Sesso, droga e punk negli anni di Gorbaciov di Sergio Trombetta

Sesso, droga e punk negli anni di Gorbaciov Sesso, droga e punk negli anni di Gorbaciov DROGA, vandalismo, violenza a un concerto rock. Niente di strano o di inatteso. Ma i fatti si svolgono a Riga e non in una città occidentale; sono raccontati in un filmbiografia sovietico, non in un superotto uscito dall'Urss per vie illegali. E' facile essere giovani? è uno dei manifesti della voglia di dire la verità, di raccontare la realtà come è, e non come dovrebbe essere, dell'età di Gorbaciov che arriva al Cinema Giovani insieme a Una macchia e a Dilettanti, tre film sul rock e sui giovani che nel rock, a volte nella droga e nella piccola violenza, cercano la fuga dalla realtà ufficiale e insopportabile, rifiutando qualsiasi interesse verso la politica. Non è una realtà soltanto di oggi, ma nel momento in cui è detta, am- Esattamente dieci anni fa era un regista maledetto, in carcere per omosessualità, e sui muri del mètro di Parigi si leggeva scritto a carboncino: «liberta per Paradjanov». Anche la Biennale di Venezia dedicata al dissenso organizzava Incontri, dibattiti, proiezioni, e stampava un intero volume su di lui. Oggi, Le ombre degli avi dimenticati arriva con la restrospettiva dedicata agli Anni 60 e riporta sapori e profumi di battaglie non si sa se vinte o superate. Sicuro è che Serghei Paradjanov, armeno nato in Georgia nel 1924, oggi è libero, vive e lavora nel cinema a Tbilisi. Le ombre degli avi dimenticati è del '65. Discusso e censurato in Urss alla sua uscita, venne presentato al Festival del Mar de la Piata e vinse il primo premio. La storta è quella di una comunità pastorale nei Carpazi ucraini agli inizi del secolo. E' una storta di amore, di famiglie nemiche, di contrapposizione fra bene e male, fra il sensuale e lo spirituale. Dopo questo film, realizzato negli studi Aleksandr Dovjenko di Kiev, Paradjanov girerà l'ancora più scandaloso Sayat Nova nel '69, per poi essere condannato a cinque anni di campo di lavoro per traffico di oggetti d'arte e omosessualità, accusa con cui in Urss si liquidano spesso 1 nemici politici. Tornato alla libertà e ripreso a lavorare, Paradjanov ha firmato nel 1984 un nuovo film: La leggenda della fortezza di Stiravi, molto visto nel festival intemazionali, s. t messa, è più vera, diventa un problema da affrontare e non più da negare e nascondere. Il mondo giovanile, fuori dai rigidi schemi del Komsomol, la gioventù comunista, o a volte attraverso le maglie delle sue strutture, ha spesso tentato in Urss di fare sentire la sua voce, di organizzarsi, di vivere la propria musica: una musica per anni underground fatta di cassette prima, di video oggi; di gruppi occidentali prima, di gruppi locali oggi. Sono lontani i tempi in cui la «Mascina vremeni» complesso «storico» del rock sovietico, non aveva diritto di tenere concerti a Mosca. Oggi la cultura rock è diffusa e tollerata e ha portato con sé neologismi: cosi i metallari diventano, nella favella di Pushkin, «metallisty». Di tutto il vasto panorama sovietico, la punta più occidentalizzata è certamente costituita dalle repubblice baltiche ed è di il che arriva appunto E' facile essere giovani? (fuori concorso all'Olimpia 1 sabato 17, ore 15,30). Realizzato nel 1986 da Yuris Podnieks, finito sulla prima pagina di Le Monde nell'inverno scorso e, pare, già comprato da Canale 5, è un documentario che partendo dai tafferugli seguiti ad un concerto rock a Riga, disegna il ritratto di una gioventù scombussolata, indifferente, priva di ideali. Una macchia (fuori concorso all'Olimpia 1, domenica 18, ore 15,30) ci porta ad un'altra ribollente periferia dell'impero sovietico: la Georgia. Qui alla periferia di Tbilisi si svolge li film di Alexandr Tsabadze, cineasta nato nel '56 e che con questa pellicola, dell'85, ha realizzato la sua opera prima. Protagonista è un giovane che cerca nel blues e nel gioco una ragione di esistere. Ne esce un crudo, duro, quadro generazionale di una grande città russa fra piccole violenze e storie di droga. Un film reso possibile grazie al fatto che è stato girato con mezzi poveri di uno studio tv. Dilettanti (in concorso all'Olimpia 1 lunedi 19, ore 22. Replica martedì 20, ore 9,30). E il rock arriva in Kazakistan. E' un rock povero, come dice il titolo. In questo film di Sergej Bodrov, girato fra l'86 e l'87, un gruppo di suonatori dilettanti ed entusiasti porta la sua musica fra gli operai e i contadini della repubblica asiatica. Non ci mai un vero e proprio scontro: le generazioni si ignorano. Sino a quando, dando un concerto in una casa di riposo per anziani, incontrano una donna il cui figlio è morto in Afghanistan. Nasce un rapporto diverso con la musica e la realtà Sergio Trombetta