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«Erano tuffi regolari» Interrogati dai giudici gli ultimi imputati «Erano tuffi regolari» Così ha detto il tecnico dei vigili del fuoco che fece il sopralluogo Al processo per la tragedia dello Statuto sono finiti gli interrogatori dei 10 accusati di concorso in omicidio plurimo colposo e disastro. La 5' sezione del tribunale penale ha interrogato Nello Palandri ed Emiliano Carratta. Facevano parte della commissione di vigilanza che concesse nell'80, dopo i lavori di ristrutturazione, il nullaosta perché il cinema continuasse a funzionare: il primo era il tecnico dei vigili del fuoco, il secondo rappresentava la questura. Difeso dagli avv. Lozzi e Morra, Palancai ha detto: «7 controlli furono regolari. Quando scoppiò l'incendio, bastava che l'operatore sospendesse la proiezione ed accendesse la luce in sala e la sciagura sarebbe stata scongiurata». Il presidente Pettenati e il pubblico ministero Diana De Martino gli hanno contestato: 'Perché la sala del cinema fu considerata agibile, malgrado una porta di sicurezza della galleria non fun¬ zionasse e molti materiali fossero infiammabili?» L'imputato ha ribattuto: •Nel sopralluogo controllai quell'uscio, si apriva». Alla precisazione del pubblico ministero: «Afa in istruttoria ha dichiarato di non essersi nemmeno accorto di quella porta», ha replicato: -Intesi dire che non avevo notato che fosse in ferro». Ha aggiunto: 'Quanto ai materiali, quelli non sottoposti al trattamento ignifugo, bruciavano molto lentamente». I giudici hanno osservato: .La perizia, al contrario, dice che la reazione al fuoco era rapida». Palandri, sempre attento a non polemizzare con i periti: «Loro ed io abbiamo ragione perché diversi sono i nostri parametri di aiudizio». Assistito dall'aw. Altara, Emiliano Carratta ha respinto tutte le accuse: «Sono un vicequestore, non potevo che fidarmi delle decisioni prese dai tecnici della commissione. Inoltre, dovevo solo controllare che il locale rispondesse a tutti i criteri di funzionalità per l'eventuale intervento della forza pub- W<CB" cglac.