Michele da ieri è papà

Michele da ieri è papà Michele da ieri è papà DAL NOSTRO INVIATO CITTA' DEL MESSICO — Si chiama Alice (come la protagonista del Paese delle Meraviglie, ma è anche il nome di una nonna), pesa 3 chili e mezzo ed è nata ieri a Milano, alle 16. presso l'ospedale Pio X. E' la figlia primogenita di Michele Alboreto. Il pilota della Ferrai i, impegnato nel Gran Premio del Messico, ha vissuto il lieto evento attaccato al telefono. Nella prima mattinata dall'albergo, poi dal circuito, nell'attesa dell'inizio delle prove libere. -Avrei voluto essere là. con mia moglie Nadia — ha detto il corridore — la nascita era prevista per la prossima settimana. Ma ero comunque tranquillo, sapevo che tutto sarebbe andato bene». Piloti, meccanici, tecnici, tutto l'ambiente della Formula 1 si è congratulato con Michele, commosso e raggiante. Ma inevitabilmente, dopo le congratulazioni, il discorso si è spostato sulle corse, su un campionato difficile. Ancora il tempo per una battuta ('Almeno lei. Alice, è arrivata prima...'), poi le domande e le risposte. Il primo interrogativo, il più crudo: su 13 gare sinora disputate, nelle qualificazioni, nove volte Berger davanti ad Alboreto. Come si spiega? -E' un ragazzo che va molto forte. Non sta davanti soltanto al compagno di squadra, ma anche a gente come Mansell. . Senna e Piquet. Questa è anche una dote. Ma c'è forse una spiegazione più profonda. Per stile di guida, per scelta. Gerhard rischia parecchio, taglia chicanes, prende cordoli. E' il comportamento tipico dei giovani, di chi deve arrivare a tutti i costi. Un esempio: Mansell che deve dimostrare qualcosa è più veloce di Piquet, ma non si può dire che l'inglese globalmente sia migliore del brasiliano. Ora non mi voglio paragonare a Nelson, ma desidero solo chiarire una situazione'. Quindi Berger sarà sampre 11 più forte in qualificazione? «Non è detto. Ci sono anche dei risvolti pratici e psicologici. Io quest'anno sono stato tormentato dai problemi: guasti, rotture, incidenti. E' chiaro che in questa maniera uno perde nello stesso tempo la possibilità di fare maglio e la fiducia. Ed il morale è molto importante. Detto questo però non penso che Berger sia imbattibile. E' il suo momento e certamente è un pilota che darà grandi soddisfazioni alla Ferrari-. E Alboreto? -Nove ritiri consecutivi, una serie di delusioni brucianti. Ma la voglia di fare, di dimostrare che sono in grado di vincere è rimasta intatta. E chissà. Dovessi infilare una serie positiva, potrei dimenticare tutto in fretta. Oggi una grande occasione, al di là di tutto. -La gara sarà difficilissima. Questa pista è micidiale. Hanno fresato l'asfalto per eliminare i salti e nei punti dove il tracciato si è deteriorato di più è stato messo del cemento. Le ondulazioni sono rimaste ed una micidiale polvere di cemento si infila dappertutto, nel motore, nelle turbine. Le rotture sono in agguato. Ed in più tutti questi beccheggiamenti portano ad incrinare le strutture delle monoposto: ieri abbiamo danneggiato i supporti di due alettoni. Insomma tanti problemi, che però esistono per tutti. Ma noi abbiamo bisogno di un risultato-. Bisogna mettere in conto anche la fatica fisica, dovuta ai 2200 metri di quota. • Certo. Ma non è questo che mi preoccupa. I problemi arriveranno sin dalla partenza: uno dei via più difficili della stagione. La rarefazione dell'aria potrebbe mettere in crisi le turbine. E inoltre chi sarà dalla parte interna della pista, quella fuori traiettoria, si troverà su un asfalto scivoloso e pericoloso. Insomma rischi dal primo all'ultimo minuto-, c. eh.

Persone citate: Alboreto, Berger, Mansell, Michele Alboreto, Piquet

Luoghi citati: Citta' Del Messico, Messico, Milano