Difesa europea, c'e la piattaforma di Fabio Galvano

europea, c'e Sostanziale accordo sulle condizioni poste da Andreotti ai sette dell'Ileo europea, c'e H ministro degli Esteri italiano ha chiesto che la cooperazione militare abbia una «stella polare»: il rilancio dell'unione politica dell'Europa - Ma l'intesa con gli Usa è «fondamentale nel dialogo di disarmo con l'Est» dal nostro inviato za ma non sorda al delicati tervento di Andreotti, che gna, Germania, Belgio, del marzo scorso con K L'AIA — .Non si tratta di frenare o di ritardare nulla-, ha detto Andreotti: «£' semplicemente necessario avere le idee ben chiare sul senso politico di ciò che facciamo'. La necessità di compromesso tinge il futuro della difesa europea: riuniti ieri e oggi all'Ala, i ministri degli Esteri e della Difesa dei sette Paesi dell'Ueo (l'Unione europea occidentale) hanno messo a punto l'attesa 'piattaforma sugli interessi della sicurezza europea, senza arenarsi sulle scogliere dell'intransigenza attribuita nel giorni scorsi all'Italia, ma apparentemente senza avviare 11 processo squisitamente militare che Parigi aveva auspicato. L'Europa che oggi uscirà dall'Ala, con la pubblicazione del documento su cui già ieri pomeriggio gli esperti dei Sette avevano fatto sapere di avere raggiunto un'intesa di massima, è un'Europa attenta alle necessità della propria sicurez¬ za ma non sorda al delicati equilibri fra questa e 11 dialogo con l'Est, né cieca al rapporto con quell'altro elemento difensivo che è l'.ombrello» americano. Resta da vedere quale forma, nel documento finale, assumerà la questione dell'ammodernamento dell'arsenale nucleare francese e britannico, che presuppone un ruolo europeo di quei deterrenti nazionali: probabilmente nessuna, per amor di concordia, al di là di un vago riferimento — come è filtrato Ieri a margine della riunione — al •contributo alla dissuasione dato dalle forze nucleari francese e britannica». Ma resta altresì dubbio che l'appassionata perorazione di Andreotti, volta ad anteporre 11 quadro politico a quello militare, raccolga più che un cortese cenno di attenzione: •L'opposizione italiana si è sciolta', hanno detto fonti britanniche. Eppure la discussione di ieri è stata dominata dall'In¬ tervento di Andreotti, che ha senz'altro contribuito al •contenuto fortemente atlantico' con cui 11 ministro delle Difesa Valerio Zanone ha descrìtto la bozza di documento. Dobbiamo sapere, ha detto Andreotti nel suo discorso d'apertura, dove vogliamo andare; e la sua Impostazione è stata sostanzialmente condivisa da numerosi altri ministri, fra i quali l'olandese Van den Broek che presiede la riunione e che a tarda sera stava ancora adoperandosi per eliminare gli ultimi contrasti «nei senso indicato dall'Italia'. Scontato l'appoggio di tedeschi e belgi, restano ovviamente le riserve di Francia e Gran Bretagna, che dalla riunione dell'Ala si aspettavano — dopo l'abbandono dell'ambiziosa «Carta» proposta da Jacques Chirac — perlomeno una piattaforma di contenuti più squisitamente militari, corollario fra i Sette (Italia, Francia, Gran Breta¬ gna, Germania, Belgio, Olanda e Lussemburgo) di quelle due recenti mosse europee che sono la collaborazione franco-tedesca nel campo convenzionale e il dialogo strategico nucleare fra Londra e Parigi. Il ragionamento di Andreotti ha toccato due punti fondamentali: in primo luogo, ha detto, «dobbiamo avere una stella polare., cioè 11 senso politico di quanto si vuole fare, .nella prospettiva del processo d'integrazione che è il nostro disegno finale.; le tematiche Ueo di difesa e sicurezza «devono avere come finalità il processo di unione europea». Occorre perciò una .tela politi' ca.: «Non è questione — ha aggiunto — di documenti e di documentimi E non ha esitato, In quello che si sarebbe potuto Interpretare come un confronto diretto con il suo omologo francese Jean-Bernard Raimond, a citare le parole pronunciate da Mitterrand nell'incontro el marzo scorso con Kohi: E' necessario un potere potico comune che possa perezionare quante abbiamo ià intrapreso per avvicinare nostri mezzi militari'. Secondo punto, secondo il ministro degli Esteri, è l'indlvislbilità della sicurezza uropea e di quella atlantia. SI tratta di un tema già approfondito tre settimane a, alla riunione informale dei ministri degli Esteri Cee a Nyborg: «Da quarant'anni — ha ripetuto Andreotti — a Nato rappresenta il cardine della nostra sicurezza, e il rapporto fra Europa e Stati Uniti è fondamentale per riavviare il processo negoziae di disarmo con l'Est'. Nel momento In cui l'intesa sugli euromissili fra le superpotenze elimina un gradino essenziale alla dottrina occidentale della risposta flessibile, è l'Italia a ricordare che nulla può sostenere l'.ombrello» nucleare di Washington. Fabio Galvano