Le pietre di Segalen raccontano i misteri della Cina

Le pietre di Segalen Le pietre di Segalen raccontano i misteri della Cina e il tono gnomico dalle iscrizioni su pietra che in Cina si trovano un po' dovunque, «ai ciglio della strada, nei cortili dei templi, dinanzi alle tombe: Come quelle conficcate sul terreno, anche le stele del libro si distinguono in base al loro orientamento: guardano a Mezzogiorno quelle regali, verso Nord quelle amicali, ad Oriente le amorose, ad Occidente le guerriere. Altre, che devono la loro collocazione al capriccioso snodarsi della strada lungo cui sorgono, nascondono diversi livelli di lettura: «accessibili a rutti, riservano il meglio ai pochU. Altre infine sono rivolte verso 'il luogo per eccellenza, il centro*: sono quelle in cui ci si specchia e ci si riconosce, quelle in cui si leggono «i decreti di un altro e singolare impero: Qui la dottrina dell'esotismo come estetica del Diverso, che Segalen aveva intuito fin dal suo primo viaggio a Tuamotu sulle tracce di Oauguln e poi approfondito e professato nel viaggi e nelle spedizioni in Cina, raggiunge la sua massi¬ rale, analfabetismo particolare: Joan ed Eunice si sommano o si equivalgono? E 11 medium collettivo della moderna comunicazione, l'indifferente tv che non promuove né condanna, che accomuna ed isola, che mediamente assopisce e mediamente stimola, che tipo di «cosa» è mal? E' normale o diversa? Problemi che, forse, la signora Rendell non si pone proprio. Dice difatti di ammirare moltissimo le qualità algide dei racconti cattivi delia Hlghsmith; ma crede che sia «più facile scrivere del Male, dinamico o non dinamico; perché il Bene è sempre lo stesso, mentre l'altro ha molte variabili». Il male insomma si racconterebbe in certo modo da solo. Ovvero richiederebbe minor qualità da scrittore? Quanto alle sue storie poliziesche normali, la Rendell assicura di scriverle •per denaro». C'è allora forse una nuova pratica, una versione più aggiornata ed ormai più cattivante del vecchio romanzetto «rosa» per le scrittrici a larga tiratura? Il Male nero al posto del Bene rosa: ed ecco le esplorazioni in fatti e caratteri maledetti della P. D. James, o la Hlghsmith, o quei vecchi e candidi sassi che rivoltati nei racconti della Christie si rivelavano sempre verminosi. Ecco forse perché, esclusa per una volta le vecchia e rettorica lotta tra luce e tenebre, tra delitto e giustizia (o punizione) quando Mrs. Rendell finalmente scrive solo ed esclusivamente del buio, le riesce finalmente un bel libro. Triste, sconfortante, penoso. Ma anche asciutto, diretto e finalmente vero. Claudio Savonuzzl Ruth Rendell: «La morte non sa leggere». Mondadori, 230 pagine, 10.000 lire. Un bel giallo di Ruth Rendell

Persone citate: Rendell, Ruth Rendell, Segalen

Luoghi citati: Cina