Che brava mamma la «top-manager»

Che brava mamma la «top-manager» Milano: indagine sui colletti rosa Che brava mamma la «top-manager» Il 53% delle donne dirìgenti ha figli e si occupa della casa ' MILANO — Non è vero che la famiglia ostacoli la carriera del «colletti rosa». Le donne manager sono sposate nel 59 per cento del casi, e 11 53 per cento ha almeno un figlio. Mentre 11 22 per cento ha persino 11 marito nella stessa azienda, le separate o divorziate non superano il 10 per cento. E non è vero che la donna diffonda Imbarazzo nell'esercizio del potere: essa ha buoni rapporti con gli uomini, siano suoi superiori o collaboratori. Sono questi alcuni risultati della prima indagine sul 'Profilo professionale e personale della donna dirigente in Italia». L'ha effettuata un centro dell'Università Bocconi, il Crora (Centro di ricerca sull'organizzazione aziendale). E' stata presentata Ieri pomeriggio alla Camera di Commercio. Su 3800 donne dirigenti contattate In questo 1987, hanno risposto in 497. Ed ecco il ritratto della manager-tipo. Ha 45 anni: entrata In azienda a 21, ha conquistato la dirigenza a 37. Di famiglia decisamente benestante, nel 45 per cento dei casi è laureata, In maggioranza In materie umanistiche. Di qui l'esigenza di curare in modo particolare un ulteriore segmento formativo, più strettamente giuridlcoeconomlco. La manager è fedele alla sua Impresa, molto più eie gli uomini: è presente Infatti da circa 16 anni nell'ultima azienda. Mentre la forza lavoro femminile si attesta sul 22 per cento, ti' spetto al totale della popolazione lavorativa nelle aziende di quante hanno risposto al questionarlo, tutte assieme le manager formano il 5 per cento degli-stuoli dirigenziali Un 5 per cento che a prima vista sembra esigua cosa, ma che in realtà è una percentuale alta, se confrontata all'I per cento di solo qualche anno fa. In quali settori la donna manager è utilizzata? Nel servizi, innanzi tutto; poi nel credito, nell'industria, nel commercio. Scarsa invece la sua presenza nelle assicurazioni e nell'amministrazione pubblica; scarsissima in agricoltura. E con quali funzioni? Solo un sesto raggiunge le funzioni cosiddette «di linea», di top management (produzione e vendite); le altre lavorano nelle direzioni del personale, di marketing, di amministrazione, di finanza. Inoltre la manager guadagna un 10 per cento in meno del collega uomo, cioè sul 63 milioni lordi all'anno. La donna manager ha un marito per lo più anch'egli dirigente (32 per cento) oppure professionista (23,5 per cento). E lo batte nelle ore dedicate all'azienda: lei 48 ore alla settimana, lui 47. Lo supera anche nel tempo di lavoro domestico 12 ore contro 8. E nel 37 per cento dei casi è lei che tiene In ordine la casa (nel 10 per cento è lui), nel 58 per cento cura l'educazione dei figli, nel 59 amministra 11 bilancio familiare, nel 55 tiene le relazioni esterne (con banche, enti pubblici ecc.). Nello svago invece è In testa 11 marito: 13 ore settimanali contro 12. E' stato domandato alle manager: esiste uno stile di direzione femminile? Solo il 10 per cento del campione accetta questa tichetta; 11 75,5 per cento la rifiuta in blocco; il 15 per cento non reagisce, è neutro. Il professor Severino Salvemini, pilota della ricerca, dice però che «nei manager è ancora molto diffusa la convinzione che l'arte del comando e della gestione esiga caratteri mascolini come l'indipendenza, l'obbiettività, l'orientamento al compito e ai risultati, l'aggressività: Questa convinzione si traduce in uno svantaggio per la donna, sia nelle funzioni di Impiego sia al momento della valutazione dei risultati. -Alle donne consiglio — conclude Salvemini — di scegliere aziende di grandi dimensioni, perché vi si è ormai affermata una managerialità matura, dove la valutazione è più formalizzata, priva di elementi soggettivi.. Committente dell'indagine, oltre al Gruppo Donna Manager della Cida, coordinato da Carla Maestri, è l'associazione «Donne in carriera» presieduta da Federica Olivares. »Questa ricerca — dice Olivares — segna addirittura la fine di un'epoca. Se ne apre una nuova.. E spiega perché. Primo: le donne al comando non sono più marziane, non costituiscono più una nebulosa, un fenomeno al limite del folclore, ma al contrarlo vengono finalmente ritratte nella loro realtà e quotidianità. «Niente paura», 11 titolo del suo libro appena pubblicato da Mondadori, ha appunto questo significato: eccoci qui, non siamo amazzoni, non attacchiamo gli uomini. Seconda caratteristica della nuova fase: le due culture, maschile e femmi nile, sono sempre più com plementari. Complementari, non uguali. Perché la cultura femminile, secondo quanto ribadiscono pure gli ultimissimi studi negli Stati Uniti, privilegia l'attenzione ai rapporti Interpersonali, alla cooperazione, alla «sorellanza», come diceva Germaine Qreer, l'autrice del non dimenticato saggio femminista •L'eunuco femmina., c. a.

Persone citate: Carla Maestri, Federica Olivares, Germaine Qreer, Gruppo Donna, Mondadori, Olivares, Salvemini, Severino Salvemini

Luoghi citati: Italia, Milano, Stati Uniti