L'etichetta non spiega se l'olio è di qualità

L'etichetta non spiega se l'olio è di qualità L'etichetta non spiega se l'olio è di qualità IN un Paese come 11 nostro, considerato la patria dell'olio extra vergine di oliva, non esiste una valida legislazione in materia capace di soddisfare i prodotti seri e di tutelare gli interessi del consumatori amanti dei prodotti di qualità. Negli ultimi anni le vecchie e superate norme, che prevedono categorie di oli inesistenti, non sono state affiancate da riferimenti legislativi per differenziare il prodotto nazionale da quello proveniente da altri Paesi e per distinguere l'olio buono da quello di qualità mediocre. Il risvolto di tale situazione è che, quando si tratta di scegliere, anche una lettura attenta delle etichette non fornisce gli elementi necessari per capire le differenze qualitative tra una bottiglia e l'altra. Il cartellino relativo al prezzo confonde ulteriormente le idee al cliente disorientato di fronte a bottiglie di olio extra vergine d'oliva con un costo variabile da 4500 lire a 20.000 lire. Per analogia si potrebbe pensare alle differenze di prezzo riscontrabili nel settore dei vini, ma l'accostamento non è corretto, in quanto l'olio va consumato fresco e non necessita quindi di invecchiamento come succede per certe bottiglie di vino d'annata. Anche i procedimenti di lavorazione non richiedono macchinari sofisticati, essendo l'olio ottenuto dalla semplice spremitura delle olive appena raccolte. Ma vediamo meglio come leggere e interpretare l pochi riferimenti disposti in etichetta e previsti dall'attuale legislazione. Attualmente sulla bottiglia o sulla lattina di metallo devono comparire: — il nome del prodotto (olio extra vergine di oliva; olio vergine, sopraffino vergine, olio fino vergine e olio d'oliva); — la ragione sociale del produttore; BASTANO qualche vasetto, un po' di terra buona e un minimo di attenzione per riuscire ad avere per tutto l'inverno le erbe aromatiche in casa. Maggiorana, erba cipollina, sedano da taglio o prezzemolo — persino il basilico — possono continuare a crescere (o a ricrescere) sul davanzale della finestra della nostra cucina, mentre fuori gela o nevica; si possono ritrovare per la cucina, o semplicemente per la gioia dei profumi e degli occhi, quei meravigliosi aromi e colori che ricordano l'estate, il caldo, i piatti delle vacanze: un orto sempre a portata di mano, che si può preparare in questa stagione in campagna e poi portare in città. Alcune erbe aromatiche, si sa, sono perenni (come la salvia, il rosmarino, il timo, l'alloro): in teoria possono essere lasciate all'aperto, in piena terra, e se ne possono raccogliere rametti o foglie tutto l'anno, anche in pieno Inverno. Dell'alloro, poi, in genere si usano le foglie secche: conviene quindi fame provvista in autunno DIARIO DI MORINI DOPO i consommés e prima delle paste, ci sono le creme. Chi mi segue da tempo, conosce le proposte di Valentino Bergese per quanto riguarda quelle di verdure. Queste sono un po' diverse; le basi, grosso modo, sono quelle, è però interessante esaminar¬ — il volume; — la data limite di conservazione, specificando il mese e l'anno. Diverse aziende, resesi conto delle vistose lacune normative in materia, Hanno modificato le etichette inserendo spontaneamente indicazioni estremamente utili. Su molte lattine viene spiegato come usare e come conservare l'olio; se il prodotto è adatto per le fritture oppure se è meglio Im¬ piegarlo per condire a crudo le insalate. In alcune confezioni si riportano addirittura simboli grafici per facilitare la lettura (la vaschetta posta su un fornello a gas indica che 11 prodotto è consigliato per la frittura, mentre il recipiente con due posate all'interno sta ad indicare che è da usare per condire a crudo). Alcune volte si nota anche l'indicazione nutrizionale che è uguale per tutti influenzabile dal clima: non muoiono, ma con il freddo intenso e la neve possono smettere di produrre e limitarsi a vegetare. Trasferite in un vasetto tenuto alla luce, in un posto non freddo, continueranno a vivere e a produrre tutto l'inverno e a primavera potranno essere riportate all'esterno. Per il prezzemolo, in particolare, è bene ricordarsi che va regolarmente tagliato, impedendogli di andare in fiore: quando fiorisce, essendo quello della riproduzione l'obiettivo supremo della sua vita, il prezzemolo in genere si indebolisce e muore. C'è infine una terza categoria di piante aromatiche annuali, comprendente in primo luogo il basilico, ma anche il cerfoglio, il sedano da taglio, che è opportuno coltivare appositamente per l'inverno: possono essere cioè seminate in questa stagione, in un vasetto con buona terra (metà terriccio, metà terra di giardino) che va subito tenuto all'interno, in un posto caldo e luminoso; va innaffiato spesso (la terra deve essere sempre umida), e ben presto si vedrà spuntare il verde, che crescerà dando generosamente foglie per tutto l'inverno. Altre aromatiche, come l'origano, la maggiorana, il dragoncello, la menta, il mirto e la melissa — perenni, ma che d'inverno praticamente non producono c soffrono il freddo — chiedono qualche altro accorgimento: conviene averle in vaso già durante l'estate, e portare 1 vasi in casa in autunno. La menta in particolare pretende un vaso tutto per sé, e sempre umido. In vaso — ma deve essere un vaso molto grande, soprattutto profondo — possono essere coltivate in casa an- che l'angelica (una perenne di vita breve) e addirittura il rafano. Come regola generale per le aromatiche coltivate in casa, gli esperti suggeriscono di tenerle in «cassette» di terracotta, sul cui fondo sia stato messo qualche centimetro di ghiaia per permettere il facile scolo delle acque e una buona aerazione. E' sempre opportuno che ci sia un sottovaso, per evitare macchie e per costituire una piccola riserva idrica. Nell'innaffiarle regolarmente, non va dimenticato di spruzzare con l'acqua anche la parte aerea delle piante, che può soffrire molto per il clima secco e a volte eccessivamente caldo dell'appartamento. Il termoslfone è il grande' nemico di queste piante: devono stare si al caldo, ma non in prossimità di una fonte di eccessivo calore. La migliore esposizione è sui davanzali delle finestre a

Persone citate: Valentino Bergese