Cinema sovietico Anni 60: tutti i segreti della retrospettiva

Cinema sovietico Anni 60: tutti i segreti della retrospettiva Cinema sovietico Anni 60: tutti i segreti della retrospettiva un fenomeno europeo della stessa decade. Poi il legame sotterraneo fra quei film e quelli di oggi dell'era Gorbaciov. Perché gli autori sono gli stessi, perché addirittura alcune pellicole che si vedono ora risalgono a quel periodo: semplicemente dopo anni di censura sono state liberate. I film sovietici dunque nascono in una clima simile a quelli della Noovelle Vagne francese, del cinema inglese, simile alle prime esperienze in Italia di Bellocchio o Bertolucci, al Cinema Novo brasiliano? Certo. E' un periodo che dura sino al '68, all'invasione di Praga, che continua oltre la caduta del Festival Cinema Giovani. L'ha curata Giovanni Buttafava, giornalista, studioso di cinema e letteratura sovietica, cui abbiamo rivolto alcune domande. Perché per la retrospettiva è stato scelto il cinema sovietico degli Anni 60? Prima di tutto occorre sottolineare due collegamenti, il primo fra il cinema sovietico di quegli anni e il Cinema Nuovo, PREMIO DEL PUBBLICO Tonno-Sette di Kruscev, nei primi anni dell'era Brezhnev. Proprio allora si mettono in luce i grandi autori di questi ultimi venti, trenta anni: Tarkovskij, Panfilov, Ioseliani, Koncialovskij. Michalkov a quei tempi era ancora giovane, non faceva regia, ma recitava. Il suo primo film come attore, a 16 anni, A zonzo per Mosca, è di quel periodala sua è una recitazione nuova, diretta, meno recitata. Un modello per gli anni successivi Quali sono i film che portano maggiormente in sé lo spirito di quegli anni? Il cinema degli Anni 60 è un cinema d'autore, non risponde quindi ad un unico modo di senti¬ modo di costruire drammaticamente la storia, secondo quel principio di rottura, o «dedramatisazija» come la chiamavano allora, molto simile a certi procedimenti della Nouvelie Vague E il legame fra quei film e i film di oggi? Prima di tutto, come dicevo, molti grandi di oggi si sono rivelati in quel periodo. Poi i giovani di oggi sono allievi dei giovani di allora: Tsabadze, l'autore di Una macchia (un lavoro dell'86 presentato fuori concorso al Festival) è stato allievo di Tarkovskij. Di nuovo, oggi si dà spazio in Urss ad un cinema che permette ad ogni autore di esprimere il suo mondo soggettivo. re o di fare cinema; ogni regista aveva una sua poetica. Certamente un film come Andrej Bubliov di Tarkovskij, (che è stato girato nel '66 ed è uscito nel '71, è vero, ma era stato progettato prima) non sarebbe stato concepibile dopo la caduta di Kruscev. E la campagna, la delinquenza di provincia dei film di Shukshin, sono inimmaginabili slegati dalla rinascita del cinema e della prosa contadini. Gli Anni 60 significano dunque cambiamento di stile, di poetica? Nasce in quel periodo, o meglio viene ripescato nel lavoro teorico di Shklovskij, il concetto di cinema di poesia; un altro aspetto è il nuovo se. tr.

Luoghi citati: Italia, Mosca, Praga, Urss