«Elisabetta? Una cavia» Le femministe accusano

D centro Simonetta Tosi parte civile al processo D centro Simonetta Tosi parte civile al processo «Elisabetta? Una cavia» Le femministe accusano «Tutti, uomini e donne, hanno il diritto di essere informati» - Ricerche ed esperimenti influenzati dalle ditte produttrici di strumenti? Più volte gruppi e associazioni femminili avevano chiesto di poterai costituire parte civile In segno di solidarietà in processi in cui la donna era parte lesa, come In casi di violenza sessuale. Dal giudici erano arrivati solo dei «no», ad eccezione che per l'Udì. Ora 1 giudici della quinta sezione hanno ammesso come parte civile 11 'Centro di documentazione sulla salute della donna Simonetta Tosi» — ed è la prima volta per un gruppo femminista a livello regionale — al processo per 11 «caso Elisabetta.. La ragazza di 16 anni è morta al Sant'Anna durante un'interruzione volontaria di gravidanza (sono accusati di omicidio colposo 11 primario della divisione B Costantino Durando, il ginecologo Giuseppe Osnengo e l'anestesista Giorgio Voghera). 'L'aborto è in molti casi una scelta obbligata e noi pretendiamo che sia sicuro e gratuito come pure il rispetto della proprietà del proprio corpo», dicono le femministe del 'Centro Simonetta Tori». Dopo l'uscita dal processo della madre e del fratello di Elisabetta (avendo accettato, pur con molti dubbi e timori, i 90 milioni di risarcimento degli accusati), 11 «Centro» rimane l'unica presenza processuale che affiancherà la pubblica accusa per tutelare 1 danni morali della giovane e con lei 1 diritti di donne e uomini a non essere usati, come invece sembrerebbe, come cavie da esperimento. E' su questo aspetto che 11 'Centro Simonetta Tosi' — formato da donne con quasi vent'anni d'impegno nei consultori, nel corsi delle «150 ore» sulla salute della donna (rivolti tra l'altro anche agli operatori sanitari) e nell'assistenza al Sant'Anna e al Day scopia perché se si dice loro che vi saranno sottoposte probabilmente si spaventerebbero e non darebbero il loro assenso..."». «Noi chiediamo — afferma 11 Centro Simonetta Tosi — che venga invece spiegato che cosa si fa a un paziente, uomo o donna che sia (e a maggiore ragione in interventi delicati e sotto anestesia), a che scopo, e quali rischi si corrono. Soprattutto si?mo convinte che l'eventuale sperimentazione non dev'essere spiegata dallo stesso ricercatore, ma da una persona neutra, perché il medico che la esegue può far pressione indebita nei confanti di chi è in quel momento sotto i suoi ferri». Tra l'altro, ricordano al «Centro», la perizia del Tribunale ha dichiarato che 11 consenso per l'uso deiristeroscopla nel caso di Elisabetta non sarebbe stato valido in quanto si trattava di minore e il giudice tutelare aveva autorizzato solo l'aborto volontario. «Gli stessi periti hanno poi smentito Osnengo quando ha dichiarato che listeroscopia fa parte dell'interruzione volontaria di gravidanza, dichiarando che la sua era "un'affermazione del tutto personale"». Il «Centro Simonetta Tosi» solleva un altro aspetto inquietante: la proprietà dello strumento, l'isteroscoplo usato da Osnengo era stato solo prestato al Sant'Anna dalla ditta Storz, quindi non era Inventariato, •questo significa che era meno controllabile; c'è di chiedersi a questo punto se certe ricerche non vengano influenzate dai prestiti delle ditte produttrici Anche se 1 giudici non hanno accolto la richiesta del 'Coordinamento delle donne contro la violenza» di costituirsi parte civile nel processo, non mancherà la sua attenzione durante le varie fasi. «£' un grosso successo per tutte che sia stata accolta la presenza del Centro "Simonetta Tosi "ed è anche molto importante non solo per il caso in questione, ma anche per la costituzione di parte civile di gruppi o associazioni nei processi per reati sessuali, come prevede la legge di riforma, bloccata ora per una serie di vicende politiche», commenta l'avvocatessa Nicoletta Birocci, anche se non nasconde la delusione per il rifiuto dei giudici. 'Abbiamo aiutato molte donne ma di tutto questo non potevamo in 12 ore fornire documentazione scritta». Stefanella Campana Elisabetta Neri Hospital per chi deve abortire — punta il dito accusatore. il 'Centro' è impegnato a collaborare per il processo con l'avvocato Paola Alfieri. Ma non solo: «Portiamo avanti delle ricerche per contribuire alla formulazione di una proposta di legge regionale sulla sperimentazione in genere, su cui ora manca una legge nazionale. E' indispensabile, secondo noi, che per qualunque caso di sperimentazione in campo medico, si alleghino le autorizzazioni di chi è disponibile a esservi sottoposto». Ma 11 'Centro» ora pensa soprattutto al processo sul 'Caso Elisabetta» e mette In luce alcuni aspetti che finora sono stati sottovalutati: «£' incredibile che si possa ancora pensare che le donne sono eterne minori. Eppure, Osnengo, il ginecologo die operò Elisabetta, ha detto, rispondendo all'avvocato Vigliane (risulta doli istruì tona): "Quella mattina (il 18 ottobre '85 quando Elisabetta morì) non ho avvertito le donne che effettuavo listero-

Persone citate: Caso Elisabetta, Centro Simonetta, Costantino Durando, Giorgio Voghera, Nicoletta Birocci, Paola Alfieri, Simonetta Tori, Stefanella Campana Elisabetta