Venduta pure carne avariata

Venduta pure carne avariata Scoperto un traffico di animali macellati clandestinamente Venduta pure carne avariata Inviate trenta comunicazioni giudiziarie ad allevatori del Pinerolese e del Cuneese e a commercianti - Già in carcere tre persone, tra cui i titolari d'un salumificio - Sequestrata una partita con tracce di salmonella - I veterinari dell'Usi: «Il fenomeno esiste, ma non è il caso di drammatizzare» Scoperto un traffico di carne macellata di frodo e, in alcuni casi, avariata. I responsabili sono allevatori e macellai senza scrupoli, complici nel beffare 11 fisco e, a volte, nel mettere a repentaglio la salute del consumatori, vendendo carni di animali morti per malattia. il direttore del servizio veterinario dell'Usi, Giuseppe Cavaliere non smentisce, ma minimizza il fenomeno della vendita di carni avariate: 'lo e i miei collaboratori siamo preposti proprio a questo tipo di controlli sia al macello pubblico di via Traves (dove per legge dovrebbe transitare, anche sotto l'occhio della Finanza, tutta la carne, macellata e non, che finisce sulle tavole del torinesi, ndr) sia presso i dettaglianti e non riteniamo che il fenomeno sia allarmante. Certo, qualcuno può anche riuscire a beffarci, ogni rete ha delle smagliatura-. Smagliature che, si spera, non siano larghe come quella individuata dalla Guardia di Finanza e dal giudice istruttore Giordana e dalla quale sarebbero passate, in pochi mesi, tonnellate di carne macellata di frodo destinate al mercato torinese. Per questo motivo, tru persone sono in carcere da due mesi accusate di «commercio di sostanze nocive destinate all'alimentazione-, mentre, fino ad oggi, sono già una trentina gli allevatori — soprattutto del Pinerolese, di Saluzzo, Marene, Cuneo e Cavallermaggiore — i commercianti e i «trasformatori» di carni (titolari di piccole aziende che producono insaccati) ad aver ricevuto comunicazione giudiziaria per concorso nello stesso reato che, se provato, può significare una pena dai tre al 10 anni di carcere. E' lo stesso magistrato, però, a ipotizzare che, nel caso di alcuni imputati, l'accusa potrebbe essere derubricata nel meno grave reato di -detenzione di sostanze nocive-. Personaggio principale dell'inchiesta è Alfredo Greco, 44 anni, macellalo alla Sagit (Società alimentare generale Italia) di Grugllasco fino a un anno fa quando venne licenziato per le troppe assenze per malattia. Senza lavoro, con una decina di persone da sfamare e mantenere (l'ex-moglie, la convivente e 1 figli avuti da una e quelli acquisiti con l'altra) il Greco, secondo l'accusa, sarebbe diventato, con la sua abilita di macellaio, lo strumento indispensabile di numerosi allevatori desiderosi di commercializzare bestie lontano dagli occhi del Fisco e, soprattutto, del veterinario, caso di animali morti per malattia e. quindi, destinate, all'inceneritore. Lo stesso Greco, poi, si sarebbe anche prestato a distribuire le carni già macellate a dettaglianti torinesi. Controllato per mesi, Alfredo Greco è stato arrestato a luglio proprio mentre stava consegnando un carico al salumificio «Stella» di via Spaventa 1 i cui titolari. Paolo De Marzo, 32 anni, e Francesco Costantino, di 24, l'hanno seguito in carcere. Contemporaneamente, 1 militari, seguendo le tracce lasciate dal Greco, hanno effettuato una perquisizione in due macellerie del mercato coperto di corso Racconigi, in una di Porta Palazzo e in un'altra di via Giordano Bruno. In casa Greco è stata trovata un'apparecchiatura per insaccare salsicce e, nel freezer, un altro quintale di carne bovina e sulna, mentre nelle macellerie 1 finanzieri, accompagnati dagli uomini del servizio veterinario dell'Usi, hanno prelevato campioni di carni di provenienza illegale. Sottoposti ad analisi •hanno tutte dato esito negativo agli esami — dice 11 dott. Cavaliere — tranne quella custodita in casa dal Greco che presentava tracce di salmonella». I tre arrestati hanno negato ogni accusa. Alfredo Greco, difeso dagli avvocati Aimondo e Gribaudl, ha sostenuto che la carne serviva a lui e alla sua numerosa famiglia: 'L'ho ricevuta da allevatori miei amici per i quali ho fatto qualche macellazione. Salmonella? Impossibile, forse è colpa dei finanzieri che, per portarla via, l'hanno infilata dentro sacchi della spazzatura trascinandoli poi per strada-. Stesso atteggiamento da parte del titolari del salumificio -Stella- (sono difesi dagli avvocati Laura D'Amico e Brigando), chiuso per ordine del sindaco due giorni dopo l'irruzione della Finanza a causa delle scarse condizioni igieniche: «Mai acquistato carne dal Greco e tantomeno di frodo-, hanno detto. Qualche esitazione, il De Marzo e il Costantino l'hanno comunque avuta nel giustificare al magistrato la detenzione di quasi 3 chili di bisolfito, sostanza chimica utilizzata dai vignaioli per pulire le botti e dai macellai per mantenere la carne di un bel colore rosso vivo anche per sette-otto giorni. Beppe Mintilo

Luoghi citati: Cavallermaggiore, Cuneo, Italia, Marene, Saluzzo