Gioie e dolori dell'America di Ennio Caretto

Gioie e dolori dell'America Gioie e dolori dell'America WASHINGTON — Con la -deregulation», la liberalizzazione del mercati, a cui attribuisce in parte il miracolo economico americano dell'ultimo quinquennio, Reagan ha ripreso in forma diversa la battaglia contro 1 monopoli dei due primi presidenti repubblicani del secolo, Theodore Roosevelt e Taft. Non è un caso che l'ultimo grande smembramento di un'azienda, quello della A.T.T.. il gigante delle telecomunicazioni, sia avvenuto per ordine della magistratura nell'84, all'apice dei reaganismo, né che contemporaneamente sia esploso il boom dell'aviazione civile, favorito già da Carter. Ma, come osserva l'illustre e anziano economista John Kenneth Galbraith, una delle teste d'uovo delle nuove frontiere kennediane, «io deregulation non è tutta rose e fiori»: se ha dato buoni risultati, ha causato anche inconvenienti, costringendo in qualche caso il governo ad intervenire. Una recente riprova si è avuta proprio nelle figlie di 'Ma beli», mamma campanello, come la A.T.T. viene chiamata, e nelle compagnie aeree I Z I Nella logica di Reagan I ] I la pratica della deregulation (meno vincoli per il privato nei confronti dello Stato) si intreccia con la preoccupazione di limitare il potere dei monopoli, da sempre viva nella mentalità americana. Una scelta opposta a quella, ad esempio, di Franklin Delano Roosevelt che accoppiava una ferrea lotta contro i trust a una precisa scelta di «regulation». Ma le prime battaglie sui monopoli l'America le combatté lo scorso secolo, quando, ha scritto lo storico dell'industria James Walker, nella economia avveniva un notevole cambiamento: «71 periodo della concorrenza spietata tra un numero altissimo di piccole compagnie cedeva cioè ad un altro, nel quale potenti organismi tendevano a dominare le varie industrie, e i grandi affari avevano la meglio su quelli piccoli». Nel 1890, il Congresso approvò la legge antitrust Sherman: in base ad essa, tutti i contratti o i «complotti, per limitare il commercio tra Stato e Stato venivano dichiarati illeciti. Ma la misura ebbe scarsi effetti pratici. Fu il crescente allarme dell'opinione pubblica, per lo strapotere delle colossali aziende, ha ricordato Walker, a dare forza a Roosevelt e a Taft, liberisti come Reagan. I due Presi¬ denti trascinarono alcuni monopoli in tribunale, appellandosi alla legge antitrust Sherman. In seguito a sentenza della Corte Costituzionale, alcune di queste gigantesche industrie, come la Standard Oil Company e la American Tobacco Company, furono costrette a sciogliersi, •sancendo il rimedio per mantenere lo stato tradizionale di libera concorrenza negli Stati Uniti». A più riprese, la Superpotenza ha proposto all'Europa il proprio modello di -deregulation», col quale Reagan ha ottenuto un discreto successo. mLa concentrazione industriale — ha scritto Walker — è una leva per mezzo della quale si riesce a sollevare di molto il livello di vita. Ma l'applicazione della legge Sherman è servita ad impe¬ dire abusi. In Europa, dove questo freno non esiste quasi, combinazioni e monopoli potenti hanno mano libera. Ciò cristallizza gli affari, ritarda la produzione ed è un poderoso incentivo per la socializzazione». Il movimento anti-monopolistico negli Usa, tuttavia, ha subito spesso gravi incidenti di percorso. Non sempre esso ha ridotto i prezzi e migliorato la qualità, il suo obiettivo principale: e talora ha portato a disservizi, se non ad inflazione. Persino un convinto reaganauta, la signora Elizabeth Dole, appena dimessasi da ministro del Trasporti per seguire la campagna elettorale del marito per la Casa Bianca, ha ammesso che 11 verbo dell'anti-trust ha i suoi limiti. I . [ Parlando per esperienI j I za personale, la signora Dole ha denunciato il caos, le violazioni delle norme di sicurezza, e il rialzo dei prezzi del biglietti delle compagnie aeree. *Da ministro — ha detto — ho mandato piloti e manager degli aeroporti a testimoniare al Congresso: è stato impressionante». Un manager ha raccontato che sette compagnie aeree di linea hanno fissato partenze simultanee dal suo aeroporto, pur sapendo bene come ciò fosse impossibile; e due piloti hanno denunciato la Eastern Airlines, sostenendo che mettono in volo aerei bisognosi invece di riparazioni. A proposito della A.T.T., l'economista David Wenner ha notato che le sue «figlie» ossia le sue emanazioni regionali, nate dal suo disinvestimento, non sono in grado di fornire lo stesso tipo di assistenza, la stessa qualità di prodotto. Ennio Caretto l Paperon de Papero ni di Walt Disney; sullo sfondo i palazzi che sovrastano Wall Street, il grande tempio degli affari

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