Un nome nuovo per il basket, San Benedetto

Un nome nuovo per il basket, San Benedetto Un nome nuovo per il basket, San Benedetto La statura dei «giganti» Debutta domenica al Palasport la squadra torinese, che quest'anno sponsorizza una fonte di acque minerali Donny Rourtdfield, 34 anni, espert a ala del basket prò Usa TORNA il basket a Torino, domenica alle 18,30 al Palasport di Parco Ruffini per la seconda giornata del massimo campionato, con una ventata di novità. Un colpo di spugna sullo scorso anno, la stagione più amara della storia dell'Auxilium Pallacanestro: si ricomincia cercando di recuperare il meglio di un passato che aveva portato Torino nelle posizioni di vertice e, pur tenendo ben presenti le esigenze di un bilancio tutt'altro che florido, si è costruito per un futuro nuovamente felice. Riveduto l'assetto societario con Martini alla presidenza, l'operazione-rilancio è cominciata richiamando a Torino il tandem De StefanoAsti, manager e allenatore che per primi portarono l'Auxilium al terzo posto, sei anni fa. Poi la squadra, attorno ai confermatlssimi Morandotti e Pessina: sono rimasti Savio, Vidili e alcuni giovani. Per sostituire Della Valle, Gianni Asti ha voluto un playmaker che ha apprezzato a Mestre, quel Procaccini che supplisce con un'eccezionale velocità alla scarsa statura. Howard, una montagna di muscoli, N. GIOCATORE RL'OLO ALT. NASCITA PROVENIENZA 4 Giampiero Savio guardia 193 6-11-59 Fabriano 5 Mauro Procaccini play 178 19-4-61 Mestre 6 Otis Howard pivot 204 5-11-56 Ferrol (Spa) 8 Stefano Vidili play 188 17-6-68 vivaio 9 Davide Pessina ala 205 7-2-68 vivaio 10 Carlos Mina ala/piv. 204 30-9-53 Pordenone 11 Andrea Grossi guardia 192 24-10-69 vivaio 12 Danny Roundfield ala 204 26-5-53 Washington 13 Riccardo Morandotti ala 198 18-9-65 vivaio 14 Alberto Bogliatto play 194 10-1-69 vivaio 15 Paolo Scarnati guardia 193 29-6-65 Bancoroma 18 Andrea Negro ala 201 7-11-69 vivaio 20 Marco Cognolato pivot 200 17-6-70 vivaio Allenatore Giovanni Asti - Vice alien. Giorgio Bongiovanni già esperto di basket italiano e spagnolo, è stato la prima pietra sotto canestro, poi è arrivato Denny Roundfield, ex prò di lunga milizia e grande nome, che dovrebbe garantire un buon salto di qualità non appena avrà superato i normali problemi di ambientamento. E a completare l'organico ecco il ritorno dell'oriundo Mina, cui gli anni non hanno tolto elasticità alle gambe, e l'arrivo del romano Scarnati. Mancava lo sponsor, dopo la rinuncia della Bertoni, ed anche questa lacuna è stata colmata grazie alla Fonte San Benedetto: nome di non facile adattamento per 1 cori dei tifosi, ma il contributo è stato all'altezza delle ambizioni torinesi. Tante novità dunque, compresa l'avversaria di questo debutto casalingo, Urge Desio-Milano, neopromossa in A-l, e compresa la maglia che, casualmente per la verità propone proprio i colori torinesi, il giallo e il blu. Difficile dire dove possa arrivare questa San Benedetto in un campionato in cui più di metà delle partecipanti non nascondono di candidarsi addirittura per lo scudetto. Ma c'è la voglia e la possibilità di far bene, a dispetto di un precampionato abbastanza difficoltoso. Nessuno parla di successo finale, ma di un posto tra le prime, questo sì. E del resto non si può dire altrimenti quando si ha in squadra l'uomo più conteso (invano) sul mercato, cioè Morandotti, uno dei più famosi tra i nuovi americani, Roundfield, e uno dei cardini della Nazionale juniores che ha sfiorato la medaglia d'argento ai FONTE SAN BENEDETTO Mondiali di categoria, Pessina. Se non promette lo scudetto, la San Benedetto si sente però di assicurare spettacolo, un basket divertente, ad altissimi ritmi, proprio per esaltare le caratteristiche dei suoi uomini migliori. 'Meglio vincere 101-100 che 51-50' dicono i torinesi, sicuri di interpretare i desideri del pubblico. •Purché vincano», replicano quei tifosi che non riescono ancora a cancellare delusioni di risultati e di spettacolo dello scorso anno. Per vincere occorre però registrare la difesa, apparsa svagata e allentata in precampionato, e soprattutto ritrovare grinta e mentalità vincenti. Gianni Asti è convinto sia solo questione di tempo, di tempi brevi comunque, ed è pronto a far risuonare i suol «ruggiti» sotto la volta del Palasport perché Torino tomi ad essere, come qualche anno fa, un «campo proibito» anche per le tradizionali «grandi» del basket. Guido Ercole

Luoghi citati: Fabriano, Milano, Pordenone, Torino, Usa, Washington