Vento del '68 in Austria

Vento del '68 in Austria Università e Istituti superiori bloccati da dodici giorni Vento del '68 in Austria Lo sciopero degli studenti scatenato dai tagli ai bilanci destinati all'istruzione Docenti e rettori sostengono la protesta - La sfida al cancelliere Vranitzky NOSTRO SERVIZIO VIENNA — L'Austria «ordinata» è sotto choc. In un Paese dove la media annuale degli scioperi si conta con le lancette dei secondi, SO mila studenti stanno bloccando da dodici giorni le università e gli istituti superiori di tutto 11 Paese. La protesta — la prima a livello nazionale dal lontano '68 — è partita dall'aula magna dell'antico ateneo viennese all'indomani delle decisioni del governo di ridurre drasticamente i bilanci destinati all'istruzione. E da 11 si è estesa a macchia d'olio a tutte le 18 università austriache, accademie, istituti superiori fino a lambire gli studenti delle scuole medie. Atenei occupati manifestazioni di massa 11 cui ricordo in Austria rimanda a tempi ormai passati e che si vorrebbero dimenticare, bollettini di guerra, ma di una guerra, ai-ieno sinora, paci¬ fica e a volte folklorìstlca, preoccupano ad ogni modo non più di tanto gli austriaci sui quali è caduta di recente la mannaia di nuove tasse e dei tagli alle pensioni 'Qui risparmiano rutti, dobbiamo risparmiare anche noi», ha detto in televisione uno del pochi studenti che ha ripreso in questi giorni 11 suo posto all'università di economia di Vienna, convinto che le richieste dei suol colleghl rimarranno soltanto utopie. Che non si tratti di utopie lo confermano però le rivendicazioni quanto mal concrete, presentate dagli studenti: il mantenimento degli assegni familiari fino a 27 anni (e non fino a 25 come vorrebbe la nuova legge), l'aumento del valore delle borse di studio, la modifica della legge di organizzazione universitaria (l'attuale finanziamento diretto da parte di imprese private significa — secondo gli studenti — l'indipendenza dell'istruzione e della ricerca). E poi c'è la battaglia per evitare la riduzione del personale educativo, per la revisione dei piani di studio, per la costruzione di nuove aule. Accanto agli studenti sono scesi in campo anche gli assistenti i docenti e persino i rettori delle università, 1 quali criticano duramente la politica governativa di immobilismo in materia di istruzione e rivendicano un miglioramento della loro condizione, e non solo di quella economica, all'interno degli atenei Tutti comunque, studenti e professori sono decisi a chiedere la testa del ministro della Scienza (da cui dipendono gli istituti superiori in Austria), Hans Tuppy. La base studentesca, che ben presto si è dissociata dall'associazione degli istituti superiori (Oeh) sconfes¬ sando il suo presidente, Stefan Szyszkowitz, «legato» al partito popolare (democristiano), giudicato troppo «accondiscendente» nei confronti del governo, vuole adesso come interlocutore soltanto il cancelliere, il socialista Franz Vranitzky. Gli studenti socialisti (Vsstoe) chiedono addirittura le dimissioni di Szyszkowitz, accusandolo di avere agito contro la volontà degli studenti quando aveva deciso d'interrompere gli scioperi Infatti gli scioperi sono continuati e continueranno. Per 1 prossimi giorni sono in programma altre agitazioni e manifestazioni di studenti e professori in tutte le città austriache, da Salisburgo a Graz, da Innsbruck a Klagenfurt. Le trattative continuano, ma le speranze di giungere a un accordo sono per 11 momento piuttosto remote, _ " _ , Roberto Papi

Persone citate: Franz Vranitzky, Hans Tuppy, Roberto Papi, Stefan Szyszkowitz, Vento Del, Vranitzky

Luoghi citati: Austria, Graz, Innsbruck, Klagenfurt, Salisburgo, Vienna