Craxi: «Gli irresponsabili del no» di Paolo Passarini

Craxi: «Gli irresponsabili del no» Il leader del psi: questo non è un referendum prò o contro i magistrati Craxi: «Gli irresponsabili del no» «Le estremizzazioni faziose non servono» - Critiche a un «dotto ingiusto» (Bobbio?) e a un «autorevole deputato» (Anselmi) - Ironie sui tanti che saltano sull'Arca di Noè del «sì» - Dai gesuiti sfilza di «no» ROMA — .Irresponsabili*. Non ha usato mezze misure Bettino Craxi, nella conferenza-stampa di ieri mattina, per bollare coloro che si sono espressi a favore del •no» al referendum sulla responsabilità dei giudici, sostenendo di temere un attacco indiscriminato alla magistratura. Fin dall'avvio del suo breve discorso, il leader socialista ha mostrato di voler alzare il tono di una battaglia referendaria finora molto sommersa. •Siamo alle prime battute — ha detto Craxi — e c'è più di un motivo per essere preoccupati, non tanto per il risultato del voto, quanto per il clima che si sta creando e che per molti aspetti, se continua cosi, diventa irrespirabite». Chi stava per essere preso di mira? Un •autorevole deputato', che, in una dichiarazione, aveva annunciato il suo • no-, come tatto di stima e di solidarietà con tanti magistrati che in questi anni hanno rischiato la vita'. « Una dichiarazione di questo genere — ha commentato Craxi — mi provoca un sentimento di ripulsa e di indignazione per il suo carattere falso e demagogico'. V.autorevole deputato', facilmente identificabile nell'onorevole Tina Anselmi, si è poi trincerata dietro un «a Cntri non vale la pena di rispondere'. Meno facile l'identificazione del 'dotto ingiusto' (in cui qualcuno ha voluto vedere Norberto Bobbio, uno dei bersagli prediletti da Craxi), reo di aver delineato una contrapposizione tra 'il partito dei magistrati e della giustizia' e 'il partito della criminalità e della corruzione'. Queste, a giudizio del segretario del psL sono •estremizzazioni faziose che non servono a nessuno', poiché 'Sostenere che i referendum equivarrebbero a una sorta di processo alla magistratura, significa infliggere un danno gravissimo alla magistratura medesima'. E poi il tuono: 'Questi signori sono degli irresponsabili!: ha urlato Craxi, che, a chi gli ha chiesto come mai a Milano avesse Ironizzato sui tanti che salgono suir.arca di Noè' del «si» mentre adesso se la prendeva con 1 «no», ha risposto: 'Probabilmente quelli che invitano a votare "no" appartengono a quella parte di animali, in senso biblico, naturalmente, che non intendono salire sull'Arca di Noè e sono decisi ad affrontare con il petto scoperto il diluvio dei "si" che ci sarà». E' in questi colpi di obice che va ricercato il senso della conferenza-stampa di ieri, piuttosto che nella ribadita funzione di -stimolo» che il referendum dovrebbe avere su un legislatore 'lento e spesso insensibile' o nella sconfessione di un disegno di legge sulla responsabilità dei giudici, inopinatamente presentato nei giorni scorsi da una pattuglia di senatori socialisti. Craxi lo ha definito un •contributo al dibattito' di pochi, che a lui, comunque, appare «schematico e rigido'. Il capogruppo al Senato, Fabio Fabbri, sedutogli accanto, tradiva una qualche preoccupazione, dal momento che il disegno di legge 483, depositato il primo ottobre, reca come prima firma, dopo quella del promotore, senatore Acone, la sua, accompagnata, poi, da altre 21: nel complesso oltre la metà del gruppo. Con questa sconfessione Craxi ha voluto definitivamente disilludere elli, come il de Giuseppe Gargani, ha subito parlato di piccola •vittoria' perché il psi sarebbe disponibile a concordare una legge prima del voto e, quindi, assumere con decisione la guida dello schieramento del «si» in apertura di campagna. L'attacco alle motivazioni del Comitato per il «no», che si è ufficialmente costituito ieri, serve a Craxi per mettere in evidenza le contraddizioni di chi, come de e pei, ha scelto il «si» più per vanificare il referendum che per convinzione. Infatti, non solo molti degli argomenti del Comitato per il «no» sono molto simili a quelli con cui de e pei indicano il «si» (pretestuosità del referendum, attacco indiscrimi¬ nato alla magistratura), ma tutti i componenti il Comitato (o quasi) provengono dall'area cattolica (e spesso dalla de, come la Anselmi o Francesco Paolo Bonifacio) o dall'area che ruota attorno ai pei (soprattutto il gruppo degli indipendenti di sinistra). Craxi si è accorto che sia la de che il pel incontrano molte difficoltà a gestire l'indicazione di voto che hanno dato per il referendum sulla giustizia, che si annuncia come il punto caldo della giornata dell'8 novembre. Ieri, in piazza del Gesù, sono stati riuniti i segretari provinciali delia de proprio per discutere di referendum. Nelle relazioni di Vincenzo Scotti e Guido Bodrato la volontà di 'Sdrammatizzare', mettendo in secondo piano l'indicazione di voto, è apparsa più forte che mai. E, proprio ieri, un editoriale di Civiltà cattolica, la rivista Paolo Passarini (Continua a pagina 2 in quinta colonna)

Luoghi citati: Milano, Roma