Da Savona al Medio Oriente traffico clandestino d'armi?

Da Savona ai Medio Oriente traffico clandestino d'armi? Da Savona ai Medio Oriente traffico clandestino d'armi? In un esposto, nomi di carabinieri definito «moSAVONA — Il porto di Savona sarebbe uno dei punti di transito di carichi clandestini di armi che prendono la via del Medio Oriente e della Nigeria, paese che farebbe da «sponda» in numerose «triangolazioni» del commercio di armi. Un esposto anonimo, ma molto circostanziato, giunto alla procura della Repubblica di Savona una quindicina di giorni or sono, sostiene che vi sono implicate due società operanti nello scalo savonese. La denuncia non si limiterebbe ad indicare i nomi delle due società, ma specificherebbe la tecnica con cui avverrebbe il presunto traffico di armi e gli artifici con cui si eviterebbero i controlli doganali e di polizia. Il procuratore della Repubblica, Michele Russo, ha disposto una serie di accertamenti preliminari per accertare quanto siano fondate le accuse. Il magistrato si trincera dietro un riserbo assoluto. Non precisa se si occupa personalmente di questa vicenda né a quali forze di polizia giudiziaria sono state affidate le indagini. Sembra che ad occuparsene siano i carabinieri, ma anche al comando dell'Arma il silenzio è assoluto. Negli ambienti della Questura si ammette che dal porto di Savona partono, regolarmente autorizzati dai onale a Padova su responsabili e tecniche d'esportazione - Esiste un precedente rapporto dei lto interessante» - Della vicenda si occupano anche i servizi segreti israeliani ministeri competenti, carichi di munizioni per armi leggere. .Si tratta soltanto di bossoli — specificano — prilli di polvere da sparo e di proiettili, per cui non sono necessari neppure i normali controlli di sicurezza previsti per qualsiasi materiale esplodente». Di ben altro tenore, invece, un rapporto preliminare sul presunto traffico d'armi nel porto di Savona redatto, in un recente passato, pro¬ prio dai carabinieri del gruppo di Savona ed acquisito dal giudice Carlo Palermo che lo avrebbe giudicato .estremamente interessante». Qui si parlerebbe di armi e sofisticati sistemi di puntamento e controllo che, nascosti in containers. avrebbero preso la via del Medio Oriente e della Nigeria, muniti di bolle di accompagnamento che certificavano carichi di merce che nulla avevano a che fare con strumenti bellici. In questo intricato giro compaiono i nomi di due industrie nazionali e di altrettante società di import ed export. Una di queste ha sede a Lugano (Svizzera) e l'altra in Liguria. Nel consiglio di amministrazione di quest'ultima siedono un libanese ed un saudita. Entrambe avrebbero curato la spedizione, dal porto di Savona, di «containers sospetti» in Medio Oriente e in Nigeria e si sarebbero avvalse dell'opera di una delle società il cui nome compare ora nell'esposto inviato alla procura della Repubblica di Savona. Il rapporto dei carabinieri, acquisito con un'ordinanza formale del giudice Carlo Palermo, è frutto di indagini iniziate quattro anno or sono da un capitano dell'Arma, ora in congedo, in seguito ad informazioni riservate e proseguite ad altissimo livello, con controlli degli assetti societari delle imprese sospettate e dei loro traffici. E' una vicenda alla quale si sono interessati anche i servizi segreti israeliani. Di certo vi è che due agenti del •Mossad». camuffati da uomini di affari, hanno indagato a lungo, anche se discretamente, sul presunto traffico di armi in partenza dal porto di Savona. E non solo da questo scalo. Bruno Balbo

Persone citate: Bruno Balbo, Carlo Palermo, Michele Russo