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Giochi Giochi DI Douglas R. Hofstadter si sanno molte cose. Si sa che è uno studioso di logica, filosofia, matematica, intelligenza artificiale, processi creativi. Si sa che ha scritto alcuni libri fondamentali, tra cui il fin troppo celebrato Godei Escher Bach (Adelphi). Si sa che ha sostituito Martin Gardner nella rubrica Mathematical Games di Sdentine American e che, all'esordio, ha anagrammato il titolo della rubrica in Metamagical Themas. Si sa che è dotato di un'intelligenza anarchica e teppista, che non rispetta i confini disciplinari e le con¬ Un corso di bridge I pigri non-bridgisti ritengono spesso l'opinione che il bridge sia gioco •troppo, complicato. Opinione fallace e volgare. Le regole del bridge sono assai semplici. Succede però che sul campo delimitato da tali regole lussureggi una foresta di strategie pressoché antologiche, a consentire le comunicazioni tra ogni giocatore e il suo partner. Questo, nella fase iniziale della partita, durante la • licitazione'. Non è proprio un caso, allora, se il bridge interessa ai semiologi (un saggio di Omar Calabrese sul bridge come • allegoria semiotica' in Versus, n. 42, anno 19851. Mursia riedita ora, in versione aumentata e riveduta, un ottimo • corso autodidattico' di bridge. L'autore è Mario Cucci, il titolo è Il bridge naturale (pp. 588, L. 28.000). L'esposizione, accorta e graduale, considera i complessi sistemi di licitazione solo dopo aver fornito un quadro generale delle regole del gioco, e propone utili tabelle riassuntive, schemi ed esercizi di contorno. Il buon lettore alternerà alla lettura quelle prove pratiche a cui Cucci lo esorta; il buon lettore imparerà a giocare un buon bridge.

Persone citate: Bach, Cucci, Douglas R. Hofstadter, Games, Mario Cucci, Martin Gardner, Omar Calabrese