L'enigma Stinger, iI killer portatile di Gianni Bisio
L'enigma Stinger, SI killer portatile L'Iran ribadisce di avere il missile antiaereo -1 mujaheddin: non l'abbiamo fornito noi L'enigma Stinger, SI killer portatile NICOSIA — Il ministro iraniano per le guardie rivoluzionarie. Mohsen RafiqDoust. ha dichiarato che l'Iran è in grado di produrre il 70 per cento delle armi e delle munizioni delle quali ha bisogno, compresi gli armamenti più sofisticati quali i missili. Le dichiarazioni ribadiscono quanto aveva affermato il premier Musavi: il primo ministro ha vantato le recenti conquiste dell'industria bellica iraniana e l'acquisizione dei missili Stinger di fabbricazione americana, le più potenti armi antiaeree. Il portavoce in Italia della resistenza afghana ha smentito di aver fornito gli Stinger a Teheran, sostenendo che la notizia ha lo scopo di *gettare discredito sui partigiani». (Ansa-Agi-Ap) Missile portatile terra-aria spalleggiabile Stinger: in codice FIM-92A. E' 11 nuovo personaggio che sembra affacciarsi nell'incandescente teatro bellico de: Golfo Per¬ sico, sia per ammissioni del Pentagono, sia per dichiarazioni dei leaders iraniani. E si tratta di un personaggio scomodo, se si pensa che da quando lo Stinger è stato dato dagli Usa ai mujaheddin afghani, 600 esemplari dall'autunno '86, i sovietici hanno perso decine di velivoli (in certi periodi uno al giorno), compresi gli avanzatissimi elicotteri da combattimento Mil-24, e sono stati costretti a cambiare le loro tattiche. Quali vantaggi possono ricavare gli iraniani dall'impiego di quest'arma, sempre che la possiedano effettivamente e. soprattutto, in quantità sufficiente per usarla in modo non solo episodico? Gli esperti affermano che per gli Usa «é un problema in più, ma non un incubo*: infatti quasi tutti gli elicotteri impiegati nel Golfo dagli americani hanno sistemi di soppressione della traccia termica che attira il missile. Inoltre, per ora, a parte le dichiarazioni degli iraniani, che ammettono di possedere lo Stinger e addirittura di essere capaci a costruirlo (cosa ritenuta impossibile dagli analisti militari), l'unica prova della disponibilità del missile è data dal rinvenimento di elementi del suo equipaggiamento (batterie per il lancio e astucci) a bordo di uno dei battelli dei pasdaran attaccati e catturati dalla Task Force 160. Certo è singolare che fino ad oggi l'Iran non abbia mai usato lo Stinger contro i raid iracheni. Si tratta infatti di un'arma efficace, maneggevole, una delle più avanzate dell'Occidente, basata sull'impiego di sofisticati sensori a raggi infrarossi, capaci di discriminare le emissioni dei gas di scarico del motori, difficilmente ingannabili con altre fonti termiche lanciate per distoglierli dal bersaglio (flares). Lungo 1S2 cm e del diamtro di 7, lo Stinger pesa 15,8 kg di cui 3 di esplosivo ad alto potenziale. Scelto 11 bersaglio, l'operatore lo inquadra nel mirino e avvia il meccanismo di attivazione della ricerca all'infrarosso. Acquisito l'obiettivo, il missile parte, guidato dai suoi sensori fino alla fonte di calore. Studiata e costruita dalla General Dynamics, l'arma è in servizio dall'81 nell'Us Army, ma è stata ordinata anche da Ciad, Giappone, Olanda, Arabia Saudita, Inghilterra, Germania Ovest e Italia. Il nostro esercito ne ha programmati 450 esemplari, con 150 lanciatori, per un ammontare di 51 milioni di dollari: i primi sono stati da poco consegnati ai paracadutisti della Folgore e agli alpini. Le fonti di approvvigionamento degli iraniani possono essere molteplici: a parte •fughe» dalla guerriglia afghana, potrebbero essere arrivati dalla Libia (che ne ha catturati alcuni esemplari nel Ciad) o dal mercato nero internazionale, che ne avrebbe offerti 50 esemplari, sottratti ad una fornitura per l'Angola. Gianni Bisio
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