical e spopolò sui palcoscenici di Braodway. E' la storia di una pianta carnivora e insaziabile, tenuta nascosta da un fioraio nel retro del suo negozio. La nutre un garzone un po' stupido, che arriva ad uccidere pur di procurarle il cibo. Di questa macabra vicenda, Oz (uno dei padri dei famosi «Muppets») dà una versione musicale molto bella. La piccola bottega degli orrori è un film piacevole dove il riso si alterna sapientemente all'orrore (Eliseo Bla, piazza Sabotino). Tra le manifestazioni collaterali a Sarcofago - Monumento a Cernobyl, lo spettacolo che ha aperto la stagione del Gruppo della Rocca, si svolgono anche proiezioni cinematografiche al King Kong di via Po 21. Questi i film in programma: MARTEDÌ' 27 • Il giorno prima di Giuliano Montaldo, con Ben Gazzara e Burt Lancaster, ore 16,30 e 20,30. • Quando soffia il vento di Jimmy T. Murakami, cartone animato, ore 18,30 e 22,30. MERCOLEDÌ' 28 • Un fiore nel deserto di Eugene Coir, con Jon Woight, ore 16,30 e 20,30. • Dove sognano le formiche verdi di Werner Herzog, con Bruce Spence, ore 18,30 e 22,30. GIOVEDÌ' 29 • Koyaanisquatsy di Go- dfrey Reggio, ore 16,30 e 20,30. • Quell'ultimo giorno, con Roland Bykov, di Konstantin Lopunscianski (anteprima). I biglietti costano 7 mila lire, 4 mila se ridotti (riduzione valida anche per gli abbonati del Teatro Adua). Gli intoccabili Regista Brian De Palma con Robert De Niro, Kevin Costner, Sean Connery, Andy Garcla, Charles Martin Smith. Ecco sugli schermi l'ultimo De Palma, presentato fuori concorso alla mostra di Venezia. Questi «intoccabili» sono 1 quattro incorruttubili poliziotti fiscali che, nell'America del proibizionismo, anno 1931, riuscirono a incastrare Al Capone con una trappola giocata sulle tasse. La sceneggiatura è di David Mamet, De Niro (Al Capone) dà ancora una volta grande prova della sua capacità di adattamento ai ruoli più diversi. Il capo degli «intoccabili» è Costner, il bel giovane di Fandango e Silverado (Reposi, via XX Settembre 15). Intervista Regista Federico Fellini con Fellini, Marcello Mastroianni, Anita Ekberg. Il grande regista racconta il cinema e il suo simbolo italiano. Cinecittà. Racconta anche se stesso, da quando giovane implume con un gran foruncolo sul Ifilm in prima visione

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