La City ha i nervi tesi di Mario Ciriello

La City ha i nervi tesi Seduta caotica, poi la ripresa nel finale La City ha i nervi tesi LONDRA — La City ha vissuto un'altra tetra giornata di paura. Il pessimismo più fosco si è smorzato, ma 1 nervi restano a fior di pelle e 11 mercato si sente ancora fragile e vulnerabile. Soltanto verso la fine delle contrattazioni, la lunga, incessante caduta si è arrestata e si è avuta persino una ripresa, ma del tutto insufficiente a riparare i danni lasciati da ore universalmente definite «caotiche», n Financial Times Index ha chiuso a 1439,2 punti, con una discesa di 190 (pari al 12,5%): e l'Index di 100 titoli ha chiuso a 1801, con un calo di 250 punti. Come lunedi, l'emorragia ha colpito tutti 1 settori, premendo ulteriormente sul prezzo stabilito dal governo per le azioni della British Petroleum. Queste azioni dovrebbero essere offerte la settimana prossima, sono già sottoscritte da oltre sei milioni di persone, ma la bufera potrebbe rendere inevitabile un rinvio dell'operazione. In un'intervista alla radio, 11 cancelliere d/'$Q scacchiere Nlgel Lawson ha ieri esortato gli investitori «a non cedere al panico». «Lo so, il mercato somiglia adesso a un otto volante, ma occorre restare calmi, questa caduta è assurda. Prima o poi, la Borsa ritroverà il suo equilibrio: Lawson ha concluso: •■Dopo cinque anni di boom, un'inversione di tendenza era prevedibile. Purtroppo, l'inversione è stata più brusca del pensato». E' in questo contesto che s'impone l'interrogativo che pesa come un'ombra su Londra e su tutti gli altri mercati. E' la fine del Toro? E' la fine di un'epoca? Certo, prima o poi, il ruzzolone finirà: ma a quale livello? E quali vittime lasceranno gli eventi di questi giorni? Una vittima è già visibile: la fiducia nei titoli. E' un deliquio che, se non sarà presto curato, potrebbe innalzare seri ostacoli sulla strada delle privatizzazioni. Allo stesso tempo, c'è la possibilità, la probabilità anzi, che potenti investitori in tutti 1 continenti abbiano valutato con pessimismo eccessivo i vari fattori negativi all'orizzonte, debolezza del dollaro, sgretolamento dell'intesa monetarla del Louvre, panorama economico Usa e panorama militare nel Golfo. Questo catastrofismo avrebbe colpito i mercati con un impatto brutale ma forse di breve durata. Mario Ciriello

Persone citate: Lawson

Luoghi citati: Londra, Usa