Tuti racconta la rivolta fallita «Troppi difetti in quel piano» di Pierangelo Sapegno

fati racconta la rivolta fallita «Troppi difetti in quel piano» Il terrorista nero davanti ai giudici di Livorno fati racconta la rivolta fallita «Troppi difetti in quel piano» I difensori protestano: registrati, durante le trattative, i loro colloqui con gli imputati DAL NOSTRO INVIATO LIVORNO — Mario Tuti racconta il suo sogno d'evasione, i giorni della rivolta di Porto Azzurro e poi la resa. Oli aiuti del camerati? Certo, lui li aveva chiesti, ma gli avevano risposto che non potevano, questa è la verità: .Signor presidente, il terrorismo nero non esiste più.. L'elicottero? 'Noi eravamo fiduciosi, alla televisione avevamo sentito che persino personalità politiche si esprimevano a favore.. Le trattative? «Loro non ci hanno mai detto di no. Tergiversavano, n direttore del carcere, Cosimo Giordano, ci incoraggiava ad accettare un altro mezzo per scappare, un blindato o una motovedetta.. Alcuni di quel colloqui sono tutti registrati, quelli degli ultimi due giorni, soprattutto, quando nell'infermeria al quarto piano della fortezza, dove 1 sei rivoltosi si erano barricati con trenta ostaggi, arrivarono gli avvocati spediti su dallo Stato a trattare la resa. I legali non lo sapevano, ma gli agenti dei Nocs e dei Gis che li accompagnavano avevano le «cimici* nascoste nel taschini delle tute. Risulta dagli atti. E per questo gli avvocati Filippo San germano, Bernardo Aste, Emilio Ricci sono insorti: è vietato dall'articolo 226 del codice, «Io Stato ci ha ingannato, quelle registrazioni devono essere distrutte.. Eccezione accolto. Per l'altra richiesta, invece, presentata dall'avvocato Cerquetti, di trascrivere le 17 tubine con le telefonate fra 1 rivoltosi e i giudici, il presidente della corte, Giorgio * onteve~ie, ha chiesto 'tempo: se l'affetterà 11 processo verrà rinviato un'altra volta, e chissà a quando. Un mese o due. Intanto si va avanti. E si va avanti con Mario Tuti, il geometra di Empoli, profés- sione terrorista nero, che racconta, pure con un po' di nostalgia, i giorni della rivolta, quelli dell'attesa prima e poi quelli dell'azione. Lui arrivò a Porto Azzurro che il plano era già stato preparato: si aggregò. E si dette subito da lare, chiese aiuti fuori, ai vecchi camerati, ricognizioni esterne, un natante o una casa, 1 soldi, le armi. Non ebbe niente. E menti, dice adesso, quando urlò a Cosimo Giordano che c'era una1 barca ad aspettarli -al porto. Il pm gli chiede solo chi erano quelli ai quali aveva chiesto appoggi da fuori e lui ritrova tutta la sua aria da duro: .Lei mi fa sorridere per la sua ingenuità. Io non farò mai nomi.. Non sapeva niente, neppure chi erano 1 suoi compagni di rivolta. Cosi, quando scoppia la bagarre, e lui si aggira nel corridoi del carcere con tanto di coltellaccio e bombetta rudimentale, per fare prigionieri tutti quelli che gli capita di vedere intorno, punta pure la pistola contro Mario Toni: «Dai, muoviti, vai dentro con gli altri: E Tolu rimane stranito, non crede al suoi occhi: 'Ehi, ma guarda che io sono con voi.. Tolu era il buono della compagnia, quello che recitava la parte del mite. DI sera, rimboccava le lenzuola ai prigionieri, se Giordano aveva freddo gli portava la coperta: «Cosi va meglio, direttore?.. Tuti era 11 pistolero, sparò 4 volte, anche a casaccio, quando gli dissero che c'era sua madre al telefono: .Lasciamo fuori la famigliai.. E fece fuoco. Oggi, Invece, prima di alzarsi, chiede ossequioso al presidente: 'Mi scusi, avrei bisogno di incontrare la mamma. E' possibile?: Per scappare i Bei detenuti ' chiedono l'auto blindata. Uno o due devono stare nel baule, se no tutti non ci entrano in macchina, e Cappai si rifiuta: è malato di cuore, protesta. L'auto non gliela danno e 11 problema non si pone. Come nasce l'idea dell'elicottero? «Avevamo due possibilità — spiega Tuti — Una era quella di andare allo sbaraglio, armi in mano, o la va ola spacca. Ma era troppo pericoloso, per noi e per gli ostaggi. L'altra era quella dell'elicottero: ne avevamo già parlato anche prima, fra di noi, se va male tentiamo con l'elicottero ci eravamo detti.. Per andare dove? .Magari all'aeroporto di Marina di Campo. Lì avremmo sequestrato un bimotore da turismo.. E poi? Volevate scappare in Corsica?, gli chiede 11 presidente. No. in continente, die lui, niente Sardegna pure, basta con le isole. Si scusa: era un piano troppo lacunoso: -Eh lo so, ce ne siamo accorti dopo, purtroppo.. Meno male ch'è finita bene, sussurra ai giornalisti: quasi come una vittoria. Pierangelo Sapegno Livomo. Mario Tuti durante la sua deposizione (Tel. Ansa)

Luoghi citati: Corsica, Empoli, Livorno, Porto Azzurro, Sardegna