Londra va a nozze con Mozart

Londra va q nozze con Mozart Claudio Desderi trionfa al Covent Garden con un insolito «Figaro» Londra va q nozze con Mozart Sul podio Bernard Haitink, nuovo direttore artistico de! teatro - E c'è un altro, importante esordio, quello del regista Johannes Schaaf - Discutibile l'ambientazione scenica - In questa versione il buffo sparisce; emerge invece la dolorosa impossibilità dei desideri LONDRA — Dopo un Inizio di stagione a singhiozzo — scioperi, sostituzioni, capricci — la stagione del Covent Garden si è aperta a tutti gli effetti con Le notte di Figaro di Mozart (dieci riprese, l'ultima il 4 novembre). Quest'opera segna non solo la nuova gestione di Bernard Haitink, direttore artistico, ma lo vediamo sul podio, obbediente allo spartito di Mozart e gustoso, energico, interprete ideale ed ispirato di quest'opera cosi amata, eseguita, conosciuta. Vede anche 11 debutto in questa sede di Claudio De- sderi che sarà il Leporello di Muti e Strehler all'inaugurazione della Scala. Desderi e Haitink hanno spesso lavorato assieme a Olyndebourne (anche in Figaro) e si vede dall'affiatamento che c'è tra podio e palcoscenico. Questo servo-padrone, questo'Figaro è un irritato, caustico personaggio che ben difficilmente potrebbe trovare migliore Incarnazione di Desderi, musicista fine ed intelligente. La sua preparazione di violinista, direttore d'orchestra, di uomo di cultura non è persa In quest'opera tra le più dense di significati ed intelligente. Un altro debutto rende queste Nozze importanti: Johannes Schaaf, famoso e controverso regista tedesco (Vienna, Salisburgo, Monaco, autore di film, professore, scrittore, uomo dal multiforme ingegno che somiglia a un personaggio di Pinocchio), porta a questa edizione una regia geniale anche se, allo stesso tempo, porta la moglie (Stella Kleindlenst) che non è all'altezza della parte di Cherubino, né del Covent Garden. Porta la scenografo Xenia Hausner che, detto in parole semplici, dovrebbe cambiar mestiere. n costumista (Peter Pabst) si salva, anche se 11 pasticcio visivo tra derivazioni pittoriche (c'è di tutto: Chardin, Lancret, Boucher, Hogarth, Goya, Watteau) contribuisce a gettare disordine sul palcoscenico. I personaggi sono però tenuti in mano da Schaaf la cui dettagliata lettura del testo, attenta a Beaumarchais e a Da Ponte, è spesso rivelatrice di momenti importanti (come le risate aristocratiche che accolgono la dichiarazione di Figaro di essere anch'egU nobile, il dipanarsi del secondo atto, la stagnante sensualità della contessa, ec- cet??B)-.. "...,. In questa versione 11 buffo dell'opera quasi sparisce per lasciar posto alla dolorosa impossibilità del desideri. Perfino Antonio il giardiniere (Federico Daria, come sempre con questo splendido cantante, memorabile) ha un lato triste. Sono tutti vibranti di umanità, anche Almaviva (l'ottimo Thomas Alien), la contessa (Karita Mattila) trascurata e voglio¬ sa, Susanna (una perfetta Marie McLaughlin) che oltre alla splendida voce ha una dolce furberia e una presenza ideale. Cercando di non fare attenzione al pesante simbolismo tedesco — una cupola barocca alla Wurzburg su ogni atto che vorrebbe esprimere, secondo la regia, 11 barocco che pesa sugli eventi; oppure un orologio senza lancette sul cipressi alla Boecklln del quarto atto; o 11 terzo atto diviso in tre settori che sembrano provenire, a sinistra dal Cavaliere della rosa, in mezzo dalla Tosca e da destra dal Frieschùzt — e ad altre cose veramente bruttine, nel suo insieme questa versione de Le nozze di Figaro rimane un grande avvenimento teatrale. Gaia Servatilo

Luoghi citati: Londra, Monaco, Olyndebourne, Salisburgo, Vienna