Assassino per gelosia di Guido Novaria

Assassino per gelosia In carcere l'ex amante della vedova uccisa a Romano Canavese Assassino per gelosia Il presunto omicida è un operaio di Rivarolo, sposato, con una figlia - La vittima, che aveva troncato la relazione, accoltellata mentre stava per andare a ballare - Lui nega: «Ero a casa, guardavo la tv», ma la moglie ha fatto crollare il suo alibi - Lo accusano graffi sui polsi e macchie di sangue su una camicia Nega tutto, anche l'evidenza. Rino Urli, 82 anni, l'operalo di Rivarolo fermato l'altra notte dal carabinieri di Ivrea con l'accusa di aver accoltellato Annlta Barcaro, 45 anni, è stato accompagnato in carcere all'alba di ieri, dopo un interminabile Interrogatorio condotto dal sostituto procuratore Par lumbo, presente il difensore aw. Coda. n magistrato l'ha Incriminato per omicidio volontario della donna con cui aveva una relazione da quasi 5 anni, ma che lo stava lasciando. Da qualche mese, infatti, Annlta Barcaro, rimasta vedova 7 anni fa, non voleva più vederlo. Per lei quella storia, cominciata quasi per caso dopo una serata In discoteca al •Frenzy» di Ivrea (una meta classica per 1 cuori solitari), era definitivamente conclusa. Una decisione a cui Rino Urli, sposato, con una figlia, non riusciva a rassegnarsi. In lui, probabilmente, si era fatta strada la convinzione che la donna si fosse innamorata di un altro uomo. La gelosia lo avrebbe spinto a prendere 11 coltello . e a ucciderla proprio mentre lei stava uscendo per andare a ballare e a divertirsi alla festa della sua frazione, Cascine di Romano Canavese. Un delitto feroce: Annita Barcaro è stata colpita più volte, anche se una coltellata al collo sembra essere stata quella mortale. Dunque, un amante respinto che, accecato dalla gelosia, uccide? Sembrerebbe di si, e tutti gli indizi portano proprio a Rino Urli. Ma lui, alle prime domande dei carabinieri fino all'Interrogatorio conclusivo del magl- Annita Barcaro, 45 anni, uccisa a coltellate. Rino Urli, incriminato per omicidio volontario. Sua moglie strato, ha continuato a negare, ostinatamente. Il suo alibi non sembra molto consistente: «Ero a casa davanti alla televisione, chiedetelo a mia moglie: sono uscito soltanto un attimo per comprare le sigarette. Quella donna non la vedevo da mesit. Ma nell'appartamento al villaggio Salp, alla periferia di Rivarolo, dove l'uomo abita con la moglie Anna, 47 anni, e la figlia Daniela, 22 anni, il brigadiere Ouadalupi ha trovato un giubbotto ed una camicia macchiati di sangue. Ieri pomeriggio, il medico legale, professor Tapperò, ha eseguito la perizia sugli abiti: sembra ormai certo che appartenga allo stesso gruppo del sangue di Annlta Barcaro. La certezza si avrà soltanto domani, o al massimo martedì. Attesi anche gli esiti dell'autopsia eseguita dal dottor Lazzeri: quindi 11 magistrato interrogherà ancora il presunto assassino. Il delitto è stato scoperto venerdì sera dalla figlia più piccola di Annita Barcaro, Katiuscia, 12 anni. La bambina, come il fratello Mirko, 17 anni, e la sorella Sonia, 22 anni, è nata dal matrimonio con Roberto Marchesan, morto sette anni fa per un tumore. La donna aveva avuto un altro figlio, Ruggero, 25 anni, da una precedente unione, quando abitava ancora in Veneto (si era trasferita in Piemonte per seguire 11 marito, assunto all'Ollvetti, trovando a sua volta lavoro all'.Itt. di Ivrea). Racconta Katiuscia: « Verso le 21,30 sono andata a chiamare la mamma per andare alla festa patronale di Cascine: mio fratello Mirko ci stava aspettando. A casa doveva arrivare anche mia sorella Sonia. C'era il ballo a palchetto: a mia madre piaceva molto il liscio: Ma, appena entrata, la bambina s'è trovata davanti agli occhi una scena raccapricciante. Katiuscia è subito corsa a chiedere aiuto ad un vicino di casa, Antonio Pasquale, 42 anni, che si è reso conto della tragedia ed ha avvisato il «113.. Pochi minuti dopo, una volante del commissariato di Ivrea era al numero 53 di via Principe Amedeo. Il movente è parso subito chiaro: poco prima qualcuno aveva notato un .Opel, di colore rosso uscire dal cortile della casa: era la macchina di Rino Urli, che 1 vicini conoscevano bene, anche se da parecchio tempo non avevano più visto l'uomo da quelle parti. A mezzanotte l'operaio di Rivarolo si trova già nell'ufficio del maresciallo Sebastiani, al comando dei carabinieri di Ivrea. L'uomo chiama in causa la moglie: dapprima Anna Urli sembra avere qualche esitazione, poi conferma la prolungata assenza del marito da casa ed il suo ritorno poco prima che i carabinieri suonassero il campanello. Ma Rino Urli continua a respingere ogni accusa; sulle mani, però, ha qualche graffio, potrebbe essere una conseguenza della lotta ingaggiata con la sua vittima. Annita Barcaro era una donna energica, che aveva saputo reagire dopo l'inv provvisa morte del marito «C'è la famiglia da tirar su e la casa da mandare avanti ripeteva sempre ai suoi colleghi a scuola. Quando potè va si concedeva un solo svago: il ballo, soprattutto il •liscio». E proprio ballando aveva conosciuto Rino Urli: era nata una simpatia, l'uomo, nonostante il suo legame matrimoniale, forse pensava che potesse diventare qualcosa di più. Fino a quando Annita Barcaro gli ha detto che fra loro era tutto finito. Guido Novaria