In tribunale il Watergate di San Marino

In tribunale il Watergate di San Marino Il psu denuncia un giornale: un'inchiesta sulle tangenti ha affossato il governo di sinistra In tribunale il Watergate di San Marino DAL NOSTRO INVIATO SAN MARINO — Il Watergate di San Marino finirà In tribunale, ma sul banco degli imputati siederà un giornale. C'era una volta sul Titano un governo di sinistra vivevano tutti felici e contenti, solo qualche bisticcio da strapaese e niente più, poi spuntarono gli scandali, quattro: uno in fila all'altro, e arrivarono due giornalisti impiccioni, pronti a raccogliere le rivelazioni d'un socio pentito di un'azienda del pesce. Cadde il governo, esplose la questione morale, nacque 11 compromesso storico. Adesso sulla più antica Repubblica del mondo aspettano nuove elezioni e mentre le aspettano viaggiano querele e denunce, languono processi che se si faranno e quando si faranno potrebbero fare storia davvero. Storia piccola ma Importante. Perché un partito, 11 psu, ha querelato un giornale, il Resto del Carlino: ha fatto cadere 11 governo calunniandoci, deve pagare E lo stesso partito ha pure denunciato un altro partito, la de, nella persona del suo segretario, Gabriele Gatti: «Ci ha diffamato, anche lui deve pagare». Mettiamo che il psu vinca i due processi: che succederà? Dovrà essere reintegrato il vecchio governo? D'ora in poi fra i partiti si scamberanno querele come noccioline e le elezioni si vinceranno in tribunale? Oppure le battaglie politiche cambieranno toni, diventeranno schermaglie attentissime ai codici delle buone maniere? «Non avevamo altra scelta», ripete Emilio Della Balda presidente del psu. 'Sapesse quanto ci abbiamo rimesso dopo quel pasticcio E Patrizia Busignani, il segretario: «Come facciamo a recuperare l'immagine di partito pulito? Solo in tribunale possiamo difendere la nostra onorabilità. Non possiamo farlo in piazza e neppure sui banchi del Parlamento.. Tutti in aula allora L'udienza è già fissata: 11 gennaio, a Bologna Psu da una parte e dall'altra il Carlino. La denuncia alla de 1 angue invece fra le scarto! fie negli uffici del Palazzo di Giustizia di San Marino. Ma non c'è troppo tempo neppure per questo processo: •Ogni contenzioso dovrà essere risolto prima dell'ultima domenica di maggio», avverte Busignani: •quando ci saranno le elezioni». Una parola Quel voto rischia già ora di rivoluzionare il quadro politico del Titano: il potere da queste parti logora davvero chi non ce l'ha il compromesso storico sta facendo tabula rasa attorno a sé. E tutto cominciò proprio in quel giorni di marzo '86, quando Leardo Rosa il socio pentito della Titanflsh, un'azienda che trattava pesce surgelato, fu presentato nello sgabuzzino di un'oreficeria a due cronisti del Carlino, Andrea Basagli! e Silvano Cardellini. Rosa vuotò il sacco, quel giorno e gli altri che vennero dopo, tutte le volte nello stesso sgabuzzino: parlò di bustarelle e di altri pasticci, n giornale sparò a tutta pagina: Tangenti eccellenti. Nel mirino, esponenti dei tre partiti di governo, psu, pss e pcs. Poi usci un'Intervista a Gabriele Gatti, segretario della de: altre accuse, altre polemiche. Seguirono tre nuovi scandali, uno in fila all'altro. L'11 giugno il partito comunista si ritirò dal governo e Alvaro Selva, il suo leader, intensificò i rapporti con la de che aveva già avviato da qualche mese. Arrivò la benedizione da Roma nacque il compromesso storico. Il Congresso di Stato — cioè il Consiglio dei ministri — della vecchia alleanza aveva querelato in blocco II Carlino. Il nuovo governo perù ritirò la denuncia Ora il partito socialista unitario e rimasto da solo a portare avanti la vicenda davanti ai giudici. •Il discorso adesso», sottolinea l'avvocato Walter Villa difensore dei giornalisti, assieme al professor Piero Gualtieri, «non è più giuridico ma politico». Conferma Patrizia Busignani: •Noi dobbiamo recuPlerangelo Sapegno (Continua a paglna 2 In ottava colonna)

Luoghi citati: Bologna, Roma, San Marino