Il Perugino torna a casa
Il Perugino fornati €a$a A una banca di Perugia la «Madonna col Bambino» Il Perugino fornati €a$a La Cassa di Risparmio si è aggiudicata Fasta della Finarte a Milano offrendo 640 milioni - H capolavoro risale al 1503 - H quadro apparteneva a un nobile umbro, poi finì a Londra e infine nelle mani detta famiglia Robiolio nel Biellese MILANO — L'hanno tutto ben rivestito e protetto, l'hanno adagiato In una macchina blindata, e ieri mattina alle nove i banchieri sono partiti per Perugia, il loro «tesoro» misura 50 centimetri e mezzo d'altezza, 34 centimetri e mezzo di base. La •Madonna con il Bambino e due cherubini» era l'unico capolavoro del Perugino ancora sul mercato. Se lo sono assicurati loro, i dirigenti della Cassa di Risparmio del capoluogo umbro. Arrivati a destinazione alle tre e mezzo del pomeriggio, hanno dato vita a una girandola eccitata di telefonate e riunioni Stanchi e soddisfatti, facevano progetti per la collezione d'arte cui la Cassa vuol dare vita: opere che parlino di Perugia, della sua storia, della sua bellezza di ieri e oggi L'hanno voluto fortissimamente, questo quadro. La sera prima, all'asta della Finarte, erano pronti a rilanciare molto in alto. Sono bastati 640 milioni, più il 15% di commissione. Una sala affollatissima. Erano quattro in gara per il gioiello rinascimentale: due in sala, uno al telefono, un altro presente solo con un'offerta di 600 milioni chiusa in una busta. Da una base di 350 milioni, in pochi minuti si è scattati a 640. Altre.offerte? Silenzio. Aggiudicato. Mancava un quarto a mezzanotte. •Non credo che saremmo arrivati al miliardo» racconta Severo Ottavianl, responsabile dell'ufficio legale della Cassa di Risparmio. «AI mio fianco avevo il direttore generale. Era lui che mi dava il là». il quadro è un olio su tavola ottimamente conservato. Il Perugino lo dipinse fra U 1503 e il 1505 con pennellate minute e parallele, secondo una tecnica usata da Raffaello nelle «Madonne» realizzate a Firenze negli anni immediatamente seguenti. Una vernice scura lo ha protetto nel tempo, tanto che in una riproduzione del primo Novecento erano occultati i due cherubini. n Bambino, in piedi sulle ginocchia della Vergine seduta su un trono marmoreo, con la mano sinistra fa le coma: un gesto di scongiuro che allude alla futura Passione. Il dipinto è da sempre stato ammirato per l'abilità compositiva e per il bellissimo verde del manto della Madonna. •Non sono poi tanti, 640 milioni — commenta Daria Porro, della Finarte —. Fosse stato messo all'asta a Londra o negli Usa, il quadro avrebbe facilmente toccato i due o tre miliardi». E spiega perché. In Italia vige la «notifica., un atto della sóvrihtehdenza' alle Belle Arti che vieta l'esportazione di un'opera e contemporaneamente indica il responsabile dell'opera stessa. Per cui se per esempio un quadro «notificato» appare improvvisamente all'estero, è perseguito chi di quel quadro era indicato come responsabile. In più, la «notifica» concede allo Stato il diritto di prelazione nell'acquisto. La legge risale al '39 e ha 11 chiaro scopo di proteggere 11 nostro patrimonio arti-. stico. « Una nórma cosi l'abbiamo solo noi; rileva Daria Porro. Per tale ragione non si sono interessati a questo Perugino compratori stranieri. D'altra parte il capolavoro era («stranamente», a detta degli esperti) privo di «notifica». La «Madonna» del Perugino apparteneva una volta al nobile Sperello Aureli di Perugia: In questo senso per l'opera e un "ritorno** casa. Poi è entrata nella londinese collezione Holford. Da ultimo, dal primi Anni Trenta, faceva bella mostra in casa dei fratelli Robiolio, a Vallemosso nel Biellese. Qui era conservata in una stanza a temperatura costante. Dopo la morte di Itala Robiolio, nel dicembre '86, la «Madonna» del Perugino costituiva la massima attrazione dei 46 lotti andati all'asta appunto l'altra sera. D ricavato complessivo, un miliardo e 800 milioni, andrà alla casa di riposo «Emilio Reda», a Vallemosso. Altri quadri molto ammirati sono stati «La signora sul divano rosso» di Giuseppe De Nittis, un arduo e fascinoso controluce di 41 centimetri per 27, venduto per 190 milioni; le «Gabbrigiane» di Silvestro Lega (145 milioni); «Le lapin agile» di Maurice Utrìllo (135 milioni); il «Pascolo» di Antonio-Fontanesi (00 milioni). ' Claudio A!tarocca Milano. Il presidente della Cassa di Risparmio Ottaviani (a destra) accanto al battitore Porro, al termine dell'asta per il dipinto del Perugino «Madonna con Bambino e due cherubini»
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