Le «macchine distruttrici» vanno in scena al Pannunzio

Le «macchine distruttrici» vanno in scena al Pannunzio Le «macchine distruttrici» vanno in scena al Pannunzio Jean Tinguely, il significato e il valore della sua opera, sono oggetto di una conferenza questa sera, alle 21. nella sala Valdo Fusi, In via dei Mercanti 1. Maria Grazia Imarisio parlerà dell'artista svizzero -che riassume, emblematicamente, la sensibilità e le tendenze di una parte del nostro secolo, dominata dalla civiltà delle macchine*. Sarà cosi possibile approfondire le ragioni dell'interesse che circonda la grande mostra dedicata a Tinguely da Pontus Hulten, a Venezia. L'artista nasce nel 1925, a Friburgo, frequenta la Scuola d'Arte Applicata, a Basilea e, nel secondo dopoguerra, fabbrica piccole sculture In fil di ferro, intitolate •Moulins à prière*. Partecipa, in seguito, alla rassegna d'arte cinetica alla galleria parigina Denise René ed elabora •macchine per disegnare*. Tra le sue opere ricordiamo, poi, le •macchine distruttrici*, la scultura Eureka per Losanna, le scene per il balletto * E log e de la follie* di Roland Petit e la gigantesca scultura «MétaHarmonie*, esposta a Palazzo Grassi.

Persone citate: Denise René, Jean Tinguely, Maria Grazia Imarisio, Pannunzio, Pontus Hulten, Roland Petit, Tinguely, Valdo Fusi

Luoghi citati: Basilea, Venezia