Orribile morte di un anziano

Orribile morte di un anziane Ospite d'una casa di riposo di Bruino è giunto in ospedale con piaghe piene di larve Orribile morte di un anziane I titolari del ricovero negano ogni responsabilità: «Un medico l'aveva visitato il giorno prima» Inchiesta dei carabinieri e della procura della Repubblica - Ancora ignote le cause del decesso Carabinieri e procura della Repubblica stanno indagando su uno sconcertante episodio accaduto in una casa di riposo privata di Bruino dov'era ricoverato Antonio Pepe, 76 anni. Il pensionato, il 15 ottobre scorso, era stato ricoverato d'urgenza all'ospedale di Rivoli perché le piaghe da decubito che lo affliggevano da un palo mesi avevano subito un epentino aggravamento e si presentavano purulente e piene di vermi. Giovedì scorso, Antonio Pepe è morto. Vedovo da anni e colpito da sclerosi multipla, U pensionato era ospite, ormai da anni, della Residenza famiglia anziani di viale dei Tigli 35 a Bruino. A pagargli la retta (l'ultima, quella di settembre, ammontava a un milione e 300 mila lire più 500 mila lire di spese) era la famiglia della cognata, Anna Scarlino, via Umberto I, Rivalta. Antonio Pepe, infatti, in cambio della procura a gestire i popri beni, ave¬ va ottenuto dai parenti l'impegno a prendersi cura di lui vita naturai durante. Gli stessi parenti, assistiti dall'aw. Beretta, hanno deciso di attendere 1 risultati dell'autopsia prima di accodarsi, con una denuncia, all'inchiesta avviata d'ufficio. «Ciò che è accaduto al signor Pepe è vero, ma noi riteniamo di non avere respon¬ sabilità. All'inizio di giugno, il nostro ospite era stato ricoverato al San Luigi di Orbassano per una bronchite. Quando l'hanno dimesso aveva già le piaghe da decubito», spiega 11 presidente della società Progeco (Promozione gestione comunità, una «srl» con sede a Pinerolo in via Saluzzo 35) proprietaria di altre tre case di ripo- so: due a Sangano e una a Giaveno. •Nelle nostre comunità, tutte villette con un massimo di 15 posti, accettiamo solo pazienti autosufficienti — spiega ancora il rappresentante della Progeco — e Angelo Pepe, pur colpito da sclerosi multipla, quando arrivò da noi presumo che lo fosse. Perché lo presumo solo? Perché la Progeco è subentrata a una precedente gestione, la Residenze Solatìo, il 1° agosto del 1986. Noi non prestiamo cure mediche, ma forniamo solo vitto e alloggio. Comunque, ogni nostra comunità riceve la visita periodica di un medico e, nel caso insorgano malattie o siano necessarie cure specialistiche, ci rivolgiamo alla struttura pubblica. Tutti i nostri ospiti sono anziani e se, col tempo, qualcuno perde la capacità di badare a se stesso non lo scacciamo, ma pretendiamo dal parenti una dichiarazione scritta per non avere responsabilità». Cosi hanno fatto i parenti di Angelo Pepe quando la sclerosi multipla, un anno fa, ha immobilizzato a letto il pensionato. •Quando è stato dimesso dal San Luigi — spiegano ancora alla Progeco — a prendersi cura del singor Pepe è stato il dott. Sandro Teagno, il medico che, periodicamente, viene a visitare i nostri ospiti di Bruino». Allora è stato lui a ordinare il ricovero d'urgenza all'ospedale di Rivoli? •No, il dott. Teagno non c'era. E' stato il dott. Vai che segue le nostre comunità di Sangano. Comunque, il dott. Teagno, come abbiamo già dichiarato ai carabinieri, aveva visitato Angelo Pepe il giorno prima e non aveva trovato nulla di strano. I medici mi hanno spiegato che quell'infezione con la presenza dei vermi (larve di mosche, avrebbero accertato a Rivoli, ndr;, può insorgere in poche ore». Beppe Mintilo