Martini rivendica ai vescovi il controllo dei «movimenti» di Marco Tosatti

Martini rivendica ai vescovi il controllo dei ce movimenti» Sinodo, polemico discorso dell'arcivescovo di Milano Martini rivendica ai vescovi il controllo dei ce movimenti» Sotto esame l'obbedienza di CI, carismatici, neocatecumenali CITTA' DEL VATICANO — SI ai movimenti laicali, ma a condizione che si uniformino alla volontà del vescovi, •che si sottopongano alla loro valutazione e al loro giudizio e siano disposti ad adattare il proprio programma al piano di ogni pastore*. Parlando al Sinodo, il card. Martini (intervenuto a nome della Conferenza episcopale e in veste di presidente del Consiglio delle Conferenze europee del vescovi) non fa nomi, ma i riferimenti sono chiari: Comunione e Liberazione, carismatici, neocatecumenali, per non citare che alcuni gruppi. Suggerisce ai vescovi una ricetta per separare il buono dal cattivo «in quello che oggi forse con troppa facilità si chiama carisma di un movimento o di un gruppo* ; invita i presuli — quando compiono il loro esame — «a non limitarsi alle intenzioni, o alla bontà soggettiva delle persone, e verificare per esempio se la prassi dà segni di esclusivismo o è volentieri aperta alla collaborazione per l'impresa comune, se realizza in pratica i valori evangelici di povertà e umiltà o si lascia tentare da logiche di potere*. Le sfumature ovattate e la genericità del linguaggio curiale lasciano all'interpretazione il compito di individuare 11 probabile bersaglio più immediato: CI, verso cui l'arcivescovo di Milano non ha mai mostrato molta simpatia. Il suo intervento evidenzia, proprio alla vigilia della pausa dei lavori assembleari del Sinodo (da domani i Padri si chiuderanno nel riserbo dei gruppi di studio linguistici), uno dei temi principali del dibattito: il rapporto e i contrasti fra la Chiesa locale, rappresentata dai vescovi, e le nuove forme di Chiesa, i movimenti, gelosi della propria autonomia, e che rispondono a un «cervello» esterno alle diocesi. I movimenti sono un bene o un male? Dal Sinodo non verrà una risposta definitiva e perentoria, ma sui due versanti di questo spartiacque si sono collocati molti vescovi, nei giorni scorsi, mentre il Papa sta a guardare, diviso fra la simpatia per 1 'Segni dello spirito* e la solidarietà con la gerarchia. .Non dobbiamo aver paura del vino nuovo — incoraggia i suoi colleghi il card. Martini — anche perché siamo certi che la nostra Chiesa non è una botte invecchiata, ma un otre nuovo*. L'arcivescovo ambrosiano riconosce che «queste realtà hanno dato risposte provvidenziali ai bisogni della Chiesa nei difficili Anni 70*, ma pone delle condizioni: devono sottoporsi al •discernimento, dei pastori, la cui forza reale è costituita dalle •grandi associazioni: Azione Cattolica e scout, e dalla «base parrocchiale, in cui crescono realtà cosiddette sommerse, ma assai attive*. Marco Tosatti (Continua a pagina 2 in sesta colonna)

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Milano