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Dura pretesta degli inquisiti Rivoli, non ancora interrogati Dura pretesta degli inquisiti Due ex sindaci e un ex assessore, socialisti RIVOLI — Dodici anni di vita amministrativa tradotti in migliaia di fotocopie che si accumulano da oltre quattro mesi sulla scrivania del giudice istruttore Stella Caminiti. Due ex sindaci Silvano Siviero e Gian Paolo Aceto e un ex assessore Stanislao Giardino, tutti socialisti, tutti dimessisi dopo aver ricevuto comunicazioni giudiziarie per gli appalti Ispa-Cpm-Via Mongioie. Con loro hanno ricevuto analogo documento 22 persone con varie ipotesi di reato. In mezzo i carabinieri, incaricati di raccogliere la documentazione e il personale del Comune di Rivoli, mobilitati per spulciare archivi e fotocopiare documenti dal 1975 ad oggi. «Soltanto ieri mattina — ricorda un usciere del Municipio — ho dovuto fotocopiare per i carabinieri 4000 fogli». Sulla vicenda, di cui tutta la città parla, i tre protagonisti principali non hanno ancora potuto dire la loro. -A distanza di quattro mesi dall'apertura del- l'inchiesta — lamenta Siviero — non starno ancora stati ascoltati dal giudice pur avendone fatta esplicita richiesta. In sostanza non abbiamo avuto finora il diritto di difenderci da accuse che riteniamo infondate.. Alla denuncia di Siviero fa eco il compagno di partito Gian Paolo Aceto. «La magistratura — osserva — è stata subissata dai documenti raccolti dai carabinieri. Hanno quasi occupato il palazzo comunale fotocopiando, a spese dei cittadini, migliaia di atti amministrativi. Tutto questo senza alcuna esplicita denuncia ma sulla presupposizione, amara, che i politici sono tutti ladri'. Sulla vicenda Tivolese è stato chiamato a pronunciarsi anche il governo. L'on. Filippo Fiandrotti ha rivolto un'interrogazione ai ministri della Difesa e di Grazia e Giustizia per conoscere le motivazioni del comportamento degli inquirenti.