Nobel dell'economia a Solow

Nobel dell'economia a Solow E' il quindicesimo americano ad ottenere il riconoscimento Nobel dell'economia a Solow *• *Ha 63 anni, insegna a! Massachusetts Instìtute of Technology - Premiato per Ja sua '^rórmula matematica del 1956 («Contributo alla teorìa della crescita economica») Il premio Nobel '87 per l'economia è stato assegnato Sieri all'economista americano Robert Solow per la sua opera relativa alla teoria della crescita economica. Solow, 63 anni, professore al Massachusetts insti tu te of Technology (Mlt). è U quindicesimo statunitense al quale viene assegnato U riconoscimento (2175 milioni di corone, pari a circa 450 milioni di lire) da quando, nel 1968, venne istituito II Nobel per l'economia. Alla notizia è caduto dalle nuvole: «Una completa sorpresa». Interrogato sul recente crollo di Wall Street ha risposto: «La combinazione del disavanzo nella bilancia del pagamenti e del deficit nel bilancio federale, ponendo il nostro Paese nella condizione di finanziare un boom del consumi basato sui prestiti dall'estero, significa che passeremo un certo numero di anni a scavare per uscire dalla fossa in cui ci siamo messi da soli negli ultimi sei o sette anni». Il prestigio del Mit in campo d'economia è da molti anni legato a tre grandi nomi: ; Paul Samuelson, Franco Modigliani e Robert Solow. Oggi anche il terzo ha avuto il premio Nobel. E' il riconoscimento della preminenza di una scuola che è sempre stata all'avanguardia teorica, che .però non ha mai fatto della teoria solo un esaltante eser•' cizio intellettuale, ma ha cer! cato in essa le risposte a problemi importanti di politica economica. Il Nobel Solow premia l'importanza dei temi trattati e il metodo scientifico utiliz- zato, prima ancora che la formulazione di una o poche idee brillanti che hanno fatto cambiare il modo di pensare I degli economisti. Numerosi ' sono i campi di ricerca in cui Solow ha portato contributi | significativi e sono tutti di I grande importanza. E' ricono', sciuto come uno dei massimi I esperti di teoria della crescita: ', si è occupato, quando ancora non era di moda, delle conse . guenze di lungo periodo dei 3 disavanzi delle pubbliche am. ministrazioni e dei diversi • modi di finanziarli; ha affron | tato il tema del ruolo delle ■ aspettative nei processi infla 1 zionistici; è intervenuto auto- 2 revolmente contro le tesi dei I monetaristi e dei teorici del •l'economia dell'offerta; ha analizzato il ruolo delle banche centrali come prestatori i ultima istanza a tutela della stabilità del sistema monetario, non a protezione degli errori delle banche; attualmente i suoi interessi sono rivolti alle cause della disoccupazione e dei modi per combatterla. Il metodo scientifico di Solow è sempre stato improntato al massimo rigore e onestà intellettuale, sia nella formulazione delle ipotesi semplificatrici, sia nell'evidenziazione dei limiti che esse stabilivano per la validità delle conclusioni, sia nella dichiarazione che anche il sostegno alle sue conclusioni che veniva trovato per via econometrica non poteva essere considerato come prova di verità accertata. La consapevolezza dei limiti delle teorizzazioni e delle verifiche empiriche può portarlo talvolta ad esagerare. Coinè quando afferma che si sta esercitando a rispondere ad un giornalista che-gli chiede un parere su una qualche questione di attualità: «Non posso rispondere perché dovrei spiegare un modello di S equazioni che porta a conclusioni diverse a seconda delle ipotesi che vengono accettate». Poi però si ravvede perché pensa che altrimenti solo le opinioni degli econo- misti «meno scrupolosi» verrebbero riportate sui giornali. Negli Anni 60 la fama di Solow era legata principalmente alla formulazione dei modelli neoclassici di crescita Erano i tempi del grande dibattito tra la Cambridge inglese e quella americana. Solow mostrava come la possibilità di variare le tecniche produttive, in risposta a variazioni dei prezzi dei fattori produttivi (salario e tasso di interessi), potesse garantire al sistema economico una crescita equilibrata in condizioni di piena occupazione. La Cam- bridge inglese sosteneva, invece, che un tale tipo di crescita poteva avvenire attraverso opportune variazioni della distribuzione del reddito tra lavoratori e altri percettori. La polemica si é protratta a lungo in maniera abbastanza inconclusiva. Nel frattempo, l'evoluzione effettiva dei sistemi economici e l'aumento impressionante della disoccupazione rendevano di scarso interesse il dibattito. Solow ha capito, prima degli economisti della Cambridge inglese, che era opportuno non attardarsi in polemiche sterili tra scuole che, pur con posizioni diverse, si rifacevano all'impostazione keyncsiana, violentemente attaccata da diversi fronti. La difesa di Solow è stata ampia e argomentata. Ha accettato diverse critiche; ha suggerito strade per superarle; ha messo in discussione la validità teorica delle posizioni degli oppositori ed ha mostrato la fragilità di molte delle loro verifiche empiriche. Ha provocatoriamente, ma rigorosamente, mostrato che non necessariamente a salari più bassi corrisponde minor occupazione. Se si danno condizioni di concorrenza imperfetta e di rendimenti di scala crescenti, a salari reali più alti corrisponde una posizione di equilibrio con più occupati. Non esiste un'unica posizione di equilibrio a cui corrisponde un tasso di disoccupazione «naturale», come vorrebbero i monetaristi e i teorici della nuova macroeconomia classica., Contro questa tesi Solow usa tutti i suoi strali: la confuta sia dal punto di vista teorico, anche con l'argomento appena ricordato, sia da quello empirico. Nella polemica é sempre molto brillante, cosa che non spesso capita a teorici di assoluto rigore. Un esempio è dato da una sua battuta contro la tesi della nuova macroeconomia classica che afferma che la disoccupazione ha sempre un elemento di volontarietà perché il disoccupato potrebbe accettare di lavorare a salari più bassi. Egli dice: «Con questa logica, i soldati americani morti in Vietnam potrebbero essere considerati suicidi. Avevano infatti la possibilità di disertare o di spararsi ad un piede». Terenzio Cozzi IH Robert Solow, Nobel '87

Luoghi citati: Cambridge, Massachusetts, Vietnam