La frusta di Parigi

La frusta di Parigi La frusta di Parigi Non è del tutto casuale che Mitterrand abbia promesso ai tedeschi un'accentuata cooperazione militare, e una correzione della strategia nucleare francese, nel preciso momento in cui Borse e monete sono minacciate da disordine. Dietro il disordine c'è infatti l'incapacità americana di esercitare una guida, in Occidente. E c'è l'incomprensione che regna da qualche tempo fra Stati Uniti e Germania. Non si dimentichi che lo smarrimento borsistico è stato acutizzato dopo una dichiarazione leggermente germanofoba del segretario al Tesoro: Bonn — ha detto Baker — non ha diritto di perseguire egoisticamente i suoi interessi economici. Che si dia una mossa, che accetti un'espansione magari inflazionistica ma pur sempre solidale. Altrimenti il dollaro si svaluterà, e sarà guerra commerciale. Il malinteso tedesco-americano nel frattempo è stato ricucito. Ma non per questo scompare dall'orizzonte, essendo le sue radici assai più profonde, e politiche. E' da quando si parla di opzioni zero missilistiche che la distanza mentale fra Washington e Bonn è andata in effetti palesandosi. Da quando Washington ha deciso di ritirare dal Vecchio Continente quei missili a media gittata che rendevano improbabile una separazione fra guerra mondiale e guerra locale, fra sicurezza americana e sicurezza europea, o per meglio dire tedesca Da queste considerazioni conviene partire se si vuol capire quel che ha in mente Mitterrand, quando in Germania accenna alla possibilità di correggere la dottrina francese di impiego dell'atomica, di europeizzare una dissuasione fino a ieri nazionale, e di incorporare Bonn nel territorio da difendere. Fino a ieri, infatti, la dottrina francese era cosi congegnata: per scoraggiare un'eventuale aggressione sovietica contro la Francia, Parigi aveva a disposizione due tipi di missili, i prestrategici, o tatua, e gli strategici. I primi (di nome Pluton, ideati nei primi Anni 70) hanno una gittata brevissima, e sono destinati a cadere sulla Germania II loro scopo è quello di segnalare il possibile ricorso ai secondi, che invece sono puntati sull'Urss come deciso da De Gaulle negli Anni 60. I primi costituiscono «l'Ultimo Segnale», i secondi «l'Ultima Arma». Questo vuol dire che la Germania è vista come separata dalla sicurezza francese, se è vero che Parigi può minacciare l'Urss a partire dal suo suolo. Non a caso, i Pluton hanno sempre irritato i dirigenti tedeschi, rendendoli increduli ogni volta che Parigi parlava di difesa comune. Adesso invece Mitterrand li rimette in questione, pubblicamente. Lunedì e martedì, in Germania, ha detto che l'atomica francese serve <a dissuadere il potenziale aggressore, e non l'alleato tedesco». Ha annunciato che i missili prestrategici «non devono necessariaBarbara Spinelli (Continua a pagina 2 In settima colonna)

Persone citate: Baker, De Gaulle, Mitterrand