Ancora spine per l'ora di religione di Marco Tosatti

Dopo il «sì» di Montecitorio, adesso la parola torna al ministro Galloni e ai vescovi Dopo il «sì» di Montecitorio, adesso la parola torna al ministro Galloni e ai vescovi Ancora spine per l'ora di religione H ruolo dei docenlezioni? - La Cgi Occorre qualificare sempre di piìi questo insegnamento: Era scontato, e forse per questo nella replica di Ooria al parlamento non se ne è fatto cenno. Dalla trattativa resterà fuori anche il nodo dell'«ora di niente: come è stata definita la posizione di quegli studenti che non seguono né la religione né l'ora alternativa. In attesa che il Consiglio di Stato decida — si e quando lo farà — se i ragazzi della terza via possono o no andare a casa (ma tutto fa presagire di no: il Supremo organo amministrativo su questo punto ha dato torto al TAR del Lazio) i vescovi vedono cadere una delle loro principali preoccupazioni. Quella di un calo nelle presenze, e di una riduzione possibile nel numero di cattedre. Sul tavolo della trattativa fra Galloni e la CEI restano però non poche spine. La prima riguarda i docenti: l'intesa Poletti-Palcucci afferma che i docenti di religione partecipano alla valutazione globale degli allievi che seguono la loro materia. La bozza della maggioranza limitava il loro giudizio alla sola religione. Goria nel suo discorso giudica questa soluzione «una delle possibili», per non creare diversità fra studente e studente (chi si avvale dell'insegnamento religioso sarebbe giudicato da un professore in più di chi non si avvale), ma rimanda il problema alla revisione dell'Intesa Poletti-Falcucci. nti è il tema più con ple distanz gil prende E' un tema scottante, su quale già si sta muovendo la «base» degli insegnanti e delle organizzazioni scolastiche cattoliche, per protesatré contro questa •emarginazione: La CEI parla di parità di •diritti e di doveri», ma i sindacati — in particolare la CGIL — prendono'le distanze: «La loro particolarità è che vengono assunti e sono licenziabili in qualsiasi momento, in base all'idoneità data dal vescovo. — ci ha detto Dario Missaglia, della CGIL-Scuola — A'on c'è nessun cittadino che può trovare lavoro in base a titoli di fede, a un attestato di garanzia dato dalla gerarchia. Gli altri diventano insegnanti )per concorso e titoli. La sicurezza della cattedra per gli insegnanti di religione è data solo dal numero degli allievi, e non esistono graduatorie neanche al loro interno». Vengono fornite alcune cifre, relative alle elementari, ma non ancora confermate dal Ministero. Secondo la CGIL la spesa mensile per circa 14 mila nuovi docenti di religione sarebbe di poco più di otto miliardi al mese, che in un anno divengono circa cento miliardi, a cui bisogna aggiungerne altri cento per spese, oneri riflessi, supplenze. •Si è speso molto di — dice Missaglia dell'ora di religione — più per farla funzionare peggio-. Marco Tosatti ntroverso: parteciperae: «Questi insegnant eranno o no al giudiznti trovano lavoro in zio finale anche di alln base a titoli di fed llievi che non hanno de, gli altri per conc seguito le loro orsi ed esami»

Persone citate: Dario Missaglia, Falcucci, Galloni, Goria, Poletti

Luoghi citati: Lazio