Il mondo è un gatto dal pelo arlecchino

Dai miti dell'antico Egitto agli esperimenti della Nasa: millenni di stona di questo animale domestico Dai miti dell'antico Egitto agli esperimenti della Nasa: millenni di stona di questo animale domestico Il mondo è un gatto dal pelo aHe€€hino A «Luna di miele» il MILANO — E' una gatta persiana bianca e beige («arlecchino») il più bell'esemplare della sesta esposizione internazionale felina, che si è svolta nel parco di Novegrò sabato e domenica. Si chiama «Luna di miele» e appartiene a Rosanna Tore! 1 i. di Modena. La premia ■ zione — con le medaglie della federazione internazionale — si è svolta ieri pomeriggio: cielo gonfio di pioggia, vento. A Milano è davvero cominciato l'inverno. Seicento esemplari, 27 razze riconosciute, 500 varietà: denominatori comuni l'eleganza, la riservatezza, la capacità di mantenere un loro mistero anche nei momenti di abbandono, di gioco, di affettuosità massima. Quattro i ceppi principali: a pelo lungo (tra cui appunto i persiani), a pelo semilungo, siamesi ed orientali (che a Novegro avevano uno spazio speciale all'Interno della rassegna) e a pelo corto. Tra questi tipi, ce n'é uno ch'è assolutamente una meraviglia: il gatto abissino. E per averne un'idea basta pensare a un puma in miniatura: stesso scatto, nelle linee come nel carattere. L'origine Prima mostra-co primo premio della mostè nell'Egitto antico, dove veniva rappresentato da Bastet, dea della gioia e della musica, che aveva corpo di donna e testa di gatto. Ma è soltanto uno del tanti richiami al mito che la rassegna di Novegro ha offerto. Per esempio, i gatti sacri di Birmania: manto dorato, occhi azzurri, muso, coda e zampe bruni con la terra, piedi bianchi. Narra la leggenda che un monaco, Mun-Ha, avesse un gatto manco, e che i due si amassero molto; quando Mun-Ha mori, il felino si trasformò assumendo l'aspetto e le caratteristiche di Tsung-kyankse, la dea della trasmigrazione delle anime. Soltanto i piedi rimasero bianchi, perché erano appoggiati sul corpo del padrone. E poi c'erano altri protagonisti del «mito-gatto»: gli enigmatici Blu di Russia, i Burmesi, i Brìtish, i gatti senza coda dell'isola di Man, i siamesi (nelle varie «versioni»: lilac, blu, seal, chocolat, red), gU Orientali Blu, gU Havana, gli Diebony (neri, occhi verde smeraldo: pantere in miniatura). Insomma: un mondo, una storia e un'umanità dominati dal gatta concorso all'annual stra felina di Milano Tutti felini, quelli di Novegro, comunque con pedigree prestigiosi. E i nostri bellissimi gattacci di strada? Certamente la rassegna non li ha dimenticati: anzi, con la denominazione di gatti «europei» e con la precisazione che si tratta proprio di quelli che impropriamente vengono chiamati «bastardini», ne sono sfilati... di tutti i colorì. E' proprio il caso di dirlo: soriani, bianchi e neri, gialli rossi. Straordinari questi ultimi specialmente, con il manto fulvo e gli occhi nocciola. Fierissimi del loro «Europeo rosso», ecco in mezzo al pubblico anche la psicanalista Mariapia Bobbioni e l'editore Giovanni Tranchlda. Ma nei due giorni della rassegna di Novegro sono affluite migliaia di persone, di ogni età, condizioni sociali, livello culturale; affratellati, una volta tanto, dal prediletto felino. E tutti insieme si sono goduti gli spettacoli previsti dal cartellone della mostra: cartoni animati, burattini, concorso di disegni, gatti di pezza (tra cui il famoso Isidoro). OrneUa Rota e Fiera di Alba Oltre al «fenomeno delle voci»

Persone citate: Havana, Mariapia Bobbioni, Rosanna Tore, Rota

Luoghi citati: Birmania, Egitto, Milano, Modena, Russia