Pasternak in musica

Pasternak in musica Pasternak in musica LONDRA — Nigel Osborne, il compositore dell'opera The electrification of the Soviet Union (l'Elettrificazione dell'Unione Sovietica, una frase di Lenin) ha una zazzera bruna sugli occhiali, una moglie polacca, e parla bene il russo. Non può più tornare in Cecoslovacchia, mi dice dietro le quinte di Glyndebourne, da quando organizzò una manifestazione in difesa dei compositori cecoslovacchi a Praga: «A Mosca vado spesso, ma in Polonia cominciano a darmi dei fastidi». L'opera di Osborne che, commissionata dalla Bbc e da Glyndebourne, ha avuto la sua prima mondiale la settimana scorsa, ha un forte sapore sovietico. Il libretto del poeta Craig Raine è basato sul racconto e sulla poesia di Pasternak. Il protagonista è proprio lui, Boris Pasternak (Henry Herford) e Sezezha Spectorsky (Omar Ebrahim) è Pasternak giovane. Nel primo atto, Pasternak legge "una sua poesia rivoluzionaria che poi straccia, in una pioggia di ricordi. Quando poi s'inizia l'azione, nell'inverno del 1916, Sezezha scende dal treno e l'epilogo dell'opera avviene nel 1920 o 1921. La cultura dell'Est, alla quale Osborne si sente affine, è presente nel palcoscenico di Gleyndebourne in modo realista, l'opera ha un sapore alla Wozzek,'é allestita da uno scenografo russo, George Tsypin e dalla costumista Duna Ramicova, che ore lavora al teatro Yale; visualmente quest'opera ricorda il Taganka, è Osborne dice di aver pensato al Liubimov di una volta. L'auditorio di Gleyndebourne per questa prima s'è riempito di un pubblico diverso dal solito. Sotto la pioggia, sono arrivati da Londra e da New York i direttori dei grandi teatri, delle reti tv. La musica "dell'opera ci porta di più a Debussy che non a Shostacovich o a Scriabin, amico di casa Pa- FJizabeth Lawrence e Omar Ebsternak. Evocativa, commenta la vita del poeta che ricorda episodi precisi della propria esistenza, non necessariamente in ordine cronologico o logico, analizzando gli anni della Rivoluzione non con dei momenti di folla in rivolta, ma congelando individui persi, vite sconnesse. L'elettrificazione dell'Urss, insomma, è pagata cara dal singolo individuo. Sulla metà superiore del palcoscenico, la cui parte bassa è in continuo movimento con pannelli di acciaio che formano stanzine, fabbriche, anfratti, vivono gli episodi ricordati da Pasternak vecchio e Pasternak giovane nella poetica figura di Sezezha: personaggi come Anna Arild (la brava Elizabeth Lawrence), la donna cui il poeta è legato, In sorella, la governante. Dai claustrofobici finestrini illuminati con maestria (ottime le luci di James Ingalls) sta la Apparachnik Lemokh, personaggio senza voce ma dalla presenza imperiosa. Costruita in due atti e un epilogo, quest'opera era stata scritta e concepita come un film, dalle luci alla Eisenstein. Ma è intervenuto l'americano Peter Sellars (a 29 anni ha diretto oltre 100 tra opere e spetta¬ Ebrahim nell'opera di Osborne coli teatrali): fa parte della scuola dei registi prepotenti che rifanno, riscrivono e reinventano.'Ha rimacinato L'elettrificazione dell'Unione Sovietica spesso ignorando il libretto, che è altamente poetico e ben costruito, e ne soffre. Ci sono momenti lirici nel testo e nella musica, quando per esempio Sezezha descrive il corpo della prostituta alla prostituta stessa (Anna Steiger): è questa una scena molto forte nel senso che il giovane Sezezha, alla ricerca di se stesso, torna in una delle sue molteplici visite alla prostituta, che sulla scena canta e si muove completamente nuda, con maestria e gran coraggio. In effetti, però, si capisce ben poco di quanto vien detto sulla scena, perfino quando i cantanti parlano: la dizione non è stata curata. Sebbene Osborne lasci spazio alla parola. Un concetto che ha ispirato Capriccio di Strauss «prima le parole e dopo la musica, o prima la musica e dopo le parole?»; e in precedenza Salieri col suo «prima la musica, poi le parole». Questa Elettrificazione di certo valore artistico si sarebbe avvantaggiata da una regìa meno pretenziosa anche se certamente inventiva. Gaia Servadio

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Londra, Mosca, New York, Polonia, Praga, Unione Sovietica, Urss