Parigi d'incanto torna a risalire

Parigi d'intanto toma a risalire Parigi d'intanto toma a risalire PARIGI — Alla Borsa di Parigi la tempesta, per ora, si è calmata. Quasi d'incanto: a conclusione di una giornata schizofrenica che, a mezzogiorno, aveva visto l'indice dei valori precipiare dell'8,5 per cento e poi impennarsi verso l'alto, fino a toccare un quasi incredibile più 2,8, per chiudere a più 0,79. La tempesta comunque resta in agguato e ha già lasciato cicatrici profonde: in quattro settimane la Borsa francese ha perso comunque il 20 per cento — come dire 46 mila miliardi andati in fumo — gettando un'ombra sulle privatizzazioni, la più grossa operazione di politica economica di Chirac. Per questo la soddisfazione si stempera nella prudenza. E la prova sta proprio nella cronoca convulsa della giornata. Alle 9,30, il tabellone elettronico che domina il salone di Palali Brongniart mostrava un cauto -2,5 per cento. Tra le 11 e le 12,30 sotto l'incalzare delle notizie da Tokyo e sotto il peso diretto delle vendite di alcuni investitori stranieri (in particolare inglesi), si arrivava cosi alla media del - 8,5 per cento e alla sospensione delle quotazioni di tre titoli: Peugeot (-12 per cento). Compagnie du Midi (-15) e Lafarge (- 9,6). Azioni che non trovavano più dei compratori. Alle 13 si parlava di un possibile tonfo più grave di quello del lunedi nero. Ma poi il ciclo si è invertito fino all'estremo opposto. e. s.

Persone citate: Chirac

Luoghi citati: Parigi, Tokyo