«Duemila maschere antigas» di Paolo Patrono

«Duemila maschere antigas» «Duemila maschere antigas» ROMA — Un secando comunicato del guerriglieri kurdl che hanno rapito 1 tre tecnici italiani nell'Iraq settentrionale è stato diffuso ieri a Teheran dall'agenzia ufficiale Ima. mentre notizie non confermate ufficialmente indicano che trattative sarebbero già state avviate, sembra a Parigi, tra emissari italiani e esponenti del!'.Unione patriottica del Kurdistan» alla quale farebbe capo anche il gruppo responsabile del triplice sequestro. Nel documento, citato dall'agenzia d'Informazioni captata a Nlcosla, sono contenuti due elementi principali: raffermartene che il regime iracheno fa uso di armi italiane (bombe a frammentazione) per uccidere i kurdl e l'accusa che • la presenza militare italiana nel Golfo Persico costituisce un sostegno della politica americana nella regione'. La nota non fa più esplicito riferimento al ritiro della task force italiana nel Golfo reclamalo lunedi a Beirut dall'.Urlone nazionale del Kurdistan iracheno* come condizione per il rilascio dei tre ostaggi. Ma il cenno alle nostre navi è rimasto egualmente preciso e cosi anche l'accusa secondo la quale la loro presenza è un supporto all'azione della flotta americana nel Golfo, che rispec¬ chia il tema principale della propaganda iraniana contro gli occidentali Ma l'ambasciata di Teheran a Roma ha diffuso ieri una breve nota per smentire un suo coinvolgimento diretto o indiretto nell'azione del gruppo guerrigliero kurdo. •La pubblicazione di false accuse rientra nella linea dei complotti imperialisti per deteriorare l'immagine della Repubblica islamica dell'Iran' contrattaccano i diplomatici di Teheran in Italia. E Bijan Izadi numero due dell'ambasciata presso la Santa Sede, ipotizza «una provocazione: abbiamo numerosi amici fra i kurdi, ma un sequestro di tecnici italiani per il problema del Golfo è una sciocchezza'. Questa presa di posizione è scontata, ma non suona del tutto convincente. Un" autorevole fonte occidentale a Teheran, che ha richiesto l'anonimato, ha osservato infatti come sia significativo il fatto che per la prima volta l'agenzia iraniana abbia riportato per esteso un comunicato di questo tipo, senza prendere in alcun modo le distanze. Inoltre è risaputa l'opposizione dell'Iran alla presenza delle nostre nari nel Golfo insieme a quella dei Paesi alleati E quindi non si può scartare a priori l'ipotesi di una azione coordinata con i gruppi kurdi filo-iraniani per tentare di allontanare le nostre unita dal Golfo con questa manovra diversiva. E questa è l'esplicita accusa che muovono i mujaheddin del popolo, gli strenui oppositori di Khomelnl che ricordano i legami ufficiali esistenti fra 1 guerriglieri kurdi ami-iracheni e il governo iraniana che ospita appunto nella capitale la sede dell'Unione patriottica del Kurdistan iracheno. All'ambasciata italiana a Teheran rammentano invece che è ben conosciuta e apprezzata dal regime islamico «la politica equilibrata» perseguita dal nostro governa I nostri diplomatici ricordano che in passato i movimenti guerriglieri kurdi hanno spesso preso in ostaggio lavoratori europei per sequestri a scopo di autofinanziamento o in cambio di forniture di armi, viveri e medicinali. E' questo anche il «caso» del triplice sequestro? Questa ipotesi più rassicurante trova sostegno proprio nelle notizie provenienti da Parigi, secondo le quali la richiesta del ritiro delle navi italiane dal Golfo sarebbe aggiuntiva rispetto ad altre, forse più importanti agli occhi dei guerriglieri, come la fine delle asserite forniture di armi italiane al regime di Baghdad e la fornitura di duemila maschere antigas di cui dotare combattenti e popolazione esposte ai bom¬ bardamenti iracheni La Farnesina ieri sera non ha voluto commentare la notizia del contatti parigini, né le dichiarazioni di Omar De Babe, dirigente dell'Unione patriottica curda a Londra, secondo cui «non vi dovete preoccupare per i vostri tre connazionali, sono in ottime condizioni di salute e non verrà fatto loro alcun male purché il governo italiano aderisca alle rischieste che gli sono state fatte*. La mancata smentita autorizza una misurata fiducia, perché le fonti ufficiali hanno confermato che sono già stati attivati tutti 1 «canali» formali e informali per entrare in contatto con 1 rapitori Una nota di Palazzo Chigi facendo la cronistoria dei tre sequestri indica che Goria non ha nemmeno attuato le procedure per il coordinamento all'interne del governo richieste dalle situazioni di crisi E uscendo dalla Farnesina, dove era stato convocato, l'ambasciatore iracheno Said Kadim El Sanai ha ricordato 11 tradizionale atteggiamento del suo governo favorevole alla salvaguardia dell'incolumità dei tecnici stranieri operanti in Iraq. Insomma, se gli ayatollah non ci metteranno la coda questo triplice sequestro potrebbe risolversi per il meglio, come i precedenti Paolo Patrono

Persone citate: Bijan Izadi, Goria, Kadim, Omar De Babe, Said