Dolce vita, sei troppo cara Esodo americano da Roma

Dolce vita, sei troppo cara Ssodo americano da Roma Newsweek denuncia l'assottigliarsi della comunità Usa Dolce vita, sei troppo cara Ssodo americano da Roma Resistono solo i top manager: sfrattati artisti e studenti - Ma il fascino non si cancella NOSTRO SERVIZIO Dolce vita addio: gli americani lasciano sempre più numerosi Roma. Delusi, arrabbiati o semplicemente stufi di una citta sempre più cara, invivibile, ' disgregata. La denuncia arriva dal settimanale Newsweek, che ha tastato 11 polso alla comunità Usa, sessantamila persone legate da un complesso rapporto amore-odio con l'Urbe. - I meno esposti al «mal di Roma» restano gli esponenti del mondo economico finanziario (multinazionali o aziende con uffici di rappresentanza nel nostro Paese): la ditta paga l'affitto — anche se da capogiro — viene incontro a molte spese ed In ogni caso si tratta spesso di soggiorni medio-brevi, dove il fascino d'una grande citta europea la vince sulle difficoltà quotidiane. Sono altri i veri penalizzati, gente che gravita nel mondo artistico-culturale o più semplicemente ha deciso (non mancano precedenti Illustri) di «romanizzarsi» e imparare l'italian way of lif e, sempre più di moda anche negli Usa. Lo scrittore Bob Katz, romano d'adozione, spiega che neppure aver un bel po' di soldi basta ormal per vivere la dolce vita. • Una volta non ci si dava neanche la pena di dare un'occhiata al conto del ristorante» ha spiegato a Newsweek: «Ora si cercano posti più a buon mercato: E azzarda qualche dato: un 1520% di americani che avrebbero potuto trascorrere un annetto in Italia se he seno tornati a casa o addirittura non si sono mai fatti vedere. Per amor di equanimità 11 settimanale dà un'occhiata ad altre capitali europee di prestigio (Parigi, Londra, Bonn) trovando anche , qui fughe e defezioni, ma legate a motivi più tecnici: minore volume di affari Usa, nazionalizzazioni di corporations americane, un terrorismo che fa ancora paura. n cerchio si restringe quindi all'Italia, dove un weekend a Posltano in alberghi ordinari costerebbe 200 dollari (260 mila lire), la benzina impicca, e un pranzo nella stessa trattoria In cui pochi anni fa si mangiava bene per 4 dollari (II) ora ne richiede 35. Poi, la casa. Un alloggio decoroso nel centro di Roma (definito «dilapidateti but picturesque) costa in affitto, secondo Newsweek, da tre a quasi cinque milioni e mezzo il mese: con il dollaro non più alle stelle una bella cifra. Dice Stephen Margoli, che ha vissuto per vent'anni nell'Urbe: «Un artista che venga a Roma non può più assicurarsi un bello studio, a meno che sia molto ricco». Ma c'è chi sta ancora peggio: ragazzi che sono in ItaIla per scambi scolastici, ricercatori e cosi via. Del 60 borsisti della Fulbright presenti nel nostro Paese, la maggior parte riceve un rimborso di 1120 dollari mensili, un milione e mezzo scarso. Per chi non abbia altre entrare, vivere a Roma con questa cifra è un dramma. Un'americana confessa: •Sopravvivo a caprese', pomodoro e mozzarella». L'esodo ha addirittura spinto l'America Women's Club capitolino ad accettare, per la prima volta, sode prive della cittadinanza Usa, mentre le loro ex concittadlne si sono felicemente convertite a Spagna, Tunisia, Grecia. . Altri continuano a credere. hi Roma, malgrado tutto. E' il caso di Michael Mewshaw, autore de «Year of the Gun» (L'anno del fucile), una storia di terrorismo ambientata a Roma. «Dite Quello che volete sui romani e sulla loro indifferenza alle nozioni di efficienza nordica, ma sanno mettere su delle cene che paiono coreografie. Se costano quanto un biglietto di Broadway, penso ne valga la pena». e. st.

Persone citate: Fulbright, Katz, Michael Mewshaw, Stephen Margoli